Forze armate, fondi stanziati nella Legge di Bilancio 2023: le cifre

Forze armate, fondi stanziati nella Legge di Bilancio 2023: le cifre

La IV Commissione Difesa ha esaminato la legge di Bilancio e avanzato delle proposte su quanto ancora c’è da fare.

La legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di provvedimenti che riguardano la Difesa.

Tuttavia, le risorse stanziate per il nuovo contratto 2022-2024 sono pari a zero; mentre altre sono state messe su diverse disposizioni.

Il testo è stato discusso in IV Commissione Difesa della Camera dei deputati che ha esaminato la manovra finanziaria per l’anno 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. I deputati in Commissione hanno deliberato favorevolmente i diversi provvedimenti: vediamo quali sono.

Legge di Bilancio 2023: cosa è stato fatto per la Difesa

Nella legge di Bilancio 2023, i provvedimenti che riguardano la Difesa sono inseriti nell’art. 111, 112, 114, 122, 129 e 154.

Nello specifico, l’art. 111 autorizza la spesa di 5.726.703 euro sino al 30 giugno 2023 per la durata delle ferme dei medici e degli infermieri militari reclutati con concorso straordinario nel periodo della pandemia (2020 e 2021).

Per quanto riguarda la riforma della Cassa di previdenza, con l’art. 112 si punta a superare le sperequazioni tra il personale delle Forze armate e a garantire la sostenibilità della Cassa nel medio e lungo periodo.

L’art. 114 istituisce il Fondo per il Centro nazionale di accoglienza degli animali confiscati e sequestrati al fine di consentire a tale organismo di gestire le spese connesse al proprio funzionamento e potenziamento.

La spesa di 20 milioni di euro per il triennio 2023-2025 è autorizzata dall’art. 122. Le risorse messe a disposizione serviranno per l’aggiornamento e il potenziamento del sistema di risposta al rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico-NBCR del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Il contingente di militari dell’Arma dei Carabinieri da inviare a protezione degli uffici all’estero maggiormente esposti a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina viene potenziato con l’art. 129 che estende l’autorizzazione anche al 2023.

Infine, l’art. 154 istituisce il fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza destinato a finanziare gli investimenti volti al conseguimento dell’autonomia tecnologica in ambito digitale e l’innalzamento dei livelli dei sistemi informativi nazionali in tale settore.

In più, vi è anche il Fondo per la gestione della cybersicurezza destinato a finanziare le attività di gestione operativa dei progetti.

Fondi stanziati per la Difesa

La legge di Bilancio 2023-2025 autorizza 27.723,1 milioni di euro nel 2023, 27.261 milioni di euro nel 2024 e 27.467,8 milioni di euro nel 2025.

I deputati della Commissione Difesa rilevano che rispetto alla legge di Bilancio 2022, c’è stato un incremento nelle spese finali nel 2023 pari a 1 miliardo e 770 milioni di euro.

In particolare, le misure legislative introdotte dall’articolato della Sezione I determinano nel complesso un effetto positivo di 12,3 milioni di euro, imputabili all’aumento delle spese correnti, mentre la Sezione II incrementa le spese finali di 724 milioni.

Per quanto riguarda il Fondo per le missioni internazionali, è presente una dotazione di competenza di 1.547,4 milioni di euro per il 2023 e di 276,9 per il 2024 e che una parte considerevole dei principali programmi di approvvigionamento dei sistemi d’arma gestiti dalla Difesa grava sullo stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy.

Le richieste della Commissione Difesa al governo

I deputati della Commissione Difesa hanno chiesto al governo Meloni di valutare l’opportunità di inserire risorse finanziarie per:

  • Prosieguo operazione “Strade Sicure” anche per il 2024 e 2025;
  • Alimentare il Fondo per consentire gli interventi di perequazione del regime previdenziale degli appartenenti alle Forze armate, Forze di Polizia e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
  • Stipula di polizze assicurative per le tutela legale e la copertura della responsabilità civile verso terzi a favore del personale del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico esposto al rischio professionale;
  • Incremento personale militare all’estero presso le Organizzazioni internazionali cui il Paese aderisce;
  • Aumentare il contingente di Ufficiali da collocare in soprannumero rispetto all’organico attuale;
  • Assumere stabilmente personale medico e infermieristico militare reclutato durante il Covid;
  • Assumere personale per espletare i compiti assegnati ai Reparti Carabinieri Biodiversità;
  • Aumentare le risorse per corrispondere l’indennità di supercampagna destinata al personale militare impiegato in comandi, reparti e unità connotati da capacità di pronto intervento, in linea con l’evoluzione dello Strumento militare;
  • Valorizzare la capacità strategica ed industriale della Difesa in settori ad alta intensità tecnologica, anche mediante l’Agenzia Industrie Difesa;
  • Alimentare il fondo Nato Innovation Fund per assicurare la partecipazione dell’Italia all’iniziativa;
  • Estendere il finanziamento destinato al potenziamento del sistema di risposta al rischio nucleare, biologico, chimico e radiologico (NBCR) dei Vigili del Fuoco anche agli analoghi nuclei operativi delle Forze armate.