Tutti i rischi che corre l’Italia, report degli 007: ecco cosa dobbiamo temere

Tutti i rischi che corre l'Italia, report degli 007: ecco cosa dobbiamo temere

Nel rapporto presentato al Parlamento, gli 007 italiani delineano i rischi per il nostro Paese: atomica di Putin, migranti e anarchici.

I servizi segreti italiani, meglio noti come 007, hanno stilato un report, presentato in Parlamento, nel quale hanno delineato tutti i rischi che corre il nostro Paese.

Tra le minacce più vicine a noi e che, gioco forza, potrebbero riguardarci sono state evidenziate:

  • Pericolo anarchico-insurrezionalista;
  • Russia e l’atomica di Putin;
  • Flussi migratori e migranti dal medio-Oriente.

La situazione di instabilità globale mette in serio pericolo le nazioni del mondo. L’Italia, per la sua posizione geografica è crocevia delle rotte migratorie provenienti, in particolar modo, dal medio-Oriente dove è presente una situazione di grave instabilità.

Vediamo quali sono i rischi che corre l’Italia, soffermandoci sui punti chiave del report degli 007.

Minaccia anarchico-insurrezionalista

Uno dei possibili rischi e per questo maggiormente attenzionati che corre il nostro Paese è il pericolo anarchico-insurrezionalista, acuitosi con il caso Cospito.

Today.it riporta che la suddetta minaccia è quella “più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica "azione diretta distruttiva”.

È quanto si legge nella Relazione annuale dell’intelligence italiana che evidenzia 31 attentati riconducibili all’area anarchico-insurrezionalista nel 2022.

Gli 007 monitorano i fermenti intorno alle sigle Fai/Fr e “l’attivismo di quelle componenti che ’sulla piazza’ fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio”.

Minaccia russa e paura dell’atomica

La minaccia russa consiste nei cyberattacchi di hacker russi o filorussi, come si sono verificati nei giorni scorsi.

Gli agenti segreti attenzionano su questo punto, precisando che Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato, ricorrendo

ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest’ultima destinata a perdere di rilevanza con l’impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia”.

La relazione precisa come la Russia si stia preparando ad una guerra di logoramento. Attualmente il conflitto è prevalentemente in stallo, una sorta di rallentamento operativo, atto a rigenerarsi e riavviare le attività militari-industriali che iniziano a risentire delle sanzioni occidentali.

Gli 007 indicano come, nonostante la propaganda russa, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici, testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese.

I servizi segreti italiani precisano che “l’attenzione dell’Intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell’uso dell’arma nucleare da parte della Russia valutata improbabile”.

Il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) Elisabetta Belloni spiega che con la guerra in Ucraina “è in discussione l’ordine mondiale, le ricadute geopolitiche e geoeconomiche hanno inciso sulla nostra sicurezza nazionale ”.

Rischi dovuti ai flussi migratori

Le spinte migratorie lungo le rotte marittime e terrestri verso il nostro Paese potrebbero essere un modo attivo per gli estremisti islamici di infiltrarsi in Italia.

Come indica Today.it, il report affronta il tema del pull factor, destinato a far discutere, legato alla presenza nel Mediterraneo di navi di soccorso delle organizzazioni non governative.

Gli 007 segnalano “un aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi ong, principalmente in area Sar libica. Queste attività vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa”.

Questo potrebbe rappresentare un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate.

Chi lavora ed opera sul campo come l’Oim, ente delle Nazioni unite che si occupa di migrazioni, come riporta Today.it, ha smentito l’esistenza di un “pull factor” un termine introdotto in documento di Frontex, l’agenzia Ue di guardia costiera, ma mai confermato dalla stessa agenzia.

Altro punto nodale è l’aumento dei flussi migratori dal Mediterraneo orientale. Le rotte sono dalla Turchia verso le coste della Calabria (la tragedia di Cutro ne è un chiaro esempio), della Puglia e della Sicilia.

Anche in questo caso - ribadiscono gli 007 - il fenomeno migratorio trova una sponda importante nell’attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l’attività di contrasto, così come nell’utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi”.

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