Letizia Battaglia, chi è la fotografa impegnata nella cronaca nera a Palermo

Letizia Battaglia, chi è la fotografa impegnata nella cronaca nera a Palermo

Fotografa di fama internazionale, attivista, politico e femminista: Letizia Battaglia è stata molte cose, ma prima di tutto è stata una donna libera.

Universalmente riconosciuta come una delle fotografe più celebri a livello internazionale, che ha saputo raccontare la cronaca nera a Palermo negli anni Settanta e Ottanta in cui imperversava la guerra di mafia: Letizia Battaglia, venuta a mancare all’età di 87 anni, il 13 aprile scorso, rivive nella fiction di Rai1 (questa sera la seconda puntata) che racconta le gesta della fotogiornalista siciliana.

La miniserie in due puntate, “Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa”, diretta da Roberto Andò, con protagonista Isabella Ragonese, ripercorre la straordinaria vita personale e lavorativa di una donna che non è mai scesa a compromessi, trasformando la fotografia in uno strumento di denuncia sociale, negli anni in cui a Palermo le guerre di mafia erano all’ordine del giorno.

E proprio oggi, 23 maggio, a 30 anni dalla strage di Capaci, dove trovarono la morte il giudice Giovanni Falcone, insieme alla sua compagna, il magistrato Francesca Morvillo, e agli uomini della scorta, che diventa quanto mai significativo ricordare figure come quella di Battaglia che hanno lottato anche per l’emancipazione femminile, approcciandosi ad un mestiere, come quello di fotografa, che nessuna donna in quegli anni faceva.

Con i suoi scatti che immortalavano i morti ammazzati ha spinto la gente a riflettere, ad osservare i fatti di cronaca tramite il suo occhio, che era quello della macchina fotografica.

Conosciamo meglio chi era Letizia Battaglia e qual è stato il suo lavoro.

Letizia Battaglia: chi era

Classe 1935, Letizia Battaglia nasce a Palermo e inizia a fotografare relativamente tardi, a 34 anni, collaborando con il giornale palermitano L’Ora, all’epoca una vera e propria istituzione.

Sposatasi giovanissima, a 16 anni, con Franco Stagnitta, per sfuggire all’oppressione paterna, Letizia mai avrebbe pensato di trovare in Stagnitta un uomo che la amava di un amore soffocante e ossessivo. Quando viene accusata di adulterio ha un crollo nervoso e decide di curarsi con la psicoanalisi. Trovato finalmente il coraggio di lasciare il marito, insieme alle sue tre figlie, Cinzia, Shobha e Patrizia Stagnitta, cerca di vivere con i propri mezzi.

Completamente autodidatta, tenta dapprima la strada del giornalismo e poi quella della fotografia. Il primo a darle fiducia, prendendola in prova come cronista, è il direttore del giornale L’Ora, Vittorio Nisticò.

La vita nell’ambiente intransigente del giornale non è facile per la giovane donna, alla quale si rimprovera l’estrazione borghese e una vita sentimentale disordinata.

Così, quando il suo compagno Santi lascia Palermo per Milano, Letizia decide di seguirlo. Anche se questo le costa la separazione dalla più grande delle figlie che sceglie di restare a Palermo con il padre.

Dopo una breve parentesi meneghina, torna a Palermo a dirigere l’ufficio fotografico de L’Ora e insieme a Giorgio Zecchin fonda l’agenzia “Informazione fotografica”, frequentata da illustri colleghi come Josef Koudelka e Ferdinando Scianna.

Il 1974 è l’anno della svolta e della consacrazione, foto documentando la stagione degli anni di piombo e delle stragi di mafia ad opera di Cosa Nostra.

Le sue foto dei delitti di mafia fanno il giro del mondo, denunciando quanto stava accadendo nel tentativo di scuotere le coscienze.

