Cos’è la banda del buco: identikit dei pregiudicati salvati a Roma

Cos'è la banda del buco: identikit dei pregiudicati salvati a Roma

Poteva finire in tragedia il piano della presunta banda che puntava al caveau di una banca.

Un colpo di Ferragosto che stava per trasformarsi in tragedia quello messo in piedi dalla presunta banda del buco a due passi dal Vaticano.

Complice una Roma semideserta, il piano era stato messo a punto nei minimi dettagli, ma qualcosa è andato storto. La presunta banda ha occupato un locale sfitto avviando gli scavi del tunnel che, con ogni probabilità, li avrebbe condotto al caveau di una delle due banche vicine.

Ma è lì che è scattato l’intoppo, un intoppo che poteva costare caro. Nel mezzo degli scavi è venuto giù una parte di asfalto che ha bloccato uno dei ladri a circa 6-7metri di profondità. In preda al panico, l’uomo ha iniziato ad urlare e solo dopo 8 ore, i Vigili del Fuoco sono riusciti a trarlo in salvo.

Due dei quattro complici, entrambi romani, sono stati deferiti per danneggiamento e crollo colposo; mentre gli altri due, napoletani, sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale.
Vediamo chi sono tramite questi identikit.

Banda del buco: identikit dei pregiudicati

Antonio Pinto e Mario Mazza sono due dei quattro componenti della presunta banda del buco arrestati ieri in via Innocenzo XI, strada residenziale del quartiere Aurelio alle spalle di San Pietro, a Roma, per resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver tentato la fuga alla vista dei Carabinieri.

I due sono stati processati per direttissima. Al termine del processo, il giudice ha convalidato l’arresto non applicando la misura cautelare a carico dei due. Il processo è stato fissato per il 20 dicembre prossimo.

Entrambi napoletani, nel corso dell’udienza hanno negato di avere a che fare con la vicenda: “Stavamo passando in macchina per caso e abbiamo visto un ragazzo che chiedeva aiuto e quando abbiamo visto il tunnel abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via”.

I due sono già noti alle Forze dell’Ordine. Infatti, hanno precedenti penali.
Gli altri due complici, romani, anche loro con precedenti specifici anche per furto sono stati assicurati alle Forze dell’Ordine. L’uomo estratto dal tunnel verrà dimesso oggi dall’ospedale Gemelli.

Chi è l’uomo estratto dal tunnel

Si chiama Andrea, il 35enne che rischiava di morire mentre scavava un tunnel sotterraneo per un presunto furto, pianificato insieme ad altri 3 complici. Per salvarlo, i Vigili del Fuoco hanno utilizzato le stesse strumentazioni impiegate per i terremoti di Amatrice e L’Aquila.

Dopo 8 ore, 30 pompieri, tra cui gli uomini dell’Usar, il nucleo specializzato per lavorare sotto le macerie, lo hanno riportato in superfice tra gli applausi della folla. Precisa Repubblica che il tetto di quel cunicolo, largo lo stretto necessario per permettere il passaggio di una persona per volta, è venuto giù schiacciando il corpo di Andrea, ora denunciato per danneggiamento e crollo colposo.

I due campani che erano con lui sottoterra sono riusciti a uscire da un tombino. Il quarto uomo, romano come Andrea e che era dentro il negozio, ha temuto una strage e ha lanciato l’allarme alle Forze dell’Ordine.

Cosa stava progettando la banda del buco

L’ipotesi dei Carabinieri è che i quattro stessero progettando un colpo per Ferragosto. A 200m dal via Innocenzo XI vi sono due banche e una ricevitoria Sisal.

Sarebbero arrivati al caveau tramite il tunnel. La banda aveva fittato un negozio una settimana fa, il posto perfetto per aprire dal cantinato la via verso un bottino sicuro.
Ora, in via Innocenzo XI vi è una voragine larga dieci metri e profonda almeno sei.

Nei prossimi giorni verrà ascoltato il 30enne romano e anche il proprietario del locale. Sarò compito della Procura di Roma chiarire se la banda non fosse più numerosa e contasse anche su eventuali altri complici e basisti.

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