Come cambia il lavoro degli 007 italiani: cosa prevede la legge

Come cambia il lavoro degli 007 italiani: cosa prevede la legge

Con l’emendamento a firma del presidente del Copasir Urso, i funzionari dei Servizi segreti italiani potranno svolgere incarichi sotto copertura.

Con un emendamento (n.42) inserito nel dl-Aiuti bis appena approvato in Senato verrà rivoluzionato il comparto di intelligence italiano.

Per i nostri 007 si prospetta un futuro ancora più da protagonisti, per la precisione da infiltrati. L’emendamento porta la firma del senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Copasir Adolfo Urso ma ha ottenuto un consenso trasversale.

Questo permette all’ Aise (Agenzia del Servizio Esterno diretta dal generale Giovanni Caravelli) di “impiegare il proprio personale” per svolgere “attività di ricerca informativa e operazioni all’estero” che tradotto in poche parole significa che i James Bond italiani potranno fare operazioni sotto-copertura, agendo da infiltrati in Paesi stranieri.
Vediamo nel dettaglio come cambia il lavoro degli 007 grazie alla legge.

Come cambia il lavoro degli 007 italiani

Ad oggi, i membri dell’intelligence italiana all’estero possono operare solo come funzionari accreditati presso le ambasciate di turno, una limitazione che con il tempo è diventata quasi invalidante.

Adesso, grazie all’emendamento inserito nel dl Aiuti-bis, l’Italia accorcia le distanze nei confronti degli altri Paesi e recupera un lungo ritardo e i funzionari potranno svolgere ruoli sotto copertura presso i Paesi esteri.

Ovviamente l’attività sotto copertura deve essere normata da un regolamento che servirà a disciplinare “il procedimento di autorizzazione all’impiego del presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità delegata, ove istituita, nonché le relative modalità, condizioni e procedure, anche con riferimento alla specialità dei profili economici attinenti all’impiego del personale”.

Inoltre, la proposta prevede che ogni sei mesi il presidente del Consiglio informi il Copasir di queste attività e operazioni condotte dall’ Aise.
Come riporta Il Messaggero, con questa nuova disposizione, un agente potrà fingersi barbiere o un famoso chef e infiltrarsi in alcuni tipi di ambienti per raccogliere materiale.

Contrasto alla guerra ibrida

Per la preparazione ci vorrà tempo e corsi di formazione di cui potrebbe occuparsi la DIS, il dipartimento che coordina gli 007 diretto da Elisabetta Belloni.

Oltre alle operazioni sotto copertura, è prevista anche l’istituzione di un Copasir provvisorio per la fase iniziale della legislatura e fino alla costituzione del nuovo Governo.

Nella nota diffusa dal presidente Urso, e riportata da Formiche.net, c’è una sezione dedicata alle iniziative per una maggiore proiezione all’estero della nostra intelligence e, a tal proposito, si sottolinea:

“l’esigenza di una più efficace presenza dei nostri apparati di sicurezza sul fronte esterno sia in ragione dell’evoluzione degli assetti geopolitici sia in considerazione del quadro delle minacce, delle interferenze ed ingerenze di carattere ostile che, in una dimensione sempre più ibrida e asimmetrica, possono ledere i nostri interessi strategici”.

Per far sì che tutto questo vada in porto, ci sarà bisogno dei decreti attuativi e dei regolamenti per disciplinare con esattezza quando e come gli agenti segreti entreranno in azione; oltre all’adozione di “misure di intelligence di contrasto in ambito cibernetico”.

Vale a dire che i Servizi italiani non solo useranno mezzi per difendersi dagli attacchi cyber, ma potranno a loro volta sferrare attacchi preventivi contro le minacce.

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