Guardia di Finanza: storia e origini delle Fiamme Gialle

Guardia di Finanza: storia e origini delle Fiamme Gialle

Dal 1774 ad oggi: ecco come la Guardia di Finanza è diventata il Corpo con il ruolo di Forza di Polizia con competenza generale in materia economica e finanziaria.

Quest’anno - precisamente il 21 giugno 2018 - si è celebrato il 244° anniversario dalla nascita della Guardia di Finanza.

Conosciuta anche come Fiamme Gialle - per via del simbolo che si trova sul berretto - oggi la Guardia di Finanza un caso unico nel panorama mondiale.

Appartenente alle Forze Armate italiane (e dipendente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), infatti, la Guardia di Finanza si occupa attualmente delle funzioni proprie alla polizia tributaria, specialmente per quel che riguarda l’accertamento e la repressione delle violazioni finanziarie.

Nato come componente di polizia doganale, oggi la Guardia di Finanza si occupa della repressione del contrabbando e del traffico di sostanze stupefacenti, della lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio del denaro, ma anche del mantenimento dell’ordine pubblico.

Ma come si è arrivati alla nascita di questo corpo delle Forze Armate italiane? Conoscere la storia della Guardia di Finanza è molto importante, anche perché questa è connessa a diversi eventi importanti della storia d’Italia.

Inoltre potrebbe accadere che nel corso di un concorso pubblico finalizzato al reclutamento di nuovi finanzieri vengano fatte domande in merito alla storia del corpo e - in tal caso - è meglio non farsi trovare impreparati se si vuole ottenere l’idoneità.

Di seguito quindi faremo chiarezza su questo aspetto; siete pronti per questo viaggio nel tempo che vede protagonista la Guardia di Finanza? Procediamo.

Storia della Guardia di Finanza

Al 1° ottobre 1774 si deve la prima testimonianza di un corpo speciale per il servizio di vigilanza finanziaria ai confini: la Legione Truppe Leggere.

Questo restò in funzione fino all’Unità d’Italia, quando tutti i Corpi di finanza si unirono in un solo istituto, chiamato “Corpo delle Guardie Doganali”, che poi nel 1881 prese il nome diCorpo della Regia Guardia di Finanza.

A questo venne attribuita la funzione di impedire e “denunciare il contrabbando e qualsiasi contravvenzione e trasgressione alle leggi e ai regolamenti di finanza”, nonché di concorrere alla difesa della sicurezza pubblica.

Nei primi del ‘900 questo corpo diventò autonomo con la costituzione di un suo Comando Generale e allo stesso tempo venne concesso l’uso del simbolo delle stellette a 5 punte, fino ad allora di appartenenza delle sole Forze Armate.

Nel 1922 poi Vittorio Emanuele III come forma di celebrazione per il servizio svolto negli anni del Risorgimento decise di concedere al Corpo l’uso della Bandiera di Guerra.

Negli anni del fascismo la Regia Guardia di Finanza venne potenziata tramite la creazione della Polizia Tributaria Investigativa, alla quale presero parte i militari in abito civile impegnati in servizi di investigazione specializzati nella repressione del contrabbando e di qualsiasi altro tentativo di frode.

A proposito di fascismo, è importante sottolineare che nei due conflitti mondiali gli appartenenti alla Guardia di Finanza furono impiegati in battaglia e inquadrati nei Reparti; alla fine il conto è di 4.209 caduti, molti dei quali per mano dei nazifascisti che li perseguitarono per gli aiuti prestati ai profughi ebrei. L’aiuto prestato nei confronti della popolazione civile e delle istituzioni sul confine orientale gli valsero 20 ricompense al Valor Militare, più 2.200 decorazioni concesse individualmente alla “memoria”.

Nel dopoguerra, vista anche l’importanza del Corpo, questo venne modernizzato tramite la creazione di nuovi organi interni, quali:

  • Servizio Statistico;
  • Servizio Aereo;
  • Servizio Cinofilo.

Ma l’altruismo dimostrato negli anni della Guerra non viene meno in quelli successivi; infatti per l’altruismo e la solidarietà che hanno caratterizzato i soccorsi in favore delle popolazioni colpite da gravi calamità naturali, la Guardia di Finanza ha ottenuto 17 ricompense al Valore e Merito Civile alla bandiera; tra gli oltre 2.00 caduti nello svolgimento di queste funzioni, invece, si contano 1.300 ricompense individuali.

Ma veniamo ai giorni d’oggi; è al decreto 68/2001 che si deve il riconoscimento della Guardia di Finanza quale Corpo con il ruolo di Forza di Polizia con competenza generale in materia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle Regioni, degli Enti Locali e dell’Unione Europea.

Con la legge 79 del 3 giugno 2010, invece, è stata concessa la possibilità di nominare il Comandante Generale della Guardia di Finanza anche tra le fila dei propri generali di Corpo d’Armata.

È al decreto del 1° gennaio 2017, invece, che si deve il fatto che oggi la Guardia di Finanza è l’unica Forza di Polizia sul mare; una decisione che - come specificato sul sito ufficiale del Corpo - rimanda a quanto stabilito con il Regio Editto del 1816 del Regno di Sardegna con il quale alla Finanza venne attribuita la vigilanza doganale per mezzo di natanti.