Un Carabiniere può sposare un pregiudicato?

Un Carabiniere può sposare un pregiudicato?

Il matrimonio nell’Arma dei Carabinieri, regole, divieti e trasferimenti: un Carabiniere può sposare un pregiudicato? Ecco cosa prevede la legge.

Negli anni le norme sui matrimoni dei Carabinieri hanno visto numerosi cambiamenti legislativi, con limiti sulle età, sul permesso di contrarre le nozze a seconda del grado e dell’anzianità di servizio, oltre a veri e propri divieti. In effetti, i Carabinieri sono pubblici ufficiali, rappresentano la Repubblica Italiana ed è loro chiesto di non lederne la rispettabilità.

Ecco perché ci sono molti dubbi sull’argomento, uno dei più comuni riguarda la possibilità per un Carabiniere di sposarsi con un pregiudicato. A qualcuno sembra assurdo, altri non vedono correlazione tra la sfera privata e quella professionale del Carabiniere. Chi ha ragione? Ecco cosa prevede la legge in proposito.

Un Carabiniere può sposare un pregiudicato?

Il matrimonio tra un Carabiniere e un pregiudicato (indipendentemente dal genere dell’uno e dell’altro coniuge) appare quasi un ossimoro. Da un lato, un pubblico ufficiale che rappresenta la legalità, dall’altro un soggetto che ha riportato condanne penali e che quindi ha violato la legge, almeno una volta. Tralasciando la questione più ampia, legata al fatto che chi è pregiudicato è anche presumibilmente reinserito nella società o lo sarà in futuro, c’è un aspetto fondamentale che bisogna ricordare ed è che il Carabiniere resta un cittadino.

Anche se i Carabinieri svolgono una professione particolare, altamente rappresentativa dello Stato e della giustizia, sono comunque cittadini e come tali devono godere dei diritti che il nostro ordinamento riconosce a tutti gli esseri umani. Una cosa è chiedere che i Carabinieri, nell’esercizio del servizio professionale, rispettino le leggi, il decoro e la rispettabilità dell’Arma.

Altra cosa sarebbe limitare arbitrariamente i loro diritti fondamentali, chiedendo loro sacrifici immotivati, deleteri e inutili dal punto di vista istituzionale. L’articolo 29 della Costituzione tutela proprio il diritto dei cittadini di contrarre matrimonio e metter su famiglia.

Di fatto, un Carabiniere può sposare un pregiudicato o qualsiasi altra persona preferisca, rispettando i criteri che la legge applica a chiunque. Il futuro coniuge deve essere maggiorenne (o minore emancipato) ed essere consenziente, non avere con il Carabiniere rapporti di parentela che pregiudichino le nozze secondo l’articolo 87 del Codice civile.

Oltre a queste norme a carattere generale, non c’è nessun divieto specifico che riguarda le nozze dei Carabinieri.
Per saperne di più sui divieti generali, si consiglia la lettura di questo articolo dedicato.

Cosa succede se un Carabiniere sposa un pregiudicato?

Non esistono divieti specifici per le nozze dei Carabinieri, ma questi ultimi devono comunque rispettare alcuni adempimenti e in particolare dare notizia appena possibile del futuro cambiamento dello stato civile, al quale possono seguire dei controlli sull’identità del futuro coniuge (ed eventualmente dei familiari).

Queste verifiche non sono necessarie all’autorizzazione delle nozze, anche perché il matrimonio non è subordinato al permesso del Comando, ma è indispensabile per individuare e risolvere eventuali incompatibilità di servizio del Carabiniere, tenendo conto del luogo di residenza e di servizio dello stesso.

In questo caso specifico, l’incompatibilità ambientale può derivare dalle condanne penali subite dal futuro coniuge, per esempio relativamente al luogo in cui si sono svolti i procedimenti penali oppure si sono svolti i reati. In queste situazioni, non viene certo negato il matrimonio al Carabiniere, bensì può essere predisposto un trasferimento per eliminare ogni eventuale conflitto di interesse. Di pari passo, un Carabiniere può sposare anche un soggetto i cui procedimenti penali sono ancora in corso, soprattutto in virtù del principio di presunzione di non colpevolezza.

L’unico divieto che potrebbe porsi come legittimo in questo senso sarebbe relativo a persone che al momento delle nozze e ancora durante il matrimonio continuano a compiere reati o portano avanti un’attività criminale. Nonostante ciò, è impossibile applicare delle prescrizioni in questo senso, trattandosi di circostanze non provabili sino a una condanna penale definitiva.

Si può quindi concludere che un Carabiniere può sposare un pregiudicato, nel senso che ciò non può essergli vietato a prescindere, tenendo conto di tutti le speciali regole che l’Arma dei Carabinieri chiede per l’onore e la rispettabilità della stessa. L’articolo 545 del Regolamento di disciplina militare chiede di tenere “in ogni circostanza, condotta esemplare a salvaguardia del prestigio delle forze armate”, altrimenti è sottoponibile a sanzioni disciplinari.

La sfera privata del Carabiniere non è competenza di alcuno, purché nel viverla pubblicamente non getti ombra sull’Arma che rappresenta. Le condanne penali sono personali e private, quindi i due aspetti non necessariamente entrano in conflitto. Sarebbe diverso, per esempio, pensare a un Carabiniere che si espone pubblicamente con il coniuge pregiudicato che, con canzoni o simili, inneggia alla criminalità.

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