Come riconoscere un documento falso?

Come riconoscere un documento falso?

Riconoscere un documento falso non è facile, ma ci sono alcune tecniche di base, consigliate dalla Polizia Giudiziaria, che permettono di verificare l’attendibilità dei documenti più comuni. Ecco come.

Come capire se è un documento è stato falsificato? Bisogna prima di tutto capire di quali documenti stiamo parlando, per esempio se della carta d’identità cartacea o elettronica, se si tratta di una patente di guida e del passaporto, ma anche del permesso di soggiorno o altro, come il green pass. Molti documenti hanno un aspetto palesemente falso dovuto a errori grossolani oppure a tentativi maldestri di copiare gli elementi caratteristici di riconoscimento del documento.

Per capire la validità di un documento bisogna fare riferimento a quelle che sono le linee guida proprie per il controllo dei documenti. Una volta individuato un motivo lecito di dubbio sulla validità del documento si possono seguire una serie di controlli graduali per riconoscere stampa, pellicola, inchiostro ect ect.

Ci sono elementi che caratterizzano un documento falso e sono visibili anche a occhio nudo, altri invece sono ben fatti e rimangono non visibili a un controllo più superficiale. La maggior parte delle volte è raro trovarsi davanti a una fattura pregiata di un documento falso, solitamente infatti saranno documenti con caratteristiche visibili a occhio nudo a palesare un tentativo di falsificazione.

Cerchiamo quindi di capire quali sono questi primi accorgimenti da adottare nel caso di un documento probabilmente falso e quali sono i passi per effettuare una verifica.

Come capire se un documento è stato falsificato: i passaggi essenziali

Si può partire dal presupposto che se un documento di riconoscimento è falso spesso il proprietario tenderà a non volerlo mostrare. Il primo consiglio è quello di rendersi conto di chi si ha davanti, se è nervoso o evita i controlli, ma di fatto questo primo scoglio è puramente di controllo generico.

Quando si passa all’ottenimento della carta d’identità o di altro documento, si inizia il vero controllo, che corrisponde inizialmente alla fotografia dell’intestatario, ai dati personali (altezza e caratteristiche identificative particolari) e solo in seguito si verificano le proprietà stesse del documento.

I documenti più facilmente falsificabili, per via della loro quantità in circolazione, sono i documenti d’identità e le patenti di guida, oltre che i permessi di soggiorno per i cittadini extra Ue.

Come riconoscere carte d’identità e patenti di guida false: primo passo

Per la carta d’identità e per la patente di guida si possono utilizzare alcuni accorgimenti di base, per i quali basterà fare un’analisi degli elementi visibili a occhio nudo.

Gli elementi da controllare a occhio nudo, secondo la Polizia Giudiziaria, sono:

  • Definizione grafica dello stampato
  • Tonalità dei colori
  • Presenza di filigrane
  • Presenza di pellicole di sicurezza
  • Presenza di timbri sia a inchiostro, sia a secco

Altra caratteristica peculiare può essere la stampa calcografica, cioè quando i grafismi sono in rilievo. In questo caso il documento originale sarà riconoscibile al tatto. Oppure la presenza di una buona stampa offset, ovvero quando i grafismi sono uniformi e non si riscontrano spessori, come nel caso della texture del documento della carta d’identità.

Come riconoscere carte d’identità e patenti di guida false: secondo passo

Se questi primi elementi fanno intendere che il documento sia stato falsificato, o comunque fanno emergere dei dubbi, si passa a un’analisi di livello superiore. I passaggi essenziali in questo caso, sempre secondo la Polizia Giudiziaria, sono:

  • Definizione grafica dello stampato nel particolare (stampa offset)
  • Presenza di microscritture
  • Reazioni alla luce UV
  • Reazione ai raggi infrarossi
  • Tavolo luminoso
  • Lettura di codice a barre se presente
  • Lettura di banda magnetica se presente

Un esempio per il controllo della carta d’identità è quello del “tavolo luminoso”, in realtà facilmente replicabile anche con una torcia o una luce diretta trasversale. Questa, posizionata sulla parte in basso del retro della carta d’identità (sul rettangolo marrone) renderà visibile la scritta “Repubblica italiana”.

Per le patenti di guida invece si usa la “luce ultravioletta”. Infatti una patente di guida presenta alcune grafie non visibili a occhio nudo, come: un quadrato di scritte corrispondente ai dati anagrafici e di rilascio della patente e, sul retro, un simbolo con le stelle dell’Unione europea e la lettera del Paese di emissione. Queste caratteristiche sono differenti per ogni patente di guida europea o extra europea, ma in generale il controllo tramite luce, in particolare ultravioletta o tramite raggi infrarossi, rendono evidente la contraffazione.

Come riconoscere un documento non italiano?

Per i documenti internazionali, europei e non, il riconoscimento può essere più difficoltoso a un primo sguardo. Ma anche in questo caso l’uso della luce può aiutare molto. Infatti, nel caso di passaporti falsi, le pagine (circa una trentina) se colpite dalla luce ultravioletta non presentano immagini o simboli. Ormai con il passaporto elettronico il controllo è semplificato dal controllo del numero di serie e del chip con le informazioni personali.

Nel caso di patenti di guida straniere, invece, queste sono riconoscibili per via delle lingue nelle quali sono trascritte. Tra queste il francese e l’inglese sono quelle maggiormente utilizzate, soprattutto nell’Unione europea. Quasi tutte le patenti di guida inoltre presentano la scritta “patenti di guida”, tranne alcune eccezioni come Egitto e Cina.

Molte patenti di guida straniere presentano una copertina più convincente del contenuto, che è più facilmente falsificabile e quindi riconoscibile. Solamente, una delle falsificazioni più in uso per le patenti, è la fotocopia delle pagine interne di documenti autentici. La fotocopia, in questo caso, non riesce a riprodurre i modi degli ideogrammi o l’effetto della stampa. Se l’effetto presente è quello della “stampa a secco” si tratta di una fotocopia, quindi di un falso; mentre le stampe, se originali, presentano solitamente un profilo non del tutto uniforme e puntinato.

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