Paola Gentile - 4 novembre 2022
Chi era Maria Bergamas: qual è stata la sua scelta e il legame con il Milite Ignoto
Il 4 novembre si festeggia l’Unità nazionale e le Forze armate e torna viva la scelta di Maria Bergamas, la madre del Milite Ignoto.
In occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze armate, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro presso l’Altare della Patria sulla tomba del Milite Ignoto.
Il 4 novembre si celebra la giornata dedicata alle Forze armate e da più voci del mondo politico è indicata come il momento in cui gli italiani si sentono tutti uniti. Il 4 novembre del 1918 ci fu l’armistizio di villa Giusti che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e portare a compimento il processo di unificazione nazionale, partito con il Risorgimento.
Ed è proprio per rendere onore a tutti i caduti rimasti senza nome che hanno dato la vita per la Patria che venne deciso di istituire una tomba simbolica che rispecchiasse le vittime dell’unificazione (qui la storia del Milite Ignoto).
La mamma d’Italia che venne indicata per scegliere la bara da tumulare a Roma fu la signora Maria Maddalena Blasizza in Bergamas, madre dell’irredentista Antonio Bergamas, il cui corpo non venne mai rinvenuto.
Oggi la storia di Maria Bergamas rivive nella docu-fiction “La scelta di Maria”, in onda questa sera alle 21:20 su Raitre, proprio nel giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze armate. Attraverso interviste e ricostruzioni, il film-tv narra le vicende che legano Maria Bergamas al Milite Ignoto e la scelta che venne chiamata a fare.
Chi era Maria Bergamas e la storia di suo figlio Antonio
Maria Maddalena Blasizza in Bergamas nacque a Gradisca d’Isonzo nel 1867 e morì a Trieste nel 1953. Venne scelta come madre del Milite Ignoto per rappresentare tutte le mamme d’Italia che avevano perso un figlio durante la Prima Guerra Mondiale, le cui spoglie non vennero mai trovate.
All’epoca dello scoppio della Grande Guerra, Maria e la sua famiglia vivevano a Trieste che apparteneva all’Impero austro-ungarico. Il figlio Antonio, di professione maestro elementare, era iscritto nelle liste di leva dell’Esercito austriaco e nell’ottobre del 1914 disertò riparando clandestinamente in Italia e si arruolò volontario sotto falso nome come fante nel 2º battaglione della brigata "Re", con cui fu sul Podgora.
Conseguito il grado di sottotenente, fu inizialmente assegnato al 137º Reggimento fanteria della brigata "Barletta", con cui combatté sul monte Sei Busi e a Castelnuovo del Carso con il nome di Antonio Bontempelli, una falsa identità imposta dal Regio Esercito per accogliere tra le sue file gli irredentisti.
Mentre guidava l’attacco del suo plotone, in un combattimento sul monte Cimone di Marcesina, il 16 giugno 1916, durante l’offensiva austroungarica passata alla storia con il nome di Strafexpedition, Antonio fu raggiunto e ucciso da una raffica di mitraglia.
Nelle tasche dell’uniforme venne trovato un biglietto, dove vi era scritto di avvisare della sua morte il sindaco di San Giovanni di Manzano, l’unica persona al corrente della sua reale identità.
Antonio morì il 18 giugno 1916 e fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare. La salma venne riconosciuta e sepolta assieme agli altri caduti nel cimitero di guerra di Marcesina sull’Altipiano dei Sette Comuni. Tuttavia, a seguito di un violento bombardamento che distrusse il cimitero, Bergamas e i compagni periti con lui risultarono ufficialmente dispersi.
Maria Bergamas fu sostenitrice del fascismo e nel dopoguerra venne candidata nelle fila del Movimento Sociale Italiano (MSI). Alla sua morte, le sue spoglie vennero traslate nel cimitero di guerra di Aquileia retrostante la basilica, vicino ai corpi degli altri 10 militi ignoti.
A Gradisca d’Isonzo c’è ancora la casa dove abitarono Maria e il figlio Antonio, con una targa che ricorda “In questa casa nacque Antonio Bergamas che irradiata la giovinezza dell’ideale di Mazzini il XVIII giugno MCMXVI nel nome santo d’Italia suggellava sul Cimone la sua fede col sangue”.
La scelta di Maria Bergamas
Dopo la Prima Guerra Mondiale e completato il processo di unificazione italiana, negli ambienti istituzionali si iniziò parlare di introdurre la figura del Milite Ignoto per rendere omaggio a tutti quei caduti rimasti senza nome.
Il primo a proporre l’iniziativa fu il Maggior generale Giulio Douhet. In seguito, a opera dell’onorevole Cesare Maria De Vecchi, la proposta fu accettata dal Parlamento e divenne legge il 4 agosto 1921. Dopo una lunga discussione, infine, si prese la decisione che la salma sarebbe stata tumulata al Vittoriano, l’Altare della Patria.
La commissione scelse 11 bare di soldati senza nome, identiche per forma e dimensioni, provenienti da diversi fronti. Le bare vennero radunate il 28 ottobre ad Aquileia, in provincia di Udine, e qui Maria Bergamas, il 28 ottobre 1921, alle ore 11:00, venne chiamata a fare la scelta, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e dei mutilati, di ex combattenti, di madri e vedove dei caduti.
La figlia di Maria, Anna rivelò che la madre era decisa a scegliere l’ottava o la nona bara, in quanto erano quelli i numeri che ricordavano la nascita e la morte del figlio. Però dinnanzi alle bare non se la sentì, pensando di fare un torto a qualcuno e quindi la scelta ricadde sulla decima bara, sulla quale si accasciò, sopraffatta dal dolore e dall’emozione, e ci appoggiò sopra il velo, anziché il mazzo di fiori che aveva in mano.
La bara prescelta fu inserita in una cassa speciale inviata dal ministero della guerra. Era una cassa in legno di quercia con decorazioni in metallo in ferro battuto, forgiato da scudi di trincea e sorretto da bombe a mano tipo SIPE.
Sul coperchio erano fissati un elmetto, un fucile e una bandiera tricolore. Le altre dieci salme rimasero ad Aquileia per essere sepolte solennemente il 4 novembre nel cimitero della basilica.
La docu-fiction, andata in onda lo scorso anno, viene riproposta questa sera su Raitre e racconta le fasi che precedettero la selezione delle salme e la scelta di Maria Bergamas.
Il racconto prosegue con il viaggio del Milite ignoto dal Friuli-Venezia Giulia fino a Roma. Dopo 120 soste, durante le quali gli italiani hanno reso omaggio e rivolto preghiere al Milite ignoto, giunge a Roma il 2 novembre 1921.
Ne “La scelta di Maria” a vestire i panni di Maria Bergamas c’è un’intensa Sonia Bergamasco, circondata da un cast di rilievo, diretto da Francesco Micciché.
La lettera che Antonio Bergamas scrisse a sua madre
Sul Corriere della Sera del 1° novembre 2011 è stata pubblicata la lettera che Antonio Bergamas scrisse a sua madre Maria prima di partire per il fronte:
“Domani partirò per chissà dove, quasi certo per andare alla morte. Quando tu riceverai questa mia, io non sarò più. Forse tu non comprenderai questo, non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia… Perdonami dell’immenso dolore ch’io ti reco e di quello ch’io reco al padre mio e a mia sorella, ma, credilo, mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, al mare nostro, per la Patria mia naturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati della Galizia o in quelli sassosi della Serbia, per una Patria che non era la mia e che io odiavo.
Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso selvaggio”.