Concorsi truccati per Polizia e Vigili del Fuoco: cosa è successo e chi sono gli arrestati

Concorsi truccati per Polizia e Vigili del Fuoco: cosa è successo e chi sono gli arrestati

È stato sgominato ad Alcamo un giro di concorsi truccati. Mazzette da 7.000€ in cambio di un posto di lavoro.

Ad Alcamo (in provincia di Trapani) entrare nell’amministrazione dell’Interno era un gioco da ragazzi, finché il blitz dei Carabinieri ha posto fine al giro di mazzette per assicurarsi un posto di lavoro nella Polizia di Stato o nei Vigili del Fuoco.

Il Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani ha sgominato un vero e proprio giro d’affari che durava da anni e che aveva come organizzatore il Vigile del Fuoco in servizio ad Alcamo, Giuseppe Pipitone, che faceva parte di una sottocommissione di esame.

Chi agognava ad indossare la divisa di poliziotto o vigile del fuoco doveva rivolgersi a lui. Il caso più emblematico nel 2016 con un fiume di vincitori che, casualmente, provenivano tutti da Alcamo.

Tutta gente ben preparata, soprattutto dal punto di vista atletico” si è giustificato Pipitone che ora è in arresto.

Concorsi truccati per Polizia e Vigili del Fuoco: cosa è successo

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, e coordinata dalla Procura diretta da Gabriele Paci, ha portato ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone. L’accusa ritiene che vi siano “gravi indizi di colpevolezza” e i reati contestati sono:

  • Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio;
  • Traffico di influenze illecite;
  • Abuso d’ufficio.

Le indagini sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei Vigili del Fuoco che avevano riscontrato delle irregolarità nello svolgimento dei concorsi. Ad Alcamo, infatti, vi è una scuola di preparazione per i concorsi e Pipitone era membro della sottocommissione d’esame.

Nel corso degli accertamenti, gli investigatori hanno accertato che nella graduatoria finale per Vigili del Fuoco vi erano scritti tutti i nominativi riportati nell’elenco sequestrato a casa di uno degli indagati. Inoltre, grazie alle intercettazioni, è stata sequestrata una mazzetta da 7.000€.

La ricostruzione degli inquirenti spiega il boom di vincitori al concorso per Vigili del Fuoco nel 2016 dove la maggior parte dei vincitori arrivava proprio da Alcamo.

Dopo la prova preselettiva si accedeva alle prove motorie-attitudinali, poi al colloquio con le valutazioni dei titoli e infine alle visite mediche. Ma chi non pagava, si fermava al primo turno.

Concorsi truccati per Polizia e Vigili del Fuoco: gli arrestati

L’inchiesta del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, diretto dal Colonello Fabio Bottino e coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Agnello, ha colpito gli organizzatori del giro di concorsi truccati, ma anche i vincitori di quegli esami, che sono in servizio presso la Polizia di Stato, Penitenziaria e Vigili del Fuoco. Questi, sono stati raggiunti dai Carabinieri a Roma, Treviso, Venezia e Ferrara, città in cui prestano servizio e ora rischiano il licenziamento.

Intanto la custodia cautelare è scattata nei confronti di 14 persone:

  • 1 in carcere;
  • 3 ai domiciliari;
  • 10 con obbligo di dimora.

Giuseppe Pipitone è in carcere; mentre ai domiciliari sono finiti: Vincenzo Faraci, di Alcamo, Filippo Alessandro Lupo, originario di Marettimo; e Francesco Renda, di Alcamo. Obbligo di dimora per Vittorio Costantino (di Palermo), Roberto Di Gaetano (Alcamo), Mauro Parrino (Alcamo), Antonino Pirrone (Alcamo), Davide Castrogiovanni (Alcamo), Silvia Pisciotta (Erice), Giacomo Rizzotto (Salemi), Mattia Turin (Dolo), Andrea Doretto (San Donà di Piave), Alessio La Colla (Alcamo).

Stesso copione due anni fa a Benevento, quando la Guardia di Finanza arrestò il viceprefetto Claudio Balletta, che aveva prestato servizio presso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del ministero dell’Interno. Non nuovo a procedure di questo tipo, Balletta era stato arrestato insieme ad 8 persone.

Dalle intercettazioni era emerso che il giro di truffe consisteva nella consegna in anticipo ai candidati dei test preselettivi dei concorsi, in cambio di una mazzetta che si aggirava intorno ai 10/12 mila euro.

Questa volta la “tariffa” da pagare era solo di 7.000€.

A Tp24, gli investigatori hanno raccontato che:

“Uno degli indagati, sfruttando le proprie conoscenze si era impegnato a sponsorizzare alcuni concorrenti, dietro la promessa di soldi. Tutto girava intorno ad una scuola per la preparazione ai concorsi, creata ad Alcamo”.

L’operazione ha visto la collaborazione dell’ex Prefetto di Trapani, Darco Pelles, divenuto poi direttore centrale per le Risorse umane presso il dipartimento Vigili del Fuoco.