Chi è Carlo Gilardi e perché è rinchiuso in una RSA contro il suo volere

Chi è Carlo Gilardi e perché è rinchiuso in una RSA contro il suo volere

Da due anni, il signor Carlo Gilardi si trova in una struttura di riposo contro la sua volontà. Luci ed ombre di una vicenda dove l’unica vittima è un uomo troