Quanto tempo ho per denunciare una persona

Quanto tempo ho per denunciare una persona

Per presentare una denuncia o un esposto non ci sono limiti di tempo. Discorso diverso per la querela.

La denuncia e la querela sono due strumenti del cittadino per segnalare alle Forze dell’Ordine un reato. La segnalazione darà avvio all’iter necessario per perseguire il colpevole.

Se vogliamo sporgere una denuncia non abbiamo nessun vincolo di tempo e possiamo farlo quando vogliamo. Vero è che prima si denuncia e prima si attivano le Forze dell’Ordine.

Discorso diverso invece va fatto per la querela, i cui tempi sono stretti. Infatti, per querelare qualcuno occorre farlo entro tre mesi.

Molto spesso però si tende a confondere denuncia e querela e, di conseguenza, a invertire anche le tempistiche. Vediamo di chiarire qualche punto e dare qualche suggerimento utile.

Differenza tra denuncia e querela

La denuncia, nota anche come esposto, è la semplice descrizione di un fatto che avete riscontrato o a cui avete assistito o subito e volete comunicarlo alle Forze dell’Ordine poiché ritenuto, da parte vostra, come un illecito.

Una volta denunciato il fatto alle Autorità, la denuncia verrà trasmessa alla Procura della Repubblica e il pubblico ministero valuterà se procedere nei confronti della persona che avete denunciato o se richiedere l’archiviazione perché il fatto non costituisce reato. La denuncia riguarda i reati perseguibili d’ufficio.

La querela, invece, consiste nel descrivere nei minimi dettagli il fatto da denunciare che costituisce reato e dovete ricordare di chiedere espressamente la punizione del colpevole (è necessario che scriviate “chiedo la punizione di chiunque sarà ritenuto colpevole dei fatti sopra narrati”). Se non lo farete, la persona che avete querelato non subirà alcun processo. Inoltre, la querela riguarda un reato non procedibile d’ufficio.

Entro quanto tempo vanno fatte la denuncia e la querela

Per denunciare un fatto non vi sono limiti di tempo; mentre per la querela occorre farla entro tre mesi dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce reato.

L’articolo 240 del Codice di procedura penale vieta la denuncia anonima salvo rarissime eccezioni: solo quando ci sono degli elementi tali da far sospettare la commissione di un reato, il Pubblico ministero può segnalare il fatto alla Polizia giudiziaria e dare impulso alle indagini, negli altri casi la denuncia anonima non produce effetti.

Differenza tra procedimenti d’ufficio e querela di parte

Vi sono alcuni reati che si definiscono procedibili d’ufficio e sono quelli più gravi per i quali il pm procede anche se non c’è alcuna querela, ma anche solo la denuncia. Si tratta di reati quali:

  • Violenza privata;
  • Minacce;
  • Maltrattamenti in famiglia.

In questi casi la richiesta di punizione (che va formulata in caso di querela) non è necessaria poiché la semplice denuncia basterà per avviare l’iter delle Forze dell’Ordine.

La querela è indispensabile se si ha a che fare con i reati che si definiscono procedibili a querela di parte e consistono in:

  • Truffa semplice;
  • Lesioni lievi;
  • Diffamazione.

Per questi reati chiamati minori, lo Stato decide di fare un processo solo se la persona che ha subito un danno glielo chiede espressamente. Se per i suddetti reati presenterete una denuncia e non una querela non otterrete nulla.

Come presentare una denuncia o una querela

Entrambe vanno presentate oralmente o per iscritto. Se scegliete la modalità scritta, allora devono essere depositate personalmente o attraverso un avvocato che abbia autenticato la vostra firma (per confermare che sia stata apposta proprio da voi) e che abbia la procura speciale al deposito (che per molti giudici basta anche solo una delega al deposito).

Occorre prestare attenzione

Quando si accusa qualcuno bisogna prestare attenzione a ciò che si racconta. Se non siete certi del reato che state denunciando, allora scrivete di avere dei sospetti e chiedete al pm di fare indagini per accertare se è come pensate. Insomma, non siate netti se non siete sicuri, perché se le indagini porteranno ad un esito diverso da quello che avete segnalato, potrete incappare in una controquerela per calunnia.

Alla fine della querela chiedete di essere avvisati nel caso in cui il pubblico ministero voglia chiedere l’archiviazione in modo da avere la possibilità di opporvi a quella richiesta.

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