Luca Restivo - 10 ottobre 2022
Forze armate: quando è previsto il taglio dei militari
Il taglio dell’organico delle Forze armate previsto per il 2024 è slittato al 2033.
Il taglio del personale delle Forze armate previsto per il 2024 è stato posticipato al 2033. La ristrutturazione dell’apparato è stata quindi rimandata, anche per via del conflitto in Ucraina.
Già ad aprile, la Camera dei deputati aveva approvato un emendamento con il quale prorogava dal 2014 al 2033 il termine entro il quale la forza organica della nostra Difesa sarebbe stata sforbiciata.
In seguito, ad agosto 2022, il Senato ha approvato il disegno di legge riguardante la Riforma dello Strumento della Difesa (196 i voti favorevoli). In quell’occasione il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha dichiarato che si trattava di
“un passo in avanti decisivo nel processo di riforma dello strumento militare che consentirà di reclutare personale più giovane destinato alle attività operative, con migliori prospettive di carriera e di trattamento economico, introducendo la necessaria gradualità nel conseguimento degli obiettivi di riduzione fissati dalla legge 244 del 2012”.
Ora, non resta che attendere che la norma giuridica venga applicata, intanto la analizziamo nello specifico nei paragrafi successivi.
Cosa prevede la riforma
Secondo quanto previsto dalla Riforma del Modello delle Forze armate, legge n. 119 del 5 agosto 2022, il governo potrà:
- Incrementare fino ad un massimo di 10.000 unità l’organico dei volontari in ferma prefissata e del personale tecnico specializzato (medici, ingegneri, ecc…);
- Istituire una riserva selezionata fino ad un massimo di 10.000 unità.
La riforma modifica anche il sistema di reclutamento dei volontari e per l’approfondimento rimandiamo qui.
Cosa cambierà a livello economico
Le novità a livello economico riguardano il riconoscimento del recupero delle festività a tutti i Volontari che presteranno servizio in giornate festive, ai VFT sarà riconosciuto il compenso per il lavoro straordinario (oggi non spetta ai VFP4), la corresponsione, ai VFI, di un’indennità di 100€ a carattere forfettario, in luogo del compenso per le ore eccedenti l’orario lavorativo settimanale.
Inoltre, il parametro stipendiale, verrà adeguato a quello del graduato nella misura del 81.5% per i VFI e del 80% per i VFT.
Quando ci sarà il taglio dei militari
La riforma approvata in Senato procrastina il termine al 2033, superando la legge Di Paola (n.244/2012) che indicava il 2024 come la dead line per il taglio dell’organico delle Forze armate che sarebbe arrivato ad un totale di 150.000 unità tra Esercito, Marina Militare ed Aeronautica Militare.
Il decreto attuativo di questa legge, approvato nel 2014, conteneva anche una scaletta temporale che prevedeva che l’organico della difesa sarebbe stato costituito fino al 2015 di 190 mila unità, 170 mila unità nel 2016 e 150 mila entro il 1° gennaio 2025.
Con la Riforma tutto cambia e la scadenza temporale si sposta al 2033. Il provvedimento, ha evidenziato Guerini, prevede “anche l’istituzione di una riserva ausiliaria dello Stato e la riforma della sanità militare, introducendo, infine, la possibilità di intervenire con misure di flessibilità nelle dotazioni delle singole Forze armate in relazione alle esigenze operative di un moderno strumento militare”.
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