Vfp1 e Vfp4: cambiano i limiti di età, cosa serve sapere

Vfp1 e Vfp4: cambiano i limiti di età, cosa serve sapere

Con la Riforma verrà introdotta la nuova Ferma Prefissata 3+3. Ecco tutti i dettagli.

La Riforma del Modello delle Forze armate, legge n. 119 del 5 agosto 2022, rivoluzionerà il sistema di arruolamento com’è stato concepito fino ad ora. Le novità presenti nella legge riguardano importanti modifiche a tutto l’apparato, con l’intento di renderlo più snello, moderno e funzionale, puntando sempre più alla professionalizzazione delle Forze armate.

E a tal proposito che cadranno in disuso le diciture Vfp1 e Vfp4, acronimi di Volontario in ferma prefissata annuale e Volontario in ferma prefissata quadriennale.

La Riforma consta, infatti, di una nuova concezione della ferma prefissata, che “permetterà ai giovani di avere nuovi sbocchi lavorativi”, come ebbe a dire ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militari) a proposito del nuovo Modello delle Forze armate (qui).

A questo punto non ci resta che entrare nel dettaglio e capire meglio come cambia il meccanismo di arruolamento e cosa serve sapere per diventare un militare.

Vfp1 e Vfp4: cosa cambia

Archiviate dopo quasi vent’anni le diciture Vfp1 e Vfp4, queste saranno sostituite con la nuova Ferma Prefissata 3+3, vale a dire che i Volontari saranno suddivisi in VFI (Volontario in Ferma Prefissata Iniziale) e VFT (Volontario in Ferma Prefissata Triennale).

Al termine del primo triennio, ossia quello da VFI, sarà possibile accedere al secondo, cioè quello da VFT.

Vfp1 e Vfp4: i limiti di età

Per quanto riguardano le carriere iniziali nelle Forze armate, vi è un’importante novità che concerne proprio l’abbassamento dei limiti di età per accedere al reclutamento.

Come riporta Infodivise.it, per i bandi pubblicati fino al 2022 è prevista ancora l’iscrizione al concorso Vfp1, con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni.

Mentre, dal 1° gennaio 2023 le cose cambiano. L’età di abbassa a 24 anni per coloro i quali vogliono partecipare al concorso VFI.

Per i Vfp4, il requisito anagrafico è ad oggi quello del 30° anno di età, e i bandi di concorso contenenti questo limite saranno pubblicati fino al 2024. Dall’inizio del 2025, invece, si passerà al VFT e lo standard anagrafico si abbassa al 28° anno di età.

Cosa comporta la Riforma

La Riforma del modello di reclutamento delle Forze armate comporta:

  • Abbassamento dell’età media dei volontari arruolati in ferma prefissata;
  • Aumento della recettività dovuto all’età media più bassa e alla capacità di assorbire al meglio gli insegnamenti ricevuti nel corso di preparazione;
  • Agire sulla mente e sul fisico dei ragazzi più ricettivi e improntati all’apprendimento potrà dare vita a dei Corpi professionalizzati.

Oltre ai punti sopra indicati, la Riforma ha l’obiettivo di favorire una transizione verso una vera e propria professionalizzazione del personale, tramite anche il grado di specializzazione che i preparatori delle Forze armate possono assicurare ai propri allievi cadetti.

Innalzare il livello qualitativo della nostra Difesa passa soprattutto attraverso la concentrazione degli insegnamenti e della preparazione su un numero minore di unità rispetto a quello attuale.

La legge n. 244 del 2012 fissava il termine al 2024 per la riduzione progressiva del personale ad un massimo di 150.000 unità. La Riforma ha procrastinato questo termine al 2033 ed ha inserito una delega al Governo per quel che riguarda la revisione dello strumento militare.

In caso di necessità, il Governo potrà disporre dell’aumento delle dotazioni organiche complessive per un massimo di ulteriori 10.000 unità. Tale dotazione prenderà il nome di Riserva Ausiliaria dello Stato e sarà ripartita in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze delle autorità militari.

La suddetta Riserva potrà essere impiegata in situazioni speciali come guerre o in contesti di grave crisi internazionale, ma anche in forma complementare e in attività svolte in campo logistico e di cooperazione civile-militare.

Inoltre, sulla base dell’art. 9 della legge, il Parlamento delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi, strumenti per la Riforma del Servizio Sanitario Militare che prevedono:

  • Adeguamento delle strutture militari anche per l’utilizzo a supporto del Sistema Sanitario Nazionale;
  • Ampliamento ai medici militari e al personale militare delle professioni sanitarie della possibilità di esercitare l’attività intramuraria sulla base di convenzioni stipulate tra Ministero della Difesa, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e le regioni;
  • Istituzione di fascicoli sanitari relativi agli accertamenti effettuati per una procedura concorsuale, al fine di poter utilizzare i risultati ottenuti, per un arco temporale prestabilito, per eventuali ulteriori procedure concorsuali.