Paola Gentile - 10 febbraio 2023
Cibi scaduti: fino a quando si possono ancora mangiare
La guida completa alle scadenze alimentari per non sprecare il cibo.
I cibi scaduti si possono mangiare? In un Paese come l’Italia dove si buttano nel contenitore dell’umido circa 30 chili di cibo l’anno a testa, riuscire ad ammortizzare i 7 miliardi di euro di derrate alimentari che finiscono nel secchio è un gesto di rispetto principalmente per chi non ha da mangiare e per l’ambiente.
Nel dubbio se un alimento scaduto sia ancora buono o no tendiamo a cestinarlo, ma non deve essere necessariamente così.
Molto spesso ci si domanda se consumare cibi anche oltre la loro naturale data di scadenza sia realmente nocivo per la salute. La risposta è: dipende.
Vi sono alimenti che è pericoloso ingerire scaduti e altri no. Tutto gravita intorno alla tipologia e a cosa c’è scritto sull’etichetta.
Infatti, è bene non fare confusione con le date di scadenza e di “consumo preferibile” riportate sulle etichette degli alimenti.
Cibi scaduti: leggere bene l’etichetta
La differenza sostanziale sta proprio nel saper leggere bene l’etichetta presente sugli alimenti.
E in questo ci viene incontro il Regolamento EU 1169/2011, che indica la distinzione che si deve fare quando vediamo la scritta “consumare entro”, che significa che quell’alimento ha una data di scadenza perentoria e va consumato prima del giorno indicato, poiché quel determinato giorno l’alimento inizia già a degradarsi per via della proliferazione dei batteri.
Invece, “Consumare preferibilmente entro”, indica il termine minimo di conservazione. I cibi che vengono consumati oltre la data indicata come “preferibile” cambiano solo dal punto di vista organolettico e nutrizionale, ovvero potrebbe mutare il sapore ma, di fatto, sono ancora buoni.
La data di scadenza è infatti riportata sull’etichetta degli alimenti con la frase “da consumarsi entro” seguita poi da una data con giorno, mese e anno. È utilizzata perlopiù nei casi di alimenti freschi deperibili, come la pasta fresca, i latticini, le insalate in busta, gli insaccati e gli yogurt.
Mentre, il TMC (Termine Minimo di Conservazione) ovvero “consumarsi preferibilmente entro” è seguito da una data esatta, ma anche da diciture diverse come:
- Da giorno e mese se il prodotto si conserva per meno di 3 mesi;
- Da mese e anno se si tratta di un alimento che si può conservare per un periodo che va dai 3 ai 18 mesi;
- Solo dall’anno se è invece un alimento che dura oltre 18 mesi.
Cibi da consumare anche dopo la data di scadenza
Chiamati anche cibi a lunga conservazione, i cibi che si possono consumare anche dopo la data di scadenza sono quelli secchi e senz’acqua. Tra questi troviamo:
- Riso e pasta, che essendo secchi possono essere consumati dopo la data di scadenza, purché la confezione sia stata chiusa e non ci siano segni di deterioramento alla vista;
- Uova che possono essere consumate anche entro 3 giorni dalla data di scadenza;
- Legumi secchi e quelli in scatola, previa sempre una verifica visiva e olfattiva;
- Farina bianca, al contrario di quella integrale che può irrancidire a causa dell’elevato contenuto di fibre;
- Biscotti e i crackers possono essere mangiati molto tempo dopo la scadenza anche se probabilmente perderanno un po’ di croccantezza;
- Yogurt possono essere consumati fino a due settimane dopo la data di scadenza. Dal punto di vista nutritivo, dopo la scadenza aumenta l’acidità e diminuisce il numero di fermenti vivi, ma rimane comunque un alimento sicuro se non mostra segni di deterioramento.
Oltre a questi vi sono anche:
- Surgelati se tenuti chiusi ad una temperatura di -18 gradi, ma anche se sono stati solo parzialmente scongelati;
- Patatine confezionate, il junk food per eccellenza può essere consumato anche oltre la data preferibile perché il sale contenuto all’interno ne consente il mantenimento, ma non il gusto;
- Latte a lunga conservazione si può consumare anche fino ad un paio di giorni dopo la data di scadenza. Controllare sempre l’odore prima di assumerlo;
- Aceto bianco, rosso o balsamico, può perdere però il suo inconfondibile profumo;
- Ketchup si conserva anche qualche mese dopo la data di consumo preferibile, se tenuto chiuso ermeticamente grazie ai conservanti;
- Conserve in vetro o lattina;
- Cioccolato fondente, attenzione per quello al latte.
Cibi scaduti da buttare subito via
Ecco invece quali sono i cibi scaduti che non bisogna mangiare:
- Salumi e gli insaccati scaduti possono essere nocivi, soprattutto se hanno un cattivo odore, poiché possono esporre al rischio di farci contrarre la listeria;
- Carne fresca, se consumata oltre la data di scadenza, rischia di causare effetti spiacevoli come la salmonella o l’escherichia coli;
- Latticini freschi, al contrario dello yogurt, dopo la scadenza possono causare intossicazione alimentare;
- Succhi di frutta scaduti possono contenere batteri e causare disturbi intestinali;
- Fragole, lamponi e mirtilli, nonostante siano ricchi di antiossidanti, se consumati oltre la data di scadenza potrebbero sviluppare un parassita chiamato cyclospora;
- Germogli sono inclini alla crescita di batteri come la salmonella;
- Verdure a foglia verde se deteriorate, possono essere vettori di batteri come l’escherichia coli.
La lista dei cibi che si possono mangiare dopo la scadenza e di quelli che devono essere invece buttati è molto lunga. In alcuni casi bisogna affidarsi alla vista e all’olfatto, se i cibi presentano un aspetto e un odore diverso da quello che avevano al momento dell’acquisto, allora dobbiamo buttarli.
Cibi che non scadono (quasi) mai
Oltre alla pasta e al riso, già menzionati, anche il tonno in scatola, miele, sale, zucchero, caffè.
Il tonno in scatola ha una vita media di 5 anni, basta conservarlo al fresco, al buio, e chiuso, se aprite la confezione dovete mangiarla entro un giorno.
Il miele si conserva per due anni a patto che sia tenuto in un luogo fresco e asciutto. Il merito di una tale durata è degli zuccheri e degli antibatterici naturali. Dopo la scadenza vi apparirà un po’ scuro e un po’ più duro, ma è ugualmente buono.