Paola Gentile - 23 marzo 2023
Nuova pandemia in arrivo? Cos’è l’aviaria e perché servono subito i vaccini
Il rischio che si diffonda una pandemia da aviaria ha spinto l’Ue a siglare degli accordi per assicurarsi i vaccini per contrastarla.
C’è una nuova pandemia in arrivo? La preoccupazione che con l’aviaria di possa verificare la stessa cosa che è successa per il Covid preoccupa l’Unione europea talmente tanto da spingerla a premunirsi anzitempo, anche se l’ipotesi non dovesse verificarsi, di vaccini contro l’influenza aviaria.
L’epidemia si verificherebbe qualora un ceppo del virus, che ha iniziato a circolare tra i mammiferi, dovesse passare all’uomo.
“Seguiamo con molta attenzione situazione dell’influenza aviaria. L’Ecdc ha diffuso recentemente un risk assessment ” di questo virus, ha dichiarato il portavoce dell’esecutivo Ue Stefan de Keersmaecker, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
Sul fronte vaccini, de Keersmaecker ha rassicurato dicendo che ce ne sono due autorizzati nell’Ue. Infatti, la commissione ha siglato due contratti di prenotazione per l’acquisto congiunto. Una è stato fatto con Gsk e l’altro con Seqirus Uk.
“Dopo una dichiarazione di pandemia di influenza da parte dell’Oms, le compagnie aggiornerebbero i vaccini sui ceppi virali che causano la pandemia. Quindi sì, con i nostri colleghi dell’Ecdc e dell’Hera seguiamo con attenzione la situazione” ha aggiunto il portavoce.
Ma capiamo meglio cos’è l’aviaria e perché potrebbero diventare indispensabili i vaccini. Senza dimenticare di fare un’analisi delle considerazioni fatte dal magnate Bill Gates.
Cos’è l’aviaria
L’aviaria è un’infezione virale che si diffonde normalmente tra gli uccelli. Tuttavia, alcuni virus dell’influenza aviaria possono infettare le persone.
I sintomi variano da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori (febbre e tosse) a una grave polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto (difficoltà respiratoria), shock e persino la morte.
È quanto si legge sul sito del Ministero della Salute e la preoccupazione è salita dopo che due persone in Cambogia sono morte dopo aver contratto l’H5N1 da un animale. Quindi, in quel caso c’è stato il salto di specie.
Gli animali e i volatili da cortile, che vivono a contatto con l’uomo, sono spesso privi di sintomi e non è facile capire se abbiamo il virus o meno.
L’aviaria è stata scoperta nel 1997, ma solo nel 2003 si è appurato come potesse contagiare anche l’uomo, comprendendo così come l’H5N1 riesca a compiere salti di specie, infettando ad esempio anche gatti e topi.
Contrastare la pandemia da aviaria con i vaccini
Qualora si dovesse verificare il salto dall’animale all’uomo, come è avvenuto per il Covid, allora si potrebbe verificare una pandemia da aviaria. E per contrastare il fenomeno diventerebbero indispensabili i vaccini.
Memori di quanto accaduto durante la pandemia da Coronavirus, ora l’Oms vuole derubricarlo ad influenza, l’Ue si sta premunendo, tant’è che ha siglato degli accordi con due case farmaceutiche che hanno prodotto il vaccino contro l’aviaria.
Attualmente i due vaccini autorizzati nell’Ue sono:
- Nobilis Influenza H5N2 per il pollame, autorizzato in tutto lo spazio economico europeo;
- Pa-Olvac+I+E, basato su H6n2 e H9n2, per i tacchini, che è autorizzato in Italia.
I contratti riguardano l’eventuale fornitura di vaccini adatti all’uomo, nel caso in cui il salto di specie dovesse verificarsi e diventare trasmissibile tra esseri umani, innescando una pandemia. Le case farmaceutiche sopra indicate sono entrambe extra Ue.
Allarme aviaria: com’è la situazione
Stando agli ultimi report emessi dai Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc) sono i gabbiani i principali bersagli del contagio. La popolazione umana, al momento, corre un rischio di infezione molto basso.
Nel 2023, i casi di contagio tra esseri umani sono stati 4. Si tratta di padre e figlia in Cambogia, una persona in Ecuador e una in Cina. Per questo l’Europa sta giocando d’anticipo.
Lo studio italiano di prossima pubblicazione sulla rivista “Pathogens and Global Health” indica l’eventualità di un’emergenza pandemica come un’ipotesi lontana, poiché i genomi del virus di aviaria riscontrati nel padre e nella figlia contagiati in Cambogia indicano che “siamo ancora lontani dalla trasmissione inter umana e manca la firma genetica di un evento di spillover”.
Bill Gates lancia l’appello
Il magnate americano e fondatore di Microsoft Bill Gates, in un articolo sul New York Times e tradotto da Repubblica, ha dichiarato che bisogna trattare l’insorgere delle malattie come si fa con gli incendi: agire subito per non lasciare che divampino.
“Quando per la prima volta ha definito il Covid-19 una pandemia, poco più di tre anni fa, l’Organizzazione mondiale della sanità ha mostrato il culmine del fallimento collettivo nella preparazione nei confronti delle pandemie, malgrado molteplici segnali di avvertimento” ha aggiunto Gates, precisando che:
“il mondo ha bisogno di un sistema ben finanziato pronto a entrare in azione non appena si presenta un pericolo. Ci serve un dipartimento di vigili del fuoco per i focolai delle pandemie”.
In futuro, sarà importante anche proteggerci dai bioterroristi.
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