Luca Restivo - 10 novembre 2022
L’Unione europea finanzia l’industria bellica italiana: quanti soldi ha dato
L’Ue ha destinato all’azienda Leonardo oltre 41 milioni da investire nella difesa.
Il gruppo italiano Leonardo è la prima azienda italiana a beneficare dei due fondi per la ricerca e lo sviluppo militare per un totale di 41 milioni di euro da investire nel periodo 2019-2025.
Una corsa alle armi da parte dell’Occidente iniziata ben prima della guerra in Ucraina (febbraio 2022), se si pensa che il progetto militare “European Defence industrial Develompment Programme” (Edidp) è stato avviato nel 2008, ma è stato finanziato con 500 milioni di euro per il 2019-2020.
Il progetto è orientato allo sviluppo di capacità e al cofinanziamento congiunto di prodotto e tecnologie per la difesa, oltre a nuovi strumenti e al potenziamento di quelli già esistenti.
Oltre all’Edidp, l’altro programma dell’Ue è il “Preparatory Action on Defence Research” (Padr), iniziato sempre nel 2008 e con scadenza nel 2026. Per questo progetto, l’Italia ha incassato oltre 13 milioni di fondi.
Dal 2008 ad oggi, l’Ue ha donato all’Italia oltre 403 milioni di euro per le armi. Una cifra davvero considerevole.
Fondo europeo per la Difesa: le cifre
Complessivamente, il Fondo europeo per la Difesa costa 8 miliardi di euro, investiti per il periodo 2021-2027. Oltre mezzo miliardo di euro è stato destinato alla ricerca militare e allo sviluppo con i due programmi Padr, che finanzia progetti di ricerca militare congiunti, e Edidp, che sostiene lo sviluppo congiunto di armi e tecnologie militari.
Il Fondo europeo per la Difesa ha lo scopo di:
- Sviluppare la prossima generazione di armi;
- Potenziare la competitività globale dell’industria delle armi europee;
- Ampliare la capacità di esportare armi all’estero.
I principali beneficiari dei fondi europei nel periodo 2017-2020 sono: Francia, Italia, Germania e Spagna, che hanno ottenuto da soli più di due terzi dei fondi totali, circa il 65.1%.
L’Ue dà 41 milioni di euro all’Italia: perché
Secondo la piattaforma pubblica Opensecuritydata.eu, che elenca i beneficiari dei finanziamenti dell’Ue nel campo della sicurezza, all’azienda italiana Leonardo spettano 41,6 milioni di euro nel periodo 2019-2025 da investire in 45 progetti, per il 9,56% dei programmi.
Tra le aziende, i maggiori finanziamenti sono andati alla francese Thales (6,6% dei fondi assegnati) e alla spagnola Indra (6,43%).
La ripartizione dettagliata degli stanziamenti per il Padr e per l’Edipd è stata resa nota per il 73,6% del budget totale: ovvero per 434,45 milioni di euro su un totale di 590 milioni di euro, di cui una piccola parte destinata alle spese amministrative.
Stando a quanto si legge nel rapporto sulla spesa bellica dell’Ue pubblicato da Enaat, la Rete europea contro il commercio di armi ha evidenziato che: “nel 2017 l’Ue ha approvato il finanziamento dell’esercito ricerca e sviluppo di nuove armi e tecnologie, rompendo la linea rossa. L’Ue non dovrebbe finanziare attività militari con il bilancio comunitario ”.
Malgrado questo, l’industria bellica non smette di progredire e con i venti di guerra che soffiano da più parti, con ogni probabilità l’Unione europea proseguirà i suoi investimenti.
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