Luca Restivo - 5 dicembre 2022
Cassa previdenza Forze armate, stop alle sperequazioni: le novità nella manovra 2023
Importanti provvedimenti per azzerare le sperequazioni all’interno del personale delle Forze armate.
Nella legge di Bilancio 2023 ci sono delle importanti novità per quanto riguarda la Cassa di previdenza delle Forze armate.
Qualora il testo dovesse trovare approvazione si potrebbe finalmente giungere alla fine di alcune sperequazioni che interessano il personale in divisa, andando ad abrogare o a modificare alcuni articoli del Codice dell’Ordinamento Militare.
Com’è ben noto, la Cassa previdenziale delle Forze armate è un fondo che si alimenta con i contributi versati da circa 200mila iscritti suddivisi in sette diversi fondi previdenziali che, con l’approvazione della manovra 2023, diventerebbero 8, regolati tutti da norme autonome.
La Cassa eroga prestazioni previdenziali ad integrazione di quelle già erogate dall’Inps (che liquida la pensione vera e propria) occupandosi dell’indennità supplementare per gli Ufficiali e del premio di previdenza per i Sottufficiali.
Le somme di denaro non fanno altro che integrare la buonuscita riconosciuta ai dipendenti pubblici alla cessione del rapporto d’impiego.
La Cassa elargisce anche gli assegni speciali agli Ufficiali dell’Esercito e dei Carabinieri.
Cassa previdenza militare: cosa prevedeva la legge
Nella bozza della legge di Bilancio 2023, all’art. 112 vengono indicate “Disposizioni in materia di cassa di previdenza Ministero della Difesa” che ha lo scopo di azzerare le sperequazioni tra il personale delle Forze armate.
La svolta sta proprio nell’abrogazione dell’articolo 1913 del decreto legislativo del 15 marzo 2010, n.66 “Fondi previdenziali integrativi”. Nel suddetto articolo, gli Ufficiali e i Sottufficiali in servizio permanente, gli appuntati e i carabinieri vengono scritti d’ufficio ai seguenti fondi previdenziali ed integrativi:
- Fondo di previdenza ufficiali dell’Esercito italiano e dell’Arma dei Carabinieri;
- Fondo di previdenza ufficiali della Marina militare;
- Fondo di previdenza ufficiali dell’Aeronautica militare;
- Fondo di previdenza sottufficiali dell’Esercito italiano e dell’Arma dei Carabinieri;
- Fondo di previdenza appuntati e carabinieri;
- Fondo di previdenza sottufficiali della Marina militare;
- Fondo di previdenza sottufficiali dell’Aeronautica militare.
Cassa previdenza Forze armate: le novità della manovra 2023
L’iscrizione automatica e la relativa attribuzione dell’indennità supplementare (art. 1914 del decreto legislativo del 15 marzo 2010, n.66 del Codice dell’Ordinamento Militare) veniva riconosciuta ai soli Sottufficiali della Marina e dell’Aeronautica militare, iscritti da almeno 6 anni al fondo), transitati nei ruoli civili per perdita dell’idoneità al servizio o se nominati Ufficiali.
Questo aspetto ha generato negli anni la sperequazione e la differenza di trattamento all’interno del personale militare, (ai Carabinieri e all’Esercito non era riconosciuto), differenze che oggi la legge di Bilancio 2023 vuole annullare.
Inoltre, fino a questo momento, agli Ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri, collocati in riserva o in congedo assoluto, al raggiungimento del 65° anno di età, viene corrisposto un assegno speciale in relazione al grado rivestito all’atto del collocamento nella riserva o in congedo assoluto. Assegno che va a sommarsi all’indennità supplementare.
Nella manovra 2023 viene precisato che “ l’assegno speciale non spetterà agli Ufficiali iscritti al relativo fondo in data successiva al 1° gennaio 2023 ”.
E la legge di Bilancio 2023 aggiunge il fondo di previdenza graduati dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica Militare.
Cassa previdenza Forze armate: rimborso e reversibilità
Nell’art. 112 viene precisato che al personale che cessa dal servizio senza aver maturato il diritto all’indennità supplementare gli vengono restituiti i contributi obbligatori versati ai fondi previdenziali, rivalutati in misura corrispondente alla variazione dell’indice annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Le somme liquidate secondo le modalità di cui al precedente periodo sono reversibili.
Cassa previdenza Forze armate: quando verrà pagata
L’indennità verrà corrisposta al momento della cessazione dal servizio. Il termine di corresponsione può essere erogato fino ad un massimo di 24 mesi dalla quiescenza.
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