Rischio tornado in Italia: ecco le regioni interessate

Rischio tornado in Italia: ecco le regioni interessate

Alcune regioni che affacciano sul Mar Tirreno sono più esposte di altre all’allarme tornado. Lo rivela lo studio del Cnr-Isac pubblicato su Atmospheric Research.

Non bastavano la variante Omicron 5, la guerra in Ucraina, la penuria di materie prime e una crisi di governo aperta nel mese di luglio: a breve il nostro Paese verrà travolto da un tornado che colpirà le coste italiane.

A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Atmospheric Research dai ricercatori del Cnr-Isac, l’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche.

Le espressioni tornado e tromba d’aria sono concettualmente la stessa cosa. Per semplice abitudine, in Italia fenomeni del genere vengono chiamati trombe d’aria, in altre parti del mondo (come negli Stati Uniti) si preferisce usare l’espressione tornado (twister in inglese), precisa 3B Meteo.

In sintesi: ci siano già passati. L’Italia, infatti, non è immune da trombe d’aria anche di una certa intensità.

Tuttavia, occorre sempre prestare la massima attenzione e monitorare questi fenomeni. Il rischio tornado c’è e alcune regioni italiane sono più a rischio rispetto ad altre: ecco quali.

Rischio tornado in Italia: ecco le regioni interessate

Lo studio del Cnr-Isac ha analizzato 32 anni di dati, dal 1990 al 2021, e 445 tornado su tutta Italia, giungendo alla conclusione che le aree particolarmente colpite sono quelle che si affacciano sul Tirreno, in particolar modo:

  • Lazio;
  • Puglia;
  • Calabria;
  • Pianura Padana.

I risultati pubblicati sulla rivista Atmospheric Research confermano, come riporta La Repubblica, che i tornado nell’area del Mediterraneo sono piuttosto frequenti e forniscono i primi elementi che potrebbero consentire di prevedere questi fenomeni.

Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea” ha dichiarato Elenio Avolio, del Cnr-Isac, autore della ricerca con il collega Mario Marcello Miglietta.

Le analisi statistiche condotte dai due ricercatori sono avvenute “analizzando sia misure (radiosondaggi) sia output da modelli a grande scala (re-analisi), al fine di individuare le condizioni atmosferiche dominanti associate ai tornado individuati”.

Tramite questo procedimento, e studiando il tornado che il 28 luglio 2019 colpì le coste del Lazio, è stato “possibile definire delle specifiche configurazioni atmosferiche prevalenti, potenzialmente favorevoli al loro sviluppo nell’area in studio” e ricostruire la situazione meteorologica generale che dà origine ai tornado nel Mar Tirreno.

Come si generano i tornado

I tornato sono i vortici atmosferici con una più alta densità energetica o potenza sprigionata. Sono in grado di percorrere centinaia di chilometri e generare venti fino a 500km/h.

Le trombe d’aria vengono misurate con la Scala Fujita, che ne valuta l’intensità che va dal grado 0 (debole) al grado 5 (catastrofe).

I tornado si generano in precise condizioni atmosferiche. Innanzitutto, servono i cumulonembi, le nuvole che preparano i temporali, caratterizzate da cortine di precipitazione e il corpo bianco incontaminato. I cumulonembi si generano in ambienti instabili, con venti variabili e con una massa di aria calda e umida, sovrastata da una fredda e secca. Sollevandosi, l’aria fredda si condensa e dà origine a forti temporali.

Le trombe d’aria possono formarsi in qualsiasi tipo di sistema temporalesco, ma a creare i tornado più distruttivi sono le supercelle.

Questi temporali hanno al loro interno un mesociclone, che ha masse d’aria di bassa pressione che vorticano intorno a un minimo barico. Il mesociclione può arrivare ad avere un diametro di alcuni chilometri.

Nella fattispecie, nel Mar Tirreno le condizioni atmosferiche sono caratterizzate da un’area di bassa pressione sull’Italia nord-occidentale, sia in quota che in superficie, e da venti al suolo sud-occidentali in grado di trasportare aria più calda della media verso le regioni colpite.

Perché i tornado sono in crescita

Il fenomeno dei tornado è in forte aumento. La ragione è da ricercarsi nel cambiamento climatico.
Esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi” ha chiarito Avolio.

Il risultato dello studio pone l’accento “sull’importanza di un sistema meteorologico integrato modellistico/osservativo dedicato al monitoraggio e alla previsione operativa di tali fenomeni intensi”.

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