Luna Luciano - 12 giugno 2021
G7 contro la Cina: l’Occidente in declino?
È un G7 anti-Cina quello che si terrà in Cornovaglia in questi giorni? Le sette potenze si incontrano per rilanciare il multilateralismo, parlare di vaccini e ambiente: ecco un quadro geopolitico della situazione attuale
Non è certamente un Occidente forte e unito quello che sarà rappresentato dal G7 in questi giorni in Cornovaglia. Le democrazie occidentali, come il resto del mondo, sono mesi che tentano di uscire e superare la crisi globale sanitaria, economica e sociale.
Il summit delle sette più importanti economie mondiali (Regno Unito, Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti e Unione Europea) sarà anche il banco di prova per il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per tentare di rinsaldare i legami con l’Europa, dopo il mandato dell’ex Presidente Donald Trump.
“America is back” è il mantra del Presidente statunitense, il cui intento non è solo quello di ricucire i rapporti con l’UE ma di fare fronte comune contro le potenze orientali.
Molti saranno, infatti, gli argomenti che le potenze economiche dovranno affrontare sui tavoli di lavoro, dalla crisi climatica ai piani vaccinali per contrastare il Covid-19, ma l’elefante nella stanza delle democrazie occidentali sono di nuovo due: la Cina e la Russia.
È proprio su questa retorica di un “Occidente in declino” che il Presidente cinese, Xi Jinping, sta basando la propria propaganda politica internazionale.
Il programma G7: i temi caldi
Il G7 potrebbe rappresentare per le democrazie occidentali, mai come ora, una possibilità per poter ricostruire quell’Occidente debole di cui la Cina parla. Un rilancio quindi del multilateralismo.
Sono molti i temi da affrontare, che potrebbero portare, mattone dopo mattone, a ricostruire un’alleanza più forte, non solo sul piano economico. Come ha ricordato il Premier Mario Draghi la ripresa economica ha avuto un forte picco e quindi sarebbe possibile pensare a una politica economica di “bilancio espansiva”.
Tema direttamente legato alla pandemia è il piano vaccinale e la ricerca scientifica. A riguardo il Presidente Biden ha dichiarato tramite Twitter che gli Stati Uniti doneranno mezzo miliardo di vaccini Pfizer per aiutare i Paesi più bisognosi.
Oltre alle questioni direttamente legate al Covid saranno affrontati altri aspetti importanti quali:
- l’ambiente;
- il commercio internazionale;
- la global tax, ossia la tassa alle multinazionali tecnologiche approvata dai ministri delle finanze del G7 nei giorni scorsi.
Infine, al termine dell’incontro bilaterale tra Boris Johnson e Joe Biden, questi hanno annunciato una nuova Carta Atlantica, che loro sarebbero pronti a firmare. Una rivisitazione della carta che 80 anni, firmata da Winston Churchill e Franklin Roosevelt, gettò le basi per l’ONU.
Un G7 anti-Cina
Sarà un G7 volto a contrastare la Cina. Il G7 richiederà all’OMS d’indagare sulle origini del Covid.
Il vertice delle sette potenze economiche si allargherà per ospitare nuove forze emergenti: Australia, Corea del Sud e India. Una scelta sicuramente non casuale in quanto principali competitors della Cina nel bacino indopacifico.
Per un contenimento economico il G7 si affiderà all’organismo che presiederà la partnership tra UE e USA: “Trade and Tech Council” che si occuperà di tecnologia e commercio, contrastando le pratiche cinese e promuovere i valori democratici occidentali.
La speranza di Biden di fare “fronte unico” contro la potenza economica cinese potrebbe essere, però, ostacolata dall’Ungheria, membro UE, a causa dei veti imposti dal premier Viktor Orban sulla risoluzione di condanna a Pechino.
Condanne e critiche mosse dall’Unione nei confronti della Cina riguardo la situazione di Hong Kong e dello Xijang, la regione dove ogni giorno avviene una pulizia etnica in veri campi di concentramento, dove la popolazione turcofona e islamica degli Uiguri viene completamente annullata.
Sicuramente il primo passo che il G7 compierà per contrastare la Cina sarà la richiesta all’Oms di avviare delle indagini sull’origine del Coronavirus, una richiesta che getta nuove ombre sul paese di Xi Jinping.
Cina e Russia – ha affermato la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen – sono fonti di particolare preoccupazione. Il G7 è unito e determinato a proteggere e promuovere i nostri valori e rafforzare il multilateralismo
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