Cos’è un Emirato Islamico?

Cos'è un Emirato Islamico?

I talebani costituiscono l’Emirato Islamico dell’Afghanistan; ma cos’è e come funziona il nuovo governo?

La presa dell’Afghanistan da parte dei talebani con la marcia su Kabul continuerà con la nascita dell’Emirato Islamico afgano.

Si tratta di una forma di Governo che era stata già sperimentata durante il primo regime talebano, esistito tra il 1996 e il 2001 in territorio afgano, fino a quando intervennero gli Stati Uniti d’America a destituire il Governo con l’intento di ridimensionare Al Qaeda, l’organizzazione terroristica supportata dai talebani.

Durante quel periodo storico i talebani imposero in Afghanistan la loro interpretazione della shari’a, legge coranica epurata che, se da un lato a noi occidentali apparire decisamente rigida, dall’altro lato per un talebano è la conseguenza naturale dell’essere fedele alla legge dell’Islam.

La formula dell’Emirato

I talebani sono un gruppo noto per essere portatore dell’ideale politico-religioso che si pone come base della volontà di recuperare il portato culturale, sociale, giuridico ed anche economico dell’Islam. Per farlo, i talebani intendono utilizzare la formula dell’Emirato.

La formula dell’Emirato come forma di Governo è stata molto comune durante la storia del Medio Oriente e si perpetra, sotto una luce diversa, ancora oggi - per esempio, negli Emirati Arabi Uniti, uno Stato del sud-est della Penisola araba composto da sette emirati.

Cos’è un Emirato Islamico

L’Emirato è un dominio dell’emiro, parola che in lingua araba significa comandante, ossia colui che detiene l’autorità per emettere un ordine.

A volte, per una maggiore immediatezza di comprensione del significato, il concetto di Emirato viene tradotto in modo grossolano con quello europeo di Principato. Tuttavia, la concezione del Principato nasce da un primato morale, spirituale e di conseguenza economico che manca totalmente nell’idea di Emirato.

L’Emirato, infatti, nasce solo dall’idea di impartire ordini - in lingua araba “amr” - senza tutta la connotazione propria del Principato. L’Emiro è storicamente un comandante dell’esercito e non un illuminato sovrano. Per i musulmani, l’emiro - o, per estensione, il califfo - non è il migliore, come avviene per il princeps latino.

La guida morale del musulmano è l’Imam non l’Emiro

Esiste, quindi, una distinzione tra governatore e guida spirituale e morale. Quest’ultima risiede per il musulmano nella figura dell’Imam, termine che significa proprio “stare davanti”, “essere guida” e che può significare tanto una guida morale, quanto un semplice devoto esperto in modo particolare nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica del salat. L’Imam è, sia dal punto di vista istituzionale sia storico, il capo della Comunità islamica, la cosiddetta Umma.

Se dal punto di vista pratico, la parola emiro non avrebbe alcuna valenza di tipo spirituale, il termine assume una valenza particolare qualora si faccia riferimento all’espressione araba “Amīr al-mu’minīn”, ossia “Comandante dei credenti”, che in epoche passate sostituì l’espressione Califfo.