Pizza Buitoni, allarme in Francia per possibile contaminazione: e l’Italia?

Pizza Buitoni, allarme in Francia per possibile contaminazione: e l'Italia?

Sono 27 i casi di sindrome emolitico-uremica dovuti al diffondersi del batterio di Escherichia coli riscontrato nell’impasto della pizza surgelata.

La pizza è l’alimento più mangiato al mondo. Ogni settimana vengono consumate 56 milioni di pizze e in un anno il consumo arriva a quasi 3 miliardi. Che si tratti di pizza al taglio o surgelata, i maggiori consumatori siamo ovviamente noi italiani e i nostri cugini d’Oltralpe.

In Francia, la pizza è un vero e proprio cibo irrinunciabile e, negli ultimi anni, la vendita di quelle surgelate è aumentata esponenzialmente, complice il Covid e il lockdown. Oggi, però, la Francia si trova a dover fare i conti con un allarme sanitario legato proprio alla pizza surgelata Buitoni.

Il marchio, di proprietà della Nestlé e un tempo della famiglia Buitoni, si trova a dover affrontare un problema legato alla diffusione del potente batterio dell’ Escherichia coli , riscontrato nell’impasto di una delle pizze surgelate.

Pizza Buitoni, allarme in Francia: cosa è accaduto

La Pizza Buitoni è al centro dell’allarme lanciato in Francia per il diffondersi di 27 casi gravi di sindrome emolitico-uremica, verificatisi tra il 1° gennaio e il 17 marzo scorso.

Le autorità sanitarie francesi hanno posto sotto la lente d’ingrandimento altri 31 casi, oltre ai 27 già menzionati che hanno provocato due morti. L’indagine sui 31 casi è volta a determinare se l’origine della contaminazione sia la stessa e il Ministero della Salute ha invitato, chiunque abbia consumato una di queste pizze e presenti diarrea, dolori addominali o vomito, a consultare tempestivamente il proprio medico, avvisandolo di quanto mangiato.

Il diffondersi della sindrome sta interessando i bambini dell’età media di 5 anni e mezzo e l’infezione intestinale grave è riconducibile al batterio dell’ Escherichia coli 026 , trasmesso per via alimentare quando si ha a che fare con preparati da cuocere in forno, che richiedono tempi di cottura maggiori rispetto alle pizze precotte.

L’Escherichia coli sarebbe la causa più importante di insufficienza renale acuta in età pediatrica e la Nestlé ha ritirato tutti i lotti e le referenze della linea Fraîch’Up di Buitoni, caratterizzata da un impasto crudo che lievita e cuoce nel forno, ed acquistate prima del 18 marzo 2022. La gamma conta 16 tipologie diverse di pizza.

Gli impasti crudi o poco cotti possono essere una fonte di trasmissione dei batteri responsabili della sindrome emolitico-uremica e per questo richiedono tempi di cottura maggiori:

  • 240°C, per 17 ai 19 minuti;
  • 230°C, in convezione, per 16 a 18 minuti.

Dall’azienda fanno sapere che i batteri E. Coli sono stati rinvenuti nell’impasto crudo di una singola pizza surgelata cruda e non consumata. A 60 Milions de Consommateurs, la rivista dei consumatori francesi, l’azienda ha spiegato che questa pizza è stata trovata dalle autorità nel congelatore di una famiglia che aveva avuto un caso di infezione. È in questa pizza - che non era stata né mangiata né cotta - che gli investigatori hanno rilevato “tracce” del colibacillus.

Pizza Buitoni, allarme in Francia: mentre in Italia?

I lotti “incriminati” che sono stati ritirati dal gruppo Nestlé che riguardano la linea Fraîch’Up acquistate prima del 18 marzo 2022, non sono presenti in Italia.

L’attenzione a non consumare le preparazioni a base di farina poco cotte e a rispettare sempre i tempi di cottura riportati, senza andare oltre, riguarda solo la Francia, ma è bene applicarli in linea generale a prescindere dal problema legato all’Escherichia coli.

Una buona cottura è infatti una precauzione per evitare la trasmissione del batterio, specialmente in soggetti vulnerabili come i bambini al di sotto dei 16 anni e gli anziani.

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