Programma elettorale Movimento 5 Stelle: la ricetta di Conte per vincere le elezioni

Programma elettorale Movimento 5 Stelle: la ricetta di Conte per vincere le elezioni

I punti di Giuseppe Conte per l’Italia.

Il Movimento 5 Stelle ha chiari quali sono i punti del proprio programma politico per le elezioni 2022.

Il capo politico dei grillini Giuseppe Conte ha delineato gli obiettivi che si prefissa il Movimento: dal salario minimo al reddito di cittadinanza, fino al fisco passando per la transizione ecologica.

In questi punti c’è la sintesi delle idee del Movimento, quasi un ritorno alle origini, nel tentativo di intercettare nuovamente quell’elettorato che nel 2018 ne decretò il successo e che negli ultimi tempi è rimasto smarrito da alcune scelte e da altrettante decisioni prese nell’ultima legislatura.

Reddito di cittadinanza, lavoro e welfare

Il reddito di cittadinanza, la misura simbolo del Movimento che ne ha decretato, in larga parte, il successo nelle regioni del Sud Italia alle ultime consultazioni politiche, torna come caposaldo del programma pentastellato.

A questo si aggiungono altri elementi per migliorare il fronte lavoro e welfare:

  • Salario minimo: 9 euro lordi l’ora di salario minimo legale per dire stop alle paghe da fame e dare dignità ai lavoratori che oggi percepiscono di meno;
  • Contrasto al precariato: rafforzamento delle misure del decreto dignità per mettere i lavoratori, in particolare i giovani, in condizione di sviluppare progetti di vita agevolando i contratti a tempo indeterminato;
  • Stop a stage e tirocini gratuiti;
  • Riforma degli ammortizzatori sociali in senso universale;
  • Sgravi per l’assunzione di donne in gravidanza;
  • Misure per contrastare la delocalizzazione;
  • Introduzione di uno statuto delle imprese;
  • Rafforzamento e stabilizzazione del fondo centrale di garanzia per garantire liquidità alle PMI con garanzie statali dall’80 al 100%;
  • Mutui agevolati per acquisto prima casa.

Fisco

In materia di fiscalità e abbattimento delle tasse, il movimento è per:

  • Cashback: introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. In questo modo semplifichiamo la vita dei contribuenti e contrastiamo l’evasione;
  • Cancellazione definitiva dell’Irap a beneficio di tutte le imprese;
  • Taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori per ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore;
  • Cessione crediti fiscale strutturale: Stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica;
  • Maxirateizzazione delle cartelle esattoriali.

Pensioni

Per le pensioni è d’obbligo mettere in atto una riforma evitando il ritorno alla legge Fornero, attraverso l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi e usuranti e attraverso meccanismi di uscita flessibile dal lavoro. In più, la proroga di Opzione donna e la pensione anticipata per le mamme lavoratrici.

Giovani

Per le politiche giovanili Conte &Co. sono per:

  • Pensione di garanzia ai giovani: un aiuto concreto a tutti quei giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione;
  • Riscatto gratuito della laurea;
  • Proroga dello sgravio per l’assunzione di giovani under 36 in tutta Italia.

Ambiente e Transizione ecologica

Per la transizione ecologica, il Movimento 5 Stelle punta sugli investimenti nelle fonti rinnovabili e ribadisce un secco No a investimenti nelle infrastrutture a gas o ad “allargare le maglie” delle concessioni di sfruttamento dei nostri giacimenti fossili, operazioni queste che peraltro richiedono tempi medio-lunghi, costi elevati e ritorni incerti.

Per l’ambiente e la sua salvaguardia è necessario:

  • Società 2.000 watt: tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra;
  • Stabilizzazione delle agevolazioni edilizie per permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette. Sbloccare e far circolare i crediti d’imposta per evitare il fallimento delle imprese che ancora oggi non riescono a trasformarli in liquidità per pagare fornitori e dipendenti;
  • Nuovo superbonus energie imprese: sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali, per permettere alle imprese di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili;
  • Sburocratizzazione per favorire la creazione di impianti di energia rinnovabile;
  • Rifiuti: realizzazione di impianti completamente compatibili con le richieste dell’Europa e non inquinanti, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali;
  • Promozione del vuoto a rendere;
  • Riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso la riconversione del parco auto circolante.

Salute

Sul piano sanitario, i 5 Stelle puntano a:

  • Riforma titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato;
  • Aumento delle retribuzioni per il personale sanitario;
  • Completare incremento delle pensioni di invalidità;
  • Definizione e potenziamento delle tutele per i caregiver.

Riforme

Le riforme diventano necessarie e quelle più importanti vertono su:

  • Sfiducia costruttiva: un Governo non può essere sfiduciato se contestualmente non si vota la fiducia a un altro Esecutivo;
  • Estensione diritto di voto ai sedicenni;
  • Limite due mandati esteso a tutti i partiti;
  • Legge sul conflitto di interessi;
  • Legge sulla regolamentazione delle lobby;
  • Regolamentazione della coltivazione della cannabis per uso personale, al fine di contrastare il business della criminalità organizzata e superare le criticità connesse alla produzione limitata di cannabis per uso terapeutico;
  • Riforma della disciplina degli affidi;
  • Ius scholae;
  • Legge sull’acqua pubblica;
  • Riforma del sistema radio-televisivo con nuova governance che tenga fuori i partiti e assicuri il pieno recupero della sua funzione sociale con garanzia di correttezza e pluralismo dell’informazione.

Scuola

Ed è proprio la scuola un punto fondamentale del programma pentastellato:

  • Adeguamento degli stipendi degli insegnanti agli standard europei;
  • Introduzione di una scola dei mestieri per valorizzare e recuperare la tradizione dell’artigianato italiano;
  • Aumento fondi per università e ricerca.

Politica estera

Per quanto riguarda la politica estera, recentemente Conte è per:

  • Solida collocazione dell’Italia nell’Alleanza atlantica e nell’Unione europea ma con un atteggiamento proattivo e non fideistico, che renda l’Italia protagonista nell’ambito dei vari consessi;
  • No alla corsa al riarmo, sì al progetto di difesa comune europea;
  • Introduzione di un Energy recovery fund alimentato dall’emissione di debito comune europeo, sulla scia del Next generation Eu, per contrastare la pandemia energetica, aiutare famiglie e imprese, investire più massicciamente in fonti rinnovabili;
  • Riforma del patto di stabilità e crescita.

Inoltre, Conte ha ribadito il no del Movimento all’invio di armi a Kiev e all’aumento delle spese militari per l’Italia.

Forze armate

Il Movimento 5 Stelle si è sempre dimostrato contrario all’aumento delle spese militari, tant’è che lo scontro con Draghi è stato duro: “Sulla contrarietà alle spese militare non arretriamo di un centimetro: è una nostra battaglia e coglie il sentimento degli italiani, come dimostrano i sondaggi”.

Conte dice anche che: “È fuori dalla realtà pensare di aumentare di almeno 12/15 miliardi la nostra spesa militare in due anni. Significherebbe stanziare almeno 6/7,5 miliardi l’anno nelle prossime due leggi di bilancio. Il grafico parla chiaro: quell’impennata non è sostenibile. L’impegno del 2% può essere centrato solo con una crescita di spesa progressiva, spalmata nei prossimi anni, ad esempio da qui a quantomeno il 2030”.

Posizioni quantomeno ondivaghe, dal momento che nei suoi governi Conte I e II ha aumentato le spese militari. L’ultima legge di Bilancio varata da un governo Conte, quella licenziata a dicembre del 2020, ha stanziato per la Difesa, per l’anno 2021, 24,58 miliardi (fonte Il Foglio).

Insomma, staremo a vedere, dopo la messa a punto dei programmi ne sapremo di più.

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