Nuova epatite nei bambini: cosa sappiamo su cause, sintomi e conseguenze

Nuova epatite nei bambini: cosa sappiamo su cause, sintomi e conseguenze

È una particolare forma di epatite che colpisce i bambini sotto i 10 anni. Gli effetti sono talmente gravi da comportare il trapianto di fegato nel 10% dei casi.

Una nuova epatite sta terrorizzando il mondo. Si tratta di una forma che non rientra nelle normali categorie in cui è classificata questa malattia del fegato e sono ancora da accertarsi le cause che la provocano.

Nel Regno Unito sono stati già registrati oltre 100 casi di epatite grave “non A-non E” e si sta diffondendo in altri Paesi del mondo come:

  • Irlanda;
  • Spagna;
  • Paesi Bassi;
  • Belgio;
  • Stati Uniti d’America;
  • Italia.

Nel nostro Paese è stato riscontrato un caso di epatite “non A-non E” in un bambino di Prato di 4 anni, che è andato ad unirsi ad altri 6 sospetti casi di epatite da “definire”.

Nuova epatite nei bambini: di cosa si tratta

L’epatite grave “non A-non E” è provocata da un agente patogeno diverso da quelli più frequenti e per questo motivo ancora più aggressiva. Al momento è possibile identificarla solo per esclusione, dopo aver stabilito che non rientra nelle forme comuni di A, B, C, D, E.

Nuova epatite nei bambini: chi viene colpito

Ad essere colpiti dall’epatite “non A-non E” sono prevalentemente i bambini al di sotto dei 10 anni e la malattia è molto rapida e violenta. In Italia, ci sono 7 casi.

Nuova epatite nei bambini: da cosa è provocata

Al momento, i ricercatori non sono ancora in grado di capire quale sia l’agente patogeno scatenante della nuova epatite. Non vi è neppure la certezza che si tratti di un virus che, comunque, resta l’ipotesi più probabile. Vero è che parte dei pazienti europei erano positivi al Covid, ma la correlazione è da escludere; anche perché gli altri pazienti affetti da altre patologie presentano lo stesso problema.

Ulteriori sospetti ricadono sull’adenovirus, molto diffuso tra i bambini, ma sono solo ipotesi.

Nuova epatite nei bambini: sintomi

I dieci bambini scozzesi sui quali si è manifestata l’epatite misteriosa hanno riportati sintomi di:

  • Ittero;
  • Dolori addominali;
  • Diarrea;
  • Vomito.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità Europa ha detto che i test di laboratorio sono in corso e che nove bambini hanno manifestato sintomi a marzo, mentre uno a gennaio.

Nuova epatite nei bambini: conseguenze

Il diffondersi repentino e aggressivo di questa nuova forma di epatite comporta il trapianto del fegato nel 10% dei casi. Le forme di epatite conosciute difficilmente provocano simili conseguenze. In Italia, come riporta La Repubblica, i casi di trapianto per forme così rapide sono meno di 10 ogni anno.

Nuova epatite nei bambini: il caso pratese

Tra i casi di sospetta epatite grave “non A-non E” vi è quello di un bambino di 4 anni di Prato, ricoverato il 20 aprile all’Ospedale Meyer di Firenze e in seguito trasferito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, per valutare se è necessario un trapianto di fegato.

Il responsabile della epatologia del Meyer, che è anche il coordinatore del gruppo fegato della Società europea di gastroenterologia, Giuseppe Indolfi, ha evidenziato come bisogna prima di tutto “valutare se di questi casi ne arrivano più di quelli attesi”.

A questo proposito sono state avviate le indagini tra centri europei e anche italiani, al fine di confrontare i dati con quelli degli anni precedenti.

Il caso del bambino di Prato, secondo quanto riferito dal dott. Indolfi, ha “caratteristiche molto simili a quelle che hanno descritto i colleghi degli alti Paesi, comunque si continuano a fare accertamenti, andando per esclusione”.

Il dott. Giuseppe Maggiore, Direttore del reparto di epatogastroenterologia e trapianti di fegato del Bambino Gesù, ha dichiarato a La Repubblica che dietro questa nuova epatite potrebbe esserci un virus, ma “potrebbe anche trattarsi di una sostanza tossica ma mi sembra strano. Poi ci sono le epatiti autoimmuni ma sono sporadiche, non hanno numeri come quelli che stanno vedendo gli inglesi. È un mistero”.

Sebbene le condizioni del bambino di Prato siano preoccupanti, non è ancora detto che serva un trapianto di fegato.

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