Aumento pensione Forze Armate e Polizia, la proposta della Lega

Aumento pensione Forze Armate e Polizia, la proposta della Lega

La proposta della Lega può tradursi in un aumento della pensione per le Forze Armate e di Polizia, ecco cosa prevede.

A fine giugno sarà calendarizzata la proposta della Lega (Disposizioni perequative in materia di calcolo del trattamento pensionistico del personale delle Forze armate e di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco) che permetterebbe ai dipendenti delle Forze Armate e di Polizia di usufruire di un aumento della pensione. Il testo, firmato dal presidente della commissione Difesa della Camera - Antonino Minardo - prevede in particolare il riconoscimento di 7 anni di contributi a fini pensionistici in più al personale delle Forze Armate, della Sicurezza e del Soccorso. Nel complesso, questa iniziativa dovrebbe riguardare circa 475mila dipendenti non civili, ponendosi come soluzione per eliminare le disparità di trattamento dovute al sistema di calcolo contributivo.

Aumento della pensione per Forze Armate e di Polizia, cosa prevede la proposta

Come anticipato, il testo firmato da Minardo (Lega) mira al riconoscimento di 7 anni di contributi ai fini pensionistici ai lavoratori delle Forze Armate, della Sicurezza e del Soccorso. Militari, Carabinieri, poliziotti, finanzieri: quasi mezzo milione di lavoratori non civili che potrebbero beneficiare di questa iniziativa (laddove venisse approvata). Il personale di questi comparti, infatti, accede alla pensione prima di altri lavoratori ed è perciò penalizzato nel calcolo della pensione.

Tra i motivi c’è proprio il fatto che gli anni di contributi a fini pensionistici sono di meno, nonostante militari e poliziotti non possano scegliere di rimanere in servizio per più tempo. Di fatto, sono anni che i lavoratori, e di conseguenza le associazioni sindacali, chiedono un intervento per la previdenza dedicata.

La specificità propria dei lavoratori delle Forze Armate e di Polizia è infatti riconosciuta soltanto parzialmente e in particolare per quanto riguarda l’età di pensionamento, finendo così per penalizzare i lavoratori, costretti a pensioni più basse. Nell’eventualità in cui la proposta della Lega dovesse andare in porto, invece, il personale potrà far affidamento su condizioni specifiche e appropriate alla particolarità del lavoro. In buona sostanza, chi andrà in pensione all’età di 60 anni lo farà come ne avesse 67.

La proposta di legge della Lega

La proposta di legge dell’Onorevole Minardo (nel dettaglio, si tratta della proposta di legge A. Co. n. 1819) consta di quattro articoli, che prevedono:

  • la determinazione dell’importo della pensione basato sulla quota contributiva attraverso l’applicazione del coefficiente di trasformazione previsto per l’età anagrafica che permette il pensionamento dei dipendenti pubblici civili;
  • l’attribuzione totale o parziale (su richiesta degli interessati) degli aumenti del periodo di servizio dalla normativa previdenziale ai fini pensionistici;
  • in caso di ulteriori modifiche, l’adeguamento automatico del coefficiente di trasformazione a quello previsto per l’età di accesso alla pensione di vecchiaia da parte dei dipendenti pubblici;
  • l’utilizzo del Fondo per interventi strutturali di politica economica per far fronte agli oneri a carico dello Stato, che per il 2024 sono stati stimati in 62.340.000 euro e saranno molto più alti negli anni a venire (secondo le stime, fino a 311,7 milioni di euro dall’anno 2032).

Sia nella relazione con cui ha illustrato la proposta, che nelle successive dichiarazioni, l’Onorevole Minardo ha caldamente incoraggiato questa iniziativa al fine di eliminare lo svantaggio nel trattamento previdenziale dovuto al sistema contributivo introdotto con la riforma Dini, che “non tiene evidentemente conto della specificità del ruolo e dello stato giuridico di tale personale”.

Forze Armate e di Polizia, compresi l’Arma dei Carabinieri e il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, sono infatti sottoposti a limitazioni personali e gravosi requisiti di efficienza operativa, che dovrebbero dar loro diritto a uno specifico trattamento previdenziale. Garantire il pensionamento a un’età inferiore rispetto a quella degli altri lavoratori non è certo sufficiente, perché finisce per sfavorire militari e poliziotti.

Per il momento, ovviamente, non c’è nulla di certo. Il testo deve essere ancora esaminato ed è ancora presto per valutare il sentimento comune al riguardo. La Lega ha però assicurato che questa iniziativa, peraltro concomitante alle elezioni europee, non ha fini politici o elettorali. Di certo, un intervento in tal senso è da lungo auspicato dal personale interessato.

Leggi anche: Pensioni Forze Armate, si cambia davvero dal 2026? No al terrorismo mediatico