Sono suoi gli scatti che ritraggono gli esattori mafiosi Salvo insieme a Giulio Andreotti all’hotel Zagarella, foto che vennero acquisite nel corso del processo ad Andreotti, oppure quelle dell’assassinio del giudice Terranova così come i funerali del Generale Dalla Chiesa.

Il 6 gennaio 1980, Battaglia è la prima fotoreporter ad accorrere sul luogo dell’omicidio di Piersanti Mattarella, all’epoca dei fatti presidente della regione Sicilia.

Nello stesso anno la foto della “bambina con il pallone” nel quartiere palermitano della Cala diventa celebre e se a quei tempi ci fossero stati i social adesso connoteremo il fenomeno come “virale”.

Letizia Battaglia: cosa cambia con la morte di Falcone

Dopo la morte del giudice Giovanni Falcone, Letizia si allontana per un periodo dal mondo della fotografia.

Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale “Mezzocielo”, realizzata da donne. Dopo una parentesi di due anni a Parigi, torna nella sua città, Palermo, ma riprende ad esporre solo nel 2011, grazie ad un’iniziativa del Palermo Pride.

Nel 2017 inaugura a Palermo all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia da lei diretto, metà museo, metà scuola di fotografia e galleria. Nel 2019 inaugura a Venezia presso la Casa dei Tre Oci una grande mostra monografica retrospettiva di tutta la sua carriera. Le sue ultime grandi mostre, concluse nel 2022, sono state a Forlì e a Roma.

In lotta da anni contro un tumore, Letizia Battaglia si spegne il 13 aprile 2022, a 87 anni, a Cefalù.

Letizia Battaglia: non solo fotografa di mafia

Letizia Battaglia non è solo la “fotografa della mafia”, ma è stata un vero e proprio faro per chi, da quel momento in poi, ha voluto approcciarsi alla professione, coniugando il lavoro con l’attivismo, la politica e la difesa dei diritti delle donne.

I suoi scatti sono vividi, capaci di raccontare in particolar modo Palermo nella sua miseria e nel suo splendore, le tradizioni, gli sguardi dei bambini e delle donne; ma anche i quartieri, le strade, le feste, i lutti, i volti del potere. Alla mostra sugli scatti dei padroni della Sicilia, nessuno osò avvicinarsi.

Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, il Premio Eugene Smith, ex equo con la collega americana Donna Ferrato, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato tributato nel 1999.
Ha esposto le sue foto in tutto il mondo, anche nei Paesi dell’Europa dell’Est.

In un’intervista rilasciata a Sky TG24, poco prima di morire, Battaglia ha rievocato quei tempi bui ed ha confessato che “il dolore è immutato 30 anni dopo, ma anche la rabbia, perché lo Stato non ci ha difesi”.

Letizia Battaglia: la particolarità delle sue foto

Le foto di Letizia Battaglia sono un po’ la sintesi della sua vita: un alternarsi costante di immagini crude (violenza e morti delle stragi) con immagini poetiche che hanno catturato l’essenza della sua terra e dei suoi abitanti.

A Repubblica ha dichiarato: “Per tanti anni sono stata ossessionata dalle bambine, dovevano essere in un certo modo, poi ho capito che io cercavo il sogno mio”, parlando dell’incontro con un "orco" quando aveva solo dieci anni.

La sua peculiarità risiede negli scatti in bianco e nero ma che sprigionano moltissima luce che proviene proprio dai soggetti immortalati.

Letizia Battaglia: l’impegno politico

Tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, Battaglia si è occupata di politica, diventando consigliera comunale con i Verdi, e assessore comunale a Palermo con la giunta Orlando. Nel 1991, con il partito La Rete, viene eletta deputata all’Assemblea regionale siciliana, e nominata vice presidente della Commissione Cultura.
Nel 1979 è tra i fondatori del Centro di Documentazione “Giuseppe Impastato”.

Una moglie, una mamma, una fotografa: Letizia Battaglia ha saputo farsi largo in un mondo patriarcale con coraggio e determinazione, forte del suo straordinario talento.

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