Paola Gentile - 5 aprile 2022
Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco: cos’è il fondo pensione complementare e a chi spetta
Il Fondo pensione Pre.Si.Di. consentirà di andare in pensione in tranquillità e tutelerà una platea potenziale di 520.000 unità.
Per le Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco nasce il Fondo pensione Pre.Si.Di. (Previdenza, Sicurezza e Difesa) che potrà ottemperare all’inflazione che sta attanagliando l’Italia e consentire a chi va in pensione con il sistema contributivo, introdotto a seguito della riforma pensionistica dal 1° gennaio 1996, una tranquilla quiescenza.
Prima il Covid, che ci ha tenuti in stallo quasi due anni, ora la guerra in Ucraina, elementi che hanno contribuito e lo stanno facendo ancora adesso ad aumentare la spesa annua delle famiglie. Con l’inflazione al 6,7% anche la tenuta del sistema pensionistico è a rischio e poter contare su di un Fondo che tutela il personale del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico è un passo che giunge alla fine di un “percorso durato 5 anni”, ha spiegato il Segretario Generale, Fabrizio Di Mattei (SIM GDF - Guardia di Finanza), definendo il Fondo pensione “come il veicolo previdenziale dei militari”.
Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco: cos’è il Pre.Si.Di.
Il Fondo pensione complementare è un fondo istituito mediante atto pubblico, a Roma, dinnanzi al Notaio Francesco Colistra e prenderà il nome di Fondo pensione Pre.Si.Di. e riguarda i settori della Previdenza, Sicurezza e Difesa.
Dopo il passaggio dal Notaio, quello successivo è stato con le Autorità politiche e di Governo, alla cui presenza è stato presentato il progetto, che verrà attuato in 6/9 mesi, previa autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza. La platea a cui il Fondo si rivolge conta potenzialmente 520.000 unità e coinvolge le Forze Armate e quelle di Polizia ad ordinamento civile e militare.
Si tratta di un fondo pensione chiuso alimentato con l’1% della propria contribuzione (stipendio) che consentirà agli aderenti di incrementare l’importo pensionistico e di ottenere varie forme previdenziali complementari per sé e per i propri familiari.
Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco: da dove nasce Pre.Si.Di.
L’iniziativa nasce dall’Associazione “Verso Fondo Pre.Si.Di. - APS” in collaborazione con i sindacati aderenti cofondatori del progetto:
- N.S.P. (Polizia di Stato);
- C.I.I.S.A. (Polizia Penitenziaria);
- COSP (Polizia Penitenziaria);
- SINAG (Marina Militare e Guardia Costiera);
- UNARMA (Carabinieri);
- SIM GDF (Guardia di Finanza);
- SILMA (Aeronautica Militare);
- SILME (Esercito Italiano).
Oltre al contributo di CONFAEL (CONFederazione Autonoma Europea dei Lavoratori) guidata da Domenico Marrella.
Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco: cosa cambia con il sistema contributivo
La necessità del Fondo pensione nasce in seno al sistema pensionistico contributivo che, a partire dal 1° gennaio 1996, ha sostituito quello retributivo.
Come riporta Il Messaggero, con l’attuale sistema pensionistico al momento della pensione, vi è un calo del reddito all’incirca del 40% e solo la previdenza può consentire di comare il divario e dare una serena quiescenza al personale delle Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco.
Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco: a chi si rivolge il Pre.Si.Di.
Il Fondo pensione complementare si rivolge ad un’ampia platea, e può contare al suo interno un potenziale di 520.000 unità e riguarda:
- Forze Armate;
- Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;
- Vigili del Fuoco;
- Lavoratori in regime di diritto pubblico (avvocatura, magistratura).
“La costituzione del fondo e l’autorizzazione ad operare, che sarà richiesta alla COVIP, sancisce un vero e proprio riscatto che permetterà a noi tutti lavoratori del comparto Difesa di continuare la professione in totale serenità”
ha spiegato Di Mattei, invitando chiunque vorrà ad “entrare a far parte delle sigle aderenti”.
L’assemblea dei soci ha approvato, a maggio 2021, l’accordo quadro per la costituzione del Fondo Pre.Si.Di. che ha incassato l’approvazione dei sindacati partner su citati e in pochi mesi, il Fondo chiederà l’operatività alla Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione, come riporta il quotidiano romano.
Da quel momento in poi, si raccoglieranno le contribuzioni che verranno gestite dalle società di investimento competenti. La completa efficienza del Fondo sarà raggiunta all’atto dell’ottenimento del carattere di negozialità.
Spetterà alle organizzazioni rappresentative del personale concertare la quota a carico del datore che, secondo NSP (Nuovo Sindacato Polizia) è dell’1% del proprio stipendio.
Argomenti correlati: Pensione Polizia di Stato Esercito italiano Marina Militare Vigili del Fuoco Aeronautica Militare