Paola Gentile - 5 agosto 2022
Quanto è forte l’esercito della Cina
Sale la tensione tra Usa e Cina. In caso scoppiasse un conflitto, la Repubblica Popolare Cinese su quanta forza militare potrebbe contare?
Non si arrestano le manovre militari cinesi attorno all’isola di Taiwan. Pechino ha fatto sapere che andranno avanti fino a lunedì (c’è da crederlo?), infischiandosene della ferma condanna di Stati Uniti, Giappone ed Unione europea.
Si tratta di esercitazioni di ampia portata, come non se n’erano mai viste nella storia del dragone. Fino ad oggi si è trattato di un "assalto convenzionale di tipo missilistico” nelle acque ad est di Taiwan, dove si è recata nei giorni scorsi in visita la speaker della Camera americana Nancy Pelosi.
Il pretesto per alzare il tiro da parte della Cina e per inasprire i contrasti con gli Usa, è stata “la provocazione e la violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Cina” come ha precisato Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo di Pechino; ma la realtà dei fatti è che Pechino non vuole rinunciare all’isola che considera la sua “provincia ribelle”.
Le motivazioni sono tante, ma potrebbero essere racchiuse in una sola: limitare l’influenza americana nel Pacifico. Per questa ragione, più di ogni altra, la Cina è pronta a “salvaguardare risolutamente la sovranità nazionale della Cina e l’integrità territoriale” ha detto senza mezzi termini il presidente cinese Xi Jinping.
Ed è proprio in virtù di queste affermazioni che un conflitto non è escludersi. A maggior ragione perché gli Stati Uniti hanno più volte fatto sapere che nel caso in cui la Cina dovesse attaccare Taiwan, l’America non resterebbe a guardare.
A questo punto viene da chiedersi: quanto è forte l’esercito della Cina? Su quanti soldati, armi e mezzi può contare?
Cos’è il Global Firepower
Per stabilire quanto è forte un esercito, in questo caso quello cinese, ci viene in aiuto il Global Forepower, il think that che si occupa del monitoraggio di tutto ciò che riguarda il mondo militare e i conflitti in corso.
La classifica degli eserciti più potenti al mondo avviene tramite l’utilizzo del c.d. “PowerIndex”, prende in considerazione 142 Paesi ed è riferita all’anno 2022.
L’indice di potenza è elaborato sulla base di 55 fattori parametrizzati che riguardano vari aspetti:
- Numero di militari in proporzione alla popolazione;
- Capacità logistica;
- Investimenti nel settore;
- Dotazione tecnologica;
- Posizione geografica;
- Budget destinato alla Difesa;
- Numero dei Paesi alleati su cui fare affidamento e molti altri.
A questi dati si aggiungono anche dei bonus che vengono dati agli eserciti che fanno parte del blocco Nato e alle potenze atomiche riconosciute.
Più il punteggio si avvicina allo “0.0000” tanto più l’esercito di quella nazione sarà forte e “perfetto”.
Al primo posto della classifica 2022 degli eserciti più potenti al mondo ci sono gli Stati Uniti, al secondo posto la Russia. E la Cina?
Quanto è forte l’esercito cinese
Nella classifica del Global Firepower, la Cina è al terzo posto su 142 Paesi presi in considerazione per la revisione annuale della GFP. Sul podio insieme a Stati Uniti e Russia compone la triade delle superpotenze mondiali.
La Cina ha un punteggio PowerIndex di 0,0511 con:
- 1.397.897.720 popolazione complessiva;
- 754.864.769 manodopera disponibile;
- 619.268.690 manodopera pronta per il servizio militare;
- 2.000.000 personale pronto al combattimento;
- 510.000 personale di riserva;
- 624.000 paramilitari;
- 3.134.000 totale personale militare;
- 3.285 potenza aerea;
- 777 potenza navale;
- 5.250 carri armati;
- 230.000.000.000 miliardi di dollari per la Difesa.
I punti di forza dell’esercito cinese sono senza dubbio la disponibilità di abitanti che diventano potenziali arruolabili. Il vantaggio rispetto alle altre nazioni è dato anche dall’economia forte e in grande espansione, dalla consistente manodopera e dalle spese per la Difesa che negli anni si sono concentrate sull’incremento delle capacità navali, aeree e di guerra terrestre.
Un esercito che può competere in tutto e per tutto con gli Stati Uniti, non ancora ampiamente sotto il profilo del numero dei mezzi, specie di terra e di aria, ma non bisogna sottovalutare la voce “alleati sui quali poter contare”.
I possibili alleati
La Cina ha dalla sua, senza ombra di dubbio, la Russia. Vero è che adesso è impegnata nella guerra in Ucraina e almeno formalmente Pechino non sta fiancheggiando il conflitto, ma comunque l’alleanza è solida. Se non altro hanno lo stesso obiettivo: detronizzare gli Usa ad est.
Gli Usa potrebbero contare sulla Nato, sull’appoggio dell’Unione europea. Ma da qui a lanciarsi in una guerra nel Pacifico ce ne passa. E poi non dimentichiamoci dell’India, la quarta superpotenza al mondo che potrebbe giocare un ruolo importante.
Se si fa un discorso puramente di “appartenenza”, allora l’India, ex colonia britannica e appartenente al Commonwealth, dovrebbe appoggiare l’Occidente, ma abbiamo imparato dalla storia che i rapporti tra la nazione di Sua Maestà e la colonia non sono mai stati idilliaci.
D’altro canto, neppure quelli con la Cina, per via di rivendicazioni territoriali che bruciano ancora, ma questa è disposta a negoziare, pur di sganciare New Delhi dall’influenza di Washington.
Intanto, gli Usa fanno sapere che non permetteranno alla Cina di isolare Taiwan e il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha condannato le esercitazioni militari della Cina definendole una “escalation significativa”, senza “alcuna giustificazione”.
L’unica cosa che possiamo sperare è che le tensioni si plachino. C’è già una guerra difficile da comprendere che si sta consumando alle porte dell’Europa, non ne serve un’altra dall’altra parte del mondo.