Il Governo conferma, i sindacati militari siederanno al tavolo del rinnovo di contratto

Il Governo conferma, i sindacati militari siederanno al tavolo del rinnovo di contratto

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rassicurato i sindacati militari: saranno loro a sedere al tavolo delle trattative per il rinnovo di contratto del triennio 2022-2024.

In queste ore è andato in scena l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i sindacati delle Forze di Polizia, al quale hanno preso parte anche i delegati Co.Ce.R. dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

La vigilia dell’incontro è stata caratterizzata dalle polemiche vista la decisione del Governo di non convocare le Associazioni sindacali rappresentative delle Forze Armate a ordinamento civile.

Da febbraio 2024 è infatti ufficiale il passaggio dalla Rappresentanza ai Sindacati delle Forze Armate, i quali come promesso dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, saranno parte attiva nella trattativa che porterà al rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024.

Il fatto che la convocazione sia stata inviata ai delegati Co.Ce.R. - che tra l’altro essendo in scadenza del loro mandato non hanno chissà che potere contrattuale - ha comportato l’intervento della Rete sindacale militare, dove le Associazioni presenti hanno ribadito al Presidente del Consiglio che non è ammesso l’avvio delle trattative per il rinnovo senza la convocazione delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM).

Rinnovo di contratto, ci saranno i sindacati militari

Come informato dal sindacato USIF (Unione Sindacale Italiana Finanzieri), il Presidente Giorgia Meloni ha assicurato che l’incontro odierno, a cui ha preso parte anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, era solamente un’occasione di confronto riguardo alla questione dell’Ordine Pubblico.

Il Primo Ministro ha poi rassicurato i presenti puntualizzando che per quanto riguarda il rinnovo di contratto si sta attendendo la certificazione della rappresentatività; a seguire saranno aperti i tavoli con i sindacati militari rappresentativi.

È arrivata quindi la tanto attesa conferma che saranno i sindacati militari a partecipare alla contrattazione, una novità rilevante rispetto al passato in quanto per la prima volta il personale delle Forze Armate porterà i propri rappresentanti militari a contrattare direttamente con il Governo.

Le reazioni

Tuttavia, vista l’importanza della tematica, il Governo si sta prendendo più tempo per emanare i decreti con i quali verrà data piena agibilità ai sindacati militari. A tal proposito, come dichiarato dal Segretario Nazionale dell’USIF, Vincenzo Piscozzo, per quanto non si possa che essere soddisfatti dell’ufficializzazione della partecipazione sindacale al tavolo contrattuale data da Meloni, è arrivato il momento di dire “basta alle attese per la legittimazione dei Sindacati militari”.

Dello stesso parere Francesco Gentile, tra i fondatori di ASPMI (Associazione sindacale professionisti militari), il quale pur ritenendosi soddisfatto per la conferma data da Meloni ritiene che non si possa più aspettare per la pubblicazione dei relativi decreti:

Da gennaio al personale non spetta più l’incremento straordinario dell’1,5% introdotto dalla legge di Bilancio 2023 e nel contempo l’aumento straordinario dell’indennità di vacanza contrattuale ha compensato solamente una parte della svalutazione degli stipendi causata dall’inflazione. Anche perché nel frattempo il personale delle Forze Armate è stato escluso, visti i vincoli reddituali particolarmente restrittivi, dall’esonero contributivo introdotto dal Governo per sostenere il potere d’acquisto. Tutto questo ci dice che serve intervenire al più presto per la tutela dei nostri militari.

Anche Antonio Tarallo, segretario generale dell’USIC (Unione sindacale italiana Carabinieri) ha ringraziato il Primo Ministro per la considerazione auspicando che la prossima apertura del tavolo contrattuale possa far emergere tutte le esigenze del personale in uniforme.

Tuttavia, ha sottolineato che “con gli attuali stanziamenti previsti in legge di bilancio, infatti, difficilmente si riusciranno a risolvere le problematiche, ormai ataviche, esistenti nelle Forze dell’Ordine”.

Cosa manca all’avvio delle trattative per il rinnovo di contratto

Di fatto le dichiarazioni del Presidente del Consiglio ci danno un’informazione su quando partiranno le trattative per il rinnovo, con la novità rappresentata dalla partecipazione dei sindacati militari: prima dovrà essere pubblicato il decreto recante la rappresentatività, con il quale verranno ufficializzate le sigle sindacali che hanno raggiunto il quorum richiesto, dopodiché si potrà dare avvio alla contrattazione che secondo le più recenti stime potrebbe garantire un aumento persino superiore ai 180 euro medi e lordi.