Se l’Ucraina attacca la Crimea rischiamo la Terza guerra mondiale?

Se l'Ucraina attacca la Crimea rischiamo la Terza guerra mondiale?

L’ipotesi lanciata dal Nyt è quella che vedrebbe Biden appoggiare l’invasione ucraina della Crimea.

Il Presidente americano Joe Biden starebbe prendendo in seria considerazione la possibilità che l’Ucraina possa invadere la Crimea, fornendo aiuti militari.

È la notizia bomba sganciata dal celebre New York Times che, sulla base delle dichiarazioni raccolte da diversi funzionari statunitensi, ha reso nota l’ipotesi, neppure troppo remota, che il presidente Zelensky possa riconquistare quella porzione di Stato che i russi hanno annesso con elezioni farsa nel 2014.

Se ciò dovesse verificarsi, gli esiti sarebbero dei più drammatici. Infatti, qualora l’Ucraina attaccasse la Crimea ci sarebbe il serio rischio di una terza guerra mondiale.

Dopo mesi di discussioni con i funzionari ucraini, l’amministrazione Biden sta finalmente iniziando ad ammettere che l’Ucraina potrebbe aver bisogno della forza necessaria a colpire il ’santuario russo’, anche se una tale mossa aumenta il rischio di escalation ” ha affermato il Nyt, riportando le dichiarazioni di diversi funzionari, e riprese da Today.it.

La penisola di Crimea è un territorio strategico, non solo perché si trova incuneata tra il Mar Nero e il Mar d’Azov, ma perché ospita decine di migliaia di truppe trincerate e svariate basi militari russe, oltre ad avere una popolazione per la maggior parte russofona.

Ucraina attacca la Crimea: è terza guerra mondiale?

Un’azione ucraina in Crimea metterebbe la Russia dinnanzi alla consapevolezza di non avere un controllo così saldo della regione, e rafforzerebbe di molto la posizione di Zelensky in un futuro negoziato di pace.

Secondo il quotidiano americano, l’Amministrazione Biden, da sempre restia ad attacchi frontali, starebbe pensando all’eventualità di una progressione in Crimea da parte dell’Ucraina, anche in virtù del fatto che il Pentagono non è poi così tanto sicuro che ad un attacco la Russia risponderebbe con l’atomica.

D’altro canto c’è da tenere conto di un aspetto: Putin non negozierà mai una pace dovendo rinunciare ai territori già annessi (seppur in maniera del tutto arbitraria), puntando a inglobare l’intera Ucraina; dall’altro l’avanzata delle truppe ucraine, che potrebbero colpire le basi strategiche russe in Crimea, lascerebbe Putin con due scelte: escalation contro la Nato (da sempre primo pallino dello Zar), oppure un arretramento dalla Crimea. Questo è quanto ventilano i funzionari ucraini e gli analisti della sicurezza al Kyiv Post.

Fermi, invece, i funzionari della Casa Bianca, che tengono a precisare che: “la Crimea è ucraina e che l’Ucraina ha il diritto di difendere se stessa e il proprio territorio sovrano entro i propri confini riconosciuti a livello internazionale”, ha affermato Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.

Off records, i funzionari militari e dell’amministrazione avevano messo in dubbio l’utilità tattica per l’Ucraina di concentrare gli attacchi sulla Crimea, sostenendo che l’esercito di Kiev avesse obiettivi migliori altrove sul campo di battaglia. Ma qualcosa potrebbe cambiare.

Ucraina attaccala Crimea: come si sta preparando la Nato

Gli analisti hanno ipotizzato che qualcosa potrebbe muoversi in primavera, ma non ci sono informazioni certe in merito alla possibile controffensiva Nato nei confronti della Russia.

Però, gli esperti dicono che Mosca potrebbe inviare, tra qualche mese, un milione di soldati che verrebbero impiegati in una logorante guerra di trincea.

Al vertice Nato di Ramstein, il presidente Zelensky, collegato in videoconferenza, ha ribadito la richiesta di carri armati, richiesta che non è stata accolta dalle Nazioni presenti al summit, con la Germania che ha posto il veto sui Leopard, che però hanno ribadito l’invio di ingenti forniture di armi e mezzi di vario tipo.

Le armi che gli Usa invieranno a Kiev

Il Pentagono ha confermato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 2,5 miliardi di dollari che non include né i carri armati Abrams né i razzi per i sistemi MLRS HIMARS in grado di colpire la Crimea grazie a un raggio d’azione di 150 chilometri attesi da Kiev.

In una nota, il dipartimento della Difesa Usa ha precisato che gli aiuti includono:

  • Nuove munizioni per i sistemi terra-aria NASAMS;
  • 8 otto nuovi sistemi mobili Avenger per la difesa aerea ravvicinata;
  • 59 mezzi corazzati da combattimento M2 Bradley con 590 missili anticarro TOW e 295mila proiettili per i cannoni da 25 mm di cui sono dotati (che si aggiungono ai 50 M2 del pacchetto di aiuti precedentemente varato due settimane or sono);
  • 90 veicoli da combattimento ruotati 8×8 Stryker (i primi forniti all’Ucraina);
  • 53 veicoli ruotati protetti MRAP;
  • Munizioni HIMARS;
  • 350 4×4 Hummer;
  • 95 mila proiettili per artiglieria da 105 mm e 20 mila proiettili da 155 mm più altri 600 di precisione M982 Excalibur;
  • 11.800 proiettili per mortai da 120mm;
  • 12 autocarri, 6 veicoli comando;
  • 22 veicoli armati di missili anticarro TOW;
  • 2mila armi anticarro;
  • 3 milioni di proiettili per armi leggere oltre a pezzi di ricambio, mine antiuomo M18 Claymore e carche esplosive da demolizione.

Il pacchetto Usa per l’Ucraina porta a 24,7 miliardi di dollari il valore complessivo dell’assistenza militare che l’Amministrazione Biden ha inviato in Ucraina dal suo insediamento.