Forze di Polizia, in arrivo codici identificativi e bodycam: la proposta

Forze di Polizia, in arrivo codici identificativi e bodycam: la proposta

Nel ddl firmato Ilaria Cucchi c’è la proposta di dotare il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare di nuovi ausili. Multe di 5.000 euro per chi non rispetta le regole.

La senatrice Ilaria Cucchi, Verdi-Sinistra italiana, ha presentato in Senato il disegno di legge “in materia di bodycam e identificazione del personale delle Forze di Polizia in servizio di ordine pubblico” di cui è prima firmataria e che si compone di cinque articoli.

All’incontro erano presenti anche il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra italiana e presidente del gruppo Misto del Senato Peppe De Cristofaro e l’avvocato Fabio Anselmo.

Per me è molto bello, importante, estremamente significativo iniziare questa avventura proprio da qui, dai diritti” ha dichiarato Cucchi ad Adnkronos. In virtù del clima che si respira in questo momento (vedi reato di rave), le manifestazioni, per la senatrice, saranno sempre maggiori, per questo motivo “diventa urgente prevedere qualcosa che esiste già in quasi tutti gli altri Paesi e che invece da noi, per le solite ragioni, continua ad essere negata” ha aggiunto Cucchi.

Secondo la senatrice questa è una norma che tutela sia chi manifesta che le Forze dell’Ordine.

Ma cosa sono i codici identificativi e le bodycam per il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare e a cosa servono? Addentriamoci meglio nel ddl presentato dalla senatrice Cucchi e capiamo cosa prevede.

Cosa prevede il ddl Cucchi

La senatrice Ilaria Cucchi, che abbiamo imparato a conoscere in questi anni nei quali si è al lungo battuta affinché venisse riconosciuta giustizia per la morte del fratello Stefano, ha presentato un ddl per introdurre i codici identificativi e la bodycam per il personale delle Forze di Polizia.

Va detto, come sottolinea la stessa Cucchi ad Adnkronos che le bodycam già esistono ma “purtroppo vendono utilizzate in maniera totalmente arbitraria, non essendo tenute accese durante l’intera durata dell’intervento”.

Il disegno di legge Cucchi si compone di cinque articoli:

  1. Il personale di Polizia che svolge azioni di ordine pubblico è obbligato a indossare la divisa;
  2. Obbligo per ogni operatore di essere dotato di un codice identificativo alfanumerico, sia sul casco che sulla divisa e sul corpetto protettivo;
  3. Modalità d’impiego di microtelecamere, le ‘bodycam’, per registrare l’intervento delle Forze dell’Ordine nei servizi di ordine pubblico;
  4. Sanzioni amministrative in caso di violazione degli articoli sopra indicati;
  5. Copertura finanziaria.

Codice identificativo: a cosa serve

Il ddl Cucchi spiega che per identificare i poliziotti che svolgono azioni di ordine pubblico, occorre che ognuno di loro sia dotato di un codice individuale identificativo alfanumerico. Il codice si compone di due lettere e tre numeri ed è fatto di un materiale atto a consentirne la visibilità da almeno 10 metri e in condizioni di scarsa illuminazione.

Il codice è riportato sul fronte, sui due lati e sulla parte posteriore del casco di protezione in dotazione ad ogni operatore. Il medesimo codice deve essere riportato anche sull’uniforme di servizio, sia sul petto che sul dorso, nonché sul corpetto protettivo.

È vietato utilizzare caschi e uniformi assegnati ad altri operatori, nonché di indossare fazzoletti e altri indumenti e mezzi di protezione non previsti o non autorizzati dai regolamenti di servizio volti a oscurare il codice identificativo ovvero ad alterarlo o a modificarne la sequenza.

L’Amministrazione di appartenenza avrà un registro aggiornato degli agenti, funzionari, sottufficiali o ufficiali ai quali è stato assegnato il codice. Le modalità di tenuta del registro verranno stabilite, di concerto, dal ministro dell’Interno e da quello della Difesa.

Bodycam: come vengono impiegate

Le bodycam, o microtelecamere, verranno apposte sulle divise del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare (Polizia di Stato, Penitenziaria, Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri) impiegato in azioni di ordine pubblico, per la ripresa di quanto avviene durante il servizio, con il divieto di utilizzarle a scopi di identificazione univoca o di riconoscimento facciale, in assenza di notizia di reato.

Le bodycam sono attivate dai tecnici delle Forze di Polizia per la durata di tutto il servizio. A conclusione del servizio gli operatori consegnano le registrazioni ai tecnici preposti, che provvedono al trasferimento dei contenuti su un totem multimediale (docking station).

Le registrazioni effettuate dalle bodycam sono conservate per 24 mesi al termine dei quali, qualora non si ravvisi notizia di reato, verranno automaticamente cancellate. All’atto dell’iscrizione della notizia di reato, il pubblico ministero acquisisce immediatamente i video relativi agli operatori ed alle operazioni a cui il fatto si riferisce.

Sanzioni per chi non rispetta le regole

Se i poliziotti non rispettano quanto elencato nei paragrafi successivi vanno incontro a pesanti sanzioni amministrative. La multa è di 5.000 euro oltre alla relativa sanzione disciplinare prevista dall’ordinamento di appartenenza.

Infine, viene indicata la copertura finanziaria per dotare il personale dei codici di identificazione e delle bodycam che ammonta a 2 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, denaro che verrà prelevato attingendo dal Fondo per interventi strutturali di politica economica.