In arrivo triplo stipendio ed arretrati: ecco quando e per chi

In arrivo triplo stipendio ed arretrati: ecco quando e per chi

Grazie al rinnovo contrattuale 2019-2021, a dicembre, i dipendenti delle Pa riceveranno tre stipendi.

Il rinnovo contrattuale 2019-2021 per i dipendenti pubblici porterà aumenti di stipendio e arretrati che faranno lievitare la busta paga fino a tre volte.

Il mese di dicembre consegnerà nelle tasche di 2,2 milioni di dipendenti delle Pa, uno stipendio triplo.

Dopo la firma del contratto della sanità e lo sblocco della scuola, ora è il turno dei dipendenti pubblici. Tuttavia, gli aumenti non sono previsti per tutti. Vediamo chi saranno i beneficiari del triplo stipendio a dicembre e chi, invece, è stato escluso dagli aumenti.

Triplo stipendio Pa: i beneficiari

I dipendenti pubblici che lavorano presso le regioni, gli enti locali e le camere di commercio beneficeranno degli effetti più che positivi del rinnovo contrattuale 2019-2021. Si tratta di 430mila dipendenti degli enti locali, e complessivamente 2,2 milioni di dipendenti delle Pa, ovvero l’85% del personale pubblico coperto da CCNL. Per queste categorie sarà un Natale davvero ricco.

Sono esclusi i dipendenti di:

  • Ministeri;
  • Agenzie fiscali.

Suddetto personale non beneficerà degli effetti del contratto perché il loro CCNL di appartenenza è stato rinnovato per primo a maggio scorso e quindi hanno già, di fatto, goduto di quanto gli spettava.

Triplo stipendio Pa: le cifre

Le cifre che faranno lievitare la busta paga del mese prossimo sono inserite nelle tabelle che compaiono sull’accordo del personale delle Funzioni locali che verrà firmato proprio oggi all’Aran, l’agenzia negoziale guidata da Antonio Naddeo che rappresenta le Pa come datori di lavoro.

Come potrete vedere nella tabella riportata di seguito, gli aumenti medi sul tabellare ammontano a 100,07 euro lordi, in un effetto economico complessivo che nei calcoli governativi sale a 117,53 euro grazie ai fondi extra per accompagnare i nuovi ordinamenti locali e per sbloccare il salario accessorio congelato dal 2016.

L’aumento per lo stipendio base (1.210,18 euro) è di 56,1 euro lordi al mese, mentre al vertice della scala su cui si snoda il personale non dirigente (posizione economica D7) si sale fino a 104,28 euro.

Busta paga dipendenti Pa
Posizione lavorativa Stipendio tabellare Aumento contratto 2019-2021
A1 1.210,18 56,01
A2 1.226,37 56,9
A3 1.253,26 58,01
A4 1.274,4 59,1
A5 1.308,18 60,04
A6 1.324,43 61,4
B1 1.278,59 59,3
B2 1.300,07 60,3
B3 1.352,67 62,7
B4 1.373,42 63,7
B5 1.395,48 64,7
B6 1.421,57 65,9
B7 1.475,4 68,4
B8 1.506,71 69,9
C1 1.442,37 66,9
C2 1.477,93 68,5
C3 1.520,1 70,5
C4 1.566,94 72,7
C5 1.625,41 75,4
C6 1.670,91 77,5
D1 1.569,21 72,8
D2 1.647,74 76,4
D3 1.806,42 83,8
D4 1.881,28 87,3
D5 1.965,3 91,2
D6 2.101,96 97,5
D7 2.251,62 104,28

Arretrati Pa: a quanto ammontano

Va bene gli aumenti stipendiali, ma a far crescere la busta paga di molto sono gli arretrati. Dal momento che il contratto per le Pa è stato rinnovato con parecchio ritardo, il personale deve recuperare ben 39 mensilità di arretrati del 2019, 2020 e 2021; oltre alle 11 mensilità del 2022. Insomma, un discreto gruzzolo.

Dal conto va sottratta l’indennità di vacanza contrattuale riconosciuta a partire dall’aprile 2019 e cresciuta in seguito da luglio di quell’anno come previsto dalla legge.

In soldoni, gli arretrati per i dipendenti delle Pa arrivano ad una cifra che oscilla dai 1.210 euro per la posizione economica inferiore a quasi 2.252 euro di quella superiore. La cifra è da intendersi, ovviamente al lordo, ed una tantum.

Le cifre salgono ulteriormente poiché l’entrata in vigore del nuovo contratto impone anche un aggiornamento al rialzo della nuova indennità di vacanza contrattuale, quella riconosciuta a partire dallo scorso aprile per il triennio 2022-2024.

Triplo stipendio: benefici economici in busta paga

Gli effetti delle novità del rinnovo contrattuale delle Pa sono davvero significativi, specie se li si confronta con gli stipendi pubblici che non sono di certo astronomici. Il Sole 24 Ore propone un esempio calzante per capire bene gli effetti economici sulla busta paga.

Un dipendente intermedio di un Comune (posizione B7) che fino ad ora ha percepito uno stipendio lordo al mese di 1.719,93 euro, a dicembre si vedrà accreditare ben 5.077 euro divisi fra nuovo tabellare (1.800,7 euro), tredicesima (equivalente allo stipendio ordinario) e arretrati che ammontano a 1.475 euro). Il triplo degli stipendi normali.

I dipendenti degli enti territoriali interessati dal rinnovo sono 430mila. Ma un meccanismo analogo riguarda gli 1,23 milioni di insegnanti, ricercatori e tecnici del comparto istruzione e ricerca (101 euro lordi di aumento medio e 2.337 euro di arretrati), che si sono visti sbloccare l’accordo economico la scorsa settimana grazie al finanziamento extra ricavato dal decreto Aiuti-quater, e i 550mila dipendenti della sanità (116 euro medi e arretrati per circa 1.800 euro).

Per la Sanità, però, il totale cresce per le due nuove indennità riconosciute agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati fra 1.381,82 e 1.601,38 euro) e agli altri ruoli l’impatto economico complessivo dell’accordo.

Triplo stipendio: il fattore dicembre

Diciamo che la congiuntura di eventi è anche propizia. Nel senso che questa abbondanza in busta paga è dovuta alla coincidenza di aumenti, arretrati e tredicesima, che si percepisce nel mese di dicembre.

Infatti, Natale porterà nelle tasche dei dipendenti delle Pa circa 5 miliardi di euro lordi in 2,2, milioni di buste paga pubbliche, una vera e propria manna dal cielo visti i rincari e l’inflazione sempre più galoppante.

Aumento del costo della vita di cui dovrà necessariamente tenere conto il rinnovo 2022-2024 che dovrà però fare i conti con le risorse.

Infatti, per agganciare i nuovi contratti all’indice Ipca (prezzi al consumo ammortizzato) calcolato dalla Nadef (Nota di aggiornamento al decreto di economia e finanza) servirebbero circa 16 miliardi di euro, divisi a metà tra il bilancio dello Stato e quelli autonomi di sanità, enti territoriali e università. Ma, vista la situazione, se ci sarò qualche stanziamento sarà poca cosa.

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