Perché i soldati ucraini si stanno addestrando in Italia?

Perché i soldati ucraini si stanno addestrando in Italia?

I soldati ucraini stanno imparando ad usare il Samp-t, il sistema antimissile di ultima generazione che l’Italia invierà a Kiev.

Perché i soldati ucraini si stanno addestrando in Italia? Il nostro Paese sta fornendo all’Ucraina non solo sostegno militare ed umanitario, ma evidentemente anche addestrativo, infatti, presso la base dell’Esercito in provincia di Latina, sta addestrando i soldati ucraini.

Ma c’è di più, in un video presente sulla pagina web del Corriere.it, viene mostrata l’esercitazione presso il 17° Reggimento Artiglieria Contraerei “Sforzesca” di Sabaudia, da cui dipende il 4° Reggimento Artiglieria Contraerei “Peschiera”, di stanza a Mantova, che ha in dotazione i quattro Samp-T operativi.

In altre parole: i sistemi antimissile di ultima generazione che l’Italia invierà in primavera in Ucraina.

Il sistema non è ancora in dotazione a Kiev, ma sarebbe stato effettuato il training per venti specialisti giunti dall’Ucraina per apprendere le tecniche di manovra, come annunciato agli inizi di febbraio dal generale Nikolai Oleshuk, comandante dell’Aeronautica ucraina.

Soldati ucraini si addestrano a Sabaudia sul Samp-T

Nell’affermare la venuta in Italia dei soldati ucraini, il generale Oleshuk aveva ringraziato il nostro Paese e la Francia per la decisione di fornire il sistema antimissile Samp-T “per proteggere l’Ucraina dal terrore missilistico russo e rafforzare la difesa aerea del paese”, auspicando che gli specialisti “possano tornare in primavera in Ucraina non a mani vuote ma con conoscenze, abilità e lo stesso Samp-T”.

Il Samp-T è stato inserito nel programma Nato Active Layered Theatre Ballistic Missile Defence (ALTBMD) che ha la finalità di realizzare la difesa di aree o di obiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia missilistica.

Come funziona il Samp-T

Il Samp-T, con i suoi missili Aster30, è in grado di intercettare il bersaglio fino a 120km di distanza e ingaggiarne 10 contemporaneamente. Come spiega l’Esercito:

“L’attuale versione del Samp-T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. La Forza Armata ha in dotazione 5 batterie che, dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative ed addestrative”.

L’unità Samp-T è stata già schierata tra il 2015 e il 2016 a Roma per la sorveglianza dei cieli della Capitale in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Contemporaneamente, una seconda batteria ha operato in Turchia nell’ambito dell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019, garantendo la sorveglianza, 24 ore su 24, della città di Kahramanmaras, sul confine sud-est dell’Alleanza Atlantica, contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano.

Inoltre, ogni anno le batterie Samp-T hanno preso parte al principale evento esercitativo della Difesa, la Joint Stars presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra in Sardegna, dove hanno dimostrato la piena interoperabilità coi sistemi di difesa aerea nazionale anche in presenza di Electronic Warfare.

Preoccupazione per la presenza dei soldati ucraini in Italia

Il consigliere della regione Lazio di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) Claudio Marotta e i parlamentari Filiberto Zaratti e Peppe De Cristofaro, esponenti di Avs del Lazio, hanno deciso di inviare una lettera al Prefetto di Latina, Maurizio Fulco e per conoscenza al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca in merito alla presenza dei militari ucraini in provincia di Latina.

“Pur comprendendo la delicatezza dell’argomento e la conseguente segretezza di tutto quello che ruota intorno alla Difesa italiana, non possiamo nascondere la grande preoccupazione per l’argomento e soprattutto per la sicurezza dei nostri concittadini che vivono nelle zone limitrofe alla caserma Santa Barbara di Sabaudia e che forse, venuti a conoscenza degli eventi, possano temere per la propria incolumità

riporta il Corriere.it.

Secondo AVS iniziative di questo tipo “lanciano un segnale diametralmente opposto, alimentano la paura che la fine del conflitto sia sempre più lontana e che contemporaneamente si possa scivolare in una guerra mondiale. Siamo certi infine, che il neo presidente della Regione Lazio mostri la stessa sensibilità sul tema e possa così condividere le nostre legittime preoccupazioni”.