Razionamento del gas: cosa significa, in cosa consiste e quando potrebbe accadere

Razionamento del gas: cosa significa, in cosa consiste e quando potrebbe accadere

Presto potrebbe arrivare il pacchetto di misure governative che riduce il consumo di gas.

Gazprom, l’azienda russa leader nel settore dell’erogazione metano, ha tagliato la fornitura di gas al nostro Paese del 50%.

Purtroppo, non possiamo neppure parlare di un’azione a sorpresa da parte di Mosca, poiché il Cremlino ha più volte sottolineato che l’avrebbe fatta “pagare” a tutte quelle Nazioni che avrebbero appoggiato, in un modo o nell’altro, l’Ucraina e l’Italia è solo uno dei tanti di una lista molto lunga.

A fronte di una situazione che si prospetta problematica, e in vista dei rifornimenti per garantirci un inverno sicuro, l’Italia ha stretto un accordo con l’Algeria per l’incremento dell’erogazione.

Tuttavia, il gas algerino potrebbe non bastare e si dovrà ricorrere al razionamento, così come accadeva durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dopotutto, il conflitto che si sta consumando in Ucraina è una guerra a tutti gli effetti.
Vediamo come potrebbe comportarsi il nostro Paese, cos’è il razionamento del gas, in cosa consiste e quando potrebbe accedere l’eventualità di metterlo in atto.

Razionamento del gas: cosa significa

Razionare significa ridurre per cercare di distribuire meglio, in modo da poterne godere tutti. Oltre al taglio delle forniture di gas da parte di Gazprom, abbiamo avuto un assaggio di cosa significa “razionare” nel momento in cui abbiamo dovuto fare i conti con i rincari e con l’aumento vertiginoso del costo di luce e gas, per non parlare dell’aumento del prezzo della benzina al distributore.

L’obiettivo del razionamento è limitare i consumi e non intaccare gli stoccaggi di gas, che attualmente sono al 54%. Per non avere problemi questo inverno servirà riempire gli stoccaggi fino al 90% entro dine autunno.

Razionamento del gas: in cosa consiste

Il razionamento del gas, e quindi la riduzione del suo consumo, all’atto pratico consiste nelle limitazioni di temperatura e di orari per il termostato, da attuarsi il prossimo autunno.

Dobbiamo cominciare a considerare la possibilità di un razionamento, che è un’arma a doppio taglio da utilizzare con estrema delicatezza. Si tratterebbe però di un’azione importante che inizierà a calmierare i mercati” ha spiegato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, all’Adnkronos.

Insomma, occorre farsi trovare pronti perché altrimenti si rischia un inverno gelido, sia per via delle temperature esterne che per quelle interne alle nostre case.

Più ottimista, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che è sicuro che l’accordo stretto con l’Algeria dovrebbe bastare per tenerci al riparo da eventuali razionamenti: “Il gas algerino è più che raddoppiato, in questo momento dà 64 milioni di metri cubi. Inoltre abbiamo il Tap, tutti gli Lng vanno al massimo”.

Diversa la posizione del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani che, rappresentando il governo, non se la sente di sbilanciarsi.

Infatti, quello che può fare, è limitarsi ad assicurare che tutte le contromisure sono pronte, ribadendo che è presto per capire se il taglio delle forniture russe si protrarrà a lungo termine e nell’eventualità quale sarà l’impatto sul mercato energetico europeo e sulla nostra economia.

Razionamento del gas: quando potrebbe succedere, le contromisure

Tra il pacchetto delle contromisure, al vaglio del governo, oltre al razionamento delle forniture, c’è il funzionamento a massimo regime delle centrali a carbone attive e l’impiego di combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali.

Altra azione prevista è l’aumento delle importazioni, utilizzando la flessibilità dei contrati in essere, con l’innalzamento delle erogazioni dall’Algeria, dal Congo, Angola, Mozambico e Nigeria, Paesi partner dell’Italia. Non solo Africa, ma anche Medioriente. Il viaggio del premier Mario Draghi in Israele potrebbe aprire un varco anche in questo senso.

Però, sebbene il quadro sia complesso, non è allarmante. Già da questa settimana, qualche contromisura potrebbe essere messa in atto.

All’interno del pacchetto razionamento, figurerebbe anche lo spegnimento anticipato dell’illuminazione pubblica. Per gli Ospedali e i servizi essenziali, il razionamento non è previsto.

Innalzare il livello di allerta da 1 a 2 significa da un lato cautelarsi, ma dall’altro potrebbe dare luogo a dei rischi per l’economia, nel caso in cui l’escalation non fosse comprovata da reali risvolti negativi.

Per questo motivo, il ministro Cingolani si è dato 7 giorni di tempo per capire se la riduzione del gas da parte di Mosca è l’ennesima prova muscolare o se è solo una diminuzione momentanea, in virtù della mancata sistemazione del gasdotto Nord Stream, a causa all’impossibilità di Siemens di intervenire per via delle sanzioni imposte alla Russia.

Razionamento del gas: il decalogo dell’Aie

L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha messo a punto un proprio decalogo che riguarda il gas ma anche il petrolio.

Nel piano viene suggerito ai governi europei:

  • Aumentare lo smart working (almeno 3 giorni a settimana);
  • Aumentare il car sharing, con un risparmio di carburante pro-capite di circa 460 mila barili al giorno;
  • Domeniche senza auto;
  • Targhe alterne nei giorni feriali;
  • Efficientamento dei trasporti pubblici;
  • Potenziare l’uso di biciclette e a piedi;
  • Scegliere treni ad alta velocità e notturni in luogo degli aerei;
  • Evitare i viaggi d’affari in aereo dove in presenza di opzioni alternative;
  • Rafforzare l’adozione di veicoli elettrici e automezzi più efficienti;
  • Ridurre i limiti di velocità sulle autostrade di almeno 10km all’ora, con un risparmio ventilato di circa 290mila barili/giorno di consumo dalle auto e altri 140mila barili/giorno dai camion.

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