West Nile: cos’è, come si trasmette, i sintomi e quanto è pericoloso

West Nile: cos'è, come si trasmette, i sintomi e quanto è pericoloso

La Febbre del Nilo sta terrorizzando il nord Italia. C’è già un decesso.

Il virus West Nile, o Febbre del Nilo, ha già mietuto vittime in Italia. L’infezione, che si sviluppa tra uccelli e zanzare comuni, può rivelarsi letale per gli anziani e per i soggetti debilitati da altre patologie.

Se nel 2020 i morti per West Nile erano stati cinque, nel 2021 non si era registrato nessun decesso. Il pericolo torna, con la morte, nella giornata di ieri, di un 83enne residente nel padovano, colpito da una grave encefalite dovuta proprio a West Nile.

La situazione è attenzionata e dall’Istituto Superiore di Sanità fanno sapere che se compaiono determinati sintomi bisogna avvisare il proprio medico curante e se necessario rivolgersi alle strutture ospedaliere.

Ma che cos’è il virus West Nile che sta terrorizzando il nord Italia, come si tramette, quali sono i sintomi e quanto è pericoloso?

West Nile: cos’è

Conosciuta come Febbre del Nilo, il West Nile è un virus diffuso prevalentemente in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Negli ultimi anni però, sta circolando anche in Italia, in particolare al nord.

Il West Nile Virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile.

La maggior parte delle persone infettate, spiegano dall’Iss, non presenta alcuni sintomi. Diverso il discorso per anziani e soggetti fragili, i cui effetti del West Nile sono in alcuni casi letali.

West Nile: come si trasmette

La febbre West Nile si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta. Non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, in particolar modo equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti e conigli.

Campioni di insetti o uccelli positivi sono stati trovati in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna.

Dal momento in cui si viene punti dalla zanzara infetta, il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nelle persone con deficit immunitario.

La diagnosi viene stabilita con un test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuato su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM.

West Nile: i sintomi

I sintomi da puntura di zanzara infetta da West Nile sono:

  • Febbre forte;
  • Mal di testa;
  • Disorientamento;
  • Intorpidimento;
  • Calo della vista;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Sfoghi cutanei;
  • Convulsioni;
  • Paralisi e coma.

Una diagnosi tempestiva aumenta la possibilità di cure efficaci, limitando gli effetti del virus.

“Il contagio da West Nile, come molte delle febbri estive, solitamente non comporta particolari rischi. La maggior parte dei pazienti, quattro su cinque, è asintomatico. Uno su cinque sviluppa febbre, cefalea e artralgia, ma in alcuni rari casi può svilupparsi un’encefalite con compromissione del sistema nervoso centrale”

ha dichiarato la dottoressa Marina Munari, direttore della Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’Azienda Ospedale Università di Padova.

West Nile: quanto è pericoloso

Nella maggior parte dei casi, come rende noto l’Iss, i soggetti sono asintomatici. Nei soggetti sintomatici, il 20%, i sintomi sono blandi.

La situazione si complica nei soggetti fragili e negli anziani, con il sopraggiungere di convulsioni che possono generare paralisi e portare al coma, fino alla morte.

West Nile: i casi in Italia

Il bilancio di casi da West Nile in Italia consta di un morto, un signore di 83 anni ricoverato a Piove di Sacco.

L’ospedale di Padova ha comunicato il ricovero di un altro caso di paziente affetto da West Nile. Si tratta di un uomo di 72 anni originario dalla zona di Anguillara Veneta.

L’uomo sarebbe giunto in Ospedale con un quadro complesso che si è aggravato, comportando il ricovero d’urgenza per il sopraggiungere di un peggioramento neurologico.

L’origine dell’infiammazione, dovuta ad un’encefalite virale, è stata diagnosticata tramite accurati esami microbiologici. Il 72enne al momento si trova presso il reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica, dedicata ai pazienti critici affetti da patologie neurologiche. Le condizioni attuali per ora sono stabili.

Come riporta Ansa.it, i focolai di zanzare infette sono stati individuati finora nelle province di Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Padova.

Il giornale Il Mattino di Padova parla anche di un secondo caso, asintomatico, trovato grazie ai controlli dei donatori di sangue, mentre l’ospedale di Baggiovara, a Modena, fa sapere di avere in cura un 75enne con sintomi neurologici.

La sua prognosi è riservata, ma l’uomo risponde alle terapie, fanno sapere i medici del reparto di neurologia. Non è chiaro se si tratti della stessa persona contagiata a Padova citata dal bollettino dell’Iss.

West Nile: esiste un vaccino?

Al momento non vi è alcun vaccino che possa contrastare la Febbre del Nilo. L’Iss ha anticipato che si sta studiando dei vaccini, ma al momento sono la prevenzione può aiutare.

Come fare? Evitare il più possibile l’esposizione alle punture di zanzare.

Oltre alla mancanza di un vaccino, non vi è neppure una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi vanno via da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per alcune settimana.

Per i casi più gravi, invece, è necessario un ricovero in ospedale, dove il paziente affetto da West Nile verrà curato con la somministrazione di fluidi intravenosi e respirazione assistita.

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