Stipendi 2023: di quanto aumenta la busta paga con il taglio del cuneo fiscale

Stipendi 2023: di quanto aumenta la busta paga con il taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale porterà significativi aumenti in busta paga. Ecco di quanto aumentano gli stipendi per le diverse fasce di reddito.

Il taglio del cuneo fiscale previsto con il maxi emendamento alla legge di Bilancio 2023 porterà, dal prossimo anno, un aumento di stipendio nella busta paga degli italiani.

Lo sconto del 2% introdotto dal decreto Aiuti bis del governo Draghi trova conferma ed estensione per tutto il 2023 per i redditi fino a 35mila euro. A seconda della fascia di reddito, il bonus contributi è innalzato fino al 3% per i compensi annui fino a 25mila euro.

Quindi, in buona sostanza, si tratta dello stesso sgravio contributivo che viene applicato al 2% o al 3% a seconda dello stipendio e ovviamente del reddito annuo che può portare ad un incremento di stipendio.

L’obiettivo del governo Meloni è arrivare ad un taglio del cuneo fiscale di 5 punti, entro la fine della legislatura. Stando così le cose, da qui al 2027 potrebbero esserci nuovi progressivi aumenti di salario e un innalzamento della percentuale del taglio del cuneo fiscale.

Aumentando di un punto percentuale all’anno, si può arrivare all’obiettivo senza particolari affanni, così da aiutare le classi medio-basse della popolazione.

Taglio del cuneo fiscale: cosa prevede la manovra 2023

Per cuneo fiscale si intende la somma delle imposte che pesano sul costo del lavoro, sia per i lavoratori dipendenti o liberi professionisti che per i datori di lavoro. Può essere inteso come la differenza tra lo stipendio lordo che deve versare l’impresa e la busta paga netta che percepiscono i lavoratori.

Con la manovra 2023, il governo ha tagliato il cuneo per i soli lavoratori dipendenti.

Rispetto ad ora, quindi, chi guadagna fino a 25mila euro l’anno avrà uno sconto aggiuntivo su tasse e contributi dell’1% ogni mese, mentre continuerà a beneficiare del taglio al 2% chi guadagna tra 25mila e 35mila euro. Tutto ciò costerà all’erario circa 5 miliardi di euro.

Di quanto aumentano gli stipendi per fasce di reddito

Calcolatrice alla mano, con il taglio del cuneo fiscale gli stipendi aumentano a seconda della fascia di reddito di appartenenza.

Chi guadagna 1.000 euro lordi al mese (13mila euro all’anno facendo un calcolo su 13 mensilità), ad oggi, versa il 7,19% di contributi (applicando il taglio del 2% del governo Draghi). Con la manovra 2023, andrà a pagare il 6,19%, con un risparmio dell’1%.

Quindi, se allo stato attuale chi guadagna 13mila euro l’anno versa 71,90 euro al mese di contributi, dal 1° gennaio 2023 dovrà versarne 61,90 euro con un risparmio diretto in busta paga di 10 euro al mese, che in un anno diventano 130 euro.

Chi percepisce una Ral annua di 16.900 euro, vale a dire 1.300 euro al mese, i contributi scendono da 93,47 euro a 80,47 euro. Il risparmio, e di conseguenza l’aumento di stipendio, sarò di 13 euro netti.

Stesso discorso per chi ha una busta paga di 1.500 euro lordi al mese, 19.500 euro annui, questi risparmierà 15 euro al mese, passando dal versare 107,85 euro di contributi a 92,85 euro.

Per i redditi più alti, 22.100 euro annui, con uno stipendio di 1.700 euro lordi al mese per tredici mensilità, risparmierà 17 euro al mese, e non verserà più 122,23 euro ma bensì 105,23 euro.

Con 1.900 euro di stipendio lordo al mese, il lavoratore versa 136,61 euro di contributi, dal 2023 ne verserà 117,61 euro, con un aumento in busta paga di 19 euro, con una Ral annua di 24.700 euro, di poco sotto la soglia dei 25mila.

E proprio a 25mila euro di reddito annuo si tocca il risparmio mensile massimo: con la riduzione del 3% del cuneo fiscale questo arriva infatti fino a circa 41 euro al mese. All’anno si tratta di ben 492 euro in più in busta paga (su dodici mensilità).

Per i redditi fino a 35mila euro l’anno cosa cambia?

Per chi guadagna da 1.923 a 2.692 euro lordi al mese, l’intervento del cuneo fiscale non riserva novità. Infatti, coloro i quali hanno un reddito fino a 35mila euro l’anno non vedranno aumenti in busta paga rispetto a quando ricevuto in autunno.

Resta confermato il taglio del cuneo fiscale al 2%. Quindi, su ogni stipendio al di sotto di 1.584 euro in busta paga si applica il bonus del 3%; mentre per i cedolini paga compresi tra 1.584 e 2.692 euro si applica il bonus del 2%. Se la cifra supera i 2.692 euro non spettano bonus contributivi.

Aumento stipendi 2023: ricapitoliamo

Ricapitoliamo in base alla fascia di reddito alla quale il lavoratore appartiene quale sarà il risparmio e quindi l’aumento in busta paga a partire dal 1° gennaio 2023 grazie al taglio del cuneo fiscale:

  • Stipendio di 1.000 euro al mese, aumento in busta paga 2023 di 10 euro al mese;
  • Stipendio di 1.300 euro al mese, aumento in busta paga 2023 di 13 euro al mese;
  • Stipendio di 1.500 euro al mese, aumento in busta paga 2023 di 15 euro al mese;
  • Stipendio di 1.700 euro al mese, aumento in busta paga 2023 di 17 euro al mese;
  • Stipendio di 1.900 euro al mese, aumento in busta paga 2023 di 19 euro al mese.

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