Dove sono le basi Nato in Italia?

Dove sono le basi Nato in Italia?

Le basi Nato in Italia: dove si trovano, chi le controlla, quali funzioni hanno? Ecco quello che c’è da sapere.

Fonte immagine: Nato su flickr.com

C’è sempre moltissima curiosità intorno alle basi Nato in Italia, chissà dove sono, cosa succede all’interno, chi ci lavora e via con le domande. In realtà, l’ubicazione e l’attività della maggior parte delle basi Nato in Italia - come in altri paesi - è nota. Bisogna infatti sapere che sul territorio italiano si contano ben 140 basi, suddivise in diverse tipologie e funzioni.

Di queste, soltanto 20 sono basi segrete statunitensi, di cui non è possibile conoscere la posizione, il numero di personale o l’attività per ragioni di sicurezza. Lo stesso accade in tutti gli altri paesi Nato, che ospitano queste particolari basi che godono di extraterritorialità.

Per quanto riguarda le altre strutture, invece, si può tranquillamente accedere a molte informazioni, ovviamente nel limite della professionalità e della sicurezza. Vediamo quindi dove si trovano le basi Nato in Italia e soprattutto quali funzioni hanno.

Dove sono le basi Nato in Italia

Bisogna premettere che non è del tutto facile individuare precisamente tutte le basi Nato presenti sul nostro territorio, non per qualche forma di segretezza, piuttosto per il fatto che spesso le basi Nato sono combinate con quelle statunitensi. Inoltre, la maggior parte di queste strutture è stata riportata in allerta soltanto dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, sebbene prima non fosse dismessa ma soltanto meno funzionale.

D’altra parte, va precisato che non tutte le basi Nato in Italia hanno natura operativa militare, proprio perché il territorio già ospita delle basi statunitensi, oltre a circa 12.000 soldati americani e la VI flotta americana. Le basi Nato in Italia possono infatti essere suddivise in quattro categorie:

  • le basi concesse negli anni 50 agli USA, i quali mantengono il controllo militare sugli equipaggiamenti e le operazioni;
  • le basi Nato gestite dall’Alleanza Atlantica;
  • le basi italiane messe a disposizione della Nato;
  • le basi a comando diviso tra Italia, Stati Uniti e Nato.

In ogni caso, le molteplici basi hanno diverse funzioni e peculiarità, e sono distribuite in modo abbastanza omogeneo nella nazione. In particolare, le più importanti sono le seguenti basi Nato:

  • Solbiate Olona (Varese);
  • Ghedi (Brescia);
  • Vicenza e Motta di Livenza (Treviso);
  • Aviano (Pordenone);
  • Poggio Renatico (Ferrara);
  • La Spezia;
  • Tombolo (Pisa);
  • Cecchignola (Roma);
  • Gaeta (Latina);
  • Mondragone (Caserta);
  • Napoli;
  • Taranto;
  • Trapani Birgi e Sigonella (Siracusa).

Cosa succede nelle basi Nato

Come anticipato, le basi Nato non hanno esclusivamente funzione operativa militare, sebbene questa sia una componente non trascurabile. Alcune servono infatti come:

  • centri di ricerca (come quello a La Spezia);
  • depositi;
  • poligoni di addestramento;
  • stazioni di telecomunicazione;
  • antenne radar.

Il territorio italiano ospita anche uno dei due centri di comando della Nato, precisamente a Napoli, mentre l’altro si trova nei Paesi Bassi. Sempre a Napoli si trova anche il comando delle forze aeree e dei marines statunitensi, oltre alla base dei sommergibili Usa nel Mar mediterraneo. Come molti sanno, alcune basi ospitano invece delle bombe atomiche, di tipo B61-3, B61-4 e B61-7, che si trovano ad Aviano e a Ghedi.

A livello di controllo, la base avianese è dell’aeronautica statunitense, mentre quella di Ghedi è italiana, ma non cambia il fatto che le bombe atomiche sono comunque di proprietà americana, sebbeno in caso di guerra potrebbero lanciarle anche gli aerei italiani. Si ricorda, tuttavia, che la Nato ha uno scopo difensivo, perciò il lancio delle bombe atomiche sarebbe possibile soltanto in risposta all’attacco subito da un paese parte dell’Alleanza, ammesso che venga giudicato opportuno dal Consiglio dell’Alleanza Atlantica.

Al di fuori delle basi coperte dal segreto, per le quali vige un principio di extraterritorialità, nelle altre vige comunque la legge italiana. Non è però semplice definire l’attività dal punto di vista giuridico, in quanto si tratta di aree militari, con opportune deroghe all’ordinamento civile per la tutela della sicurezza nazionale.

Al di là del lungo e tortuoso percorso storico che ha portato a questa massiccia presenza di basi Nato o statunitensi sul nostro territorio, ad oggi l’Italia riesce a contare su un imponente strumento di difesa e di ricerca senza eccessive spese militari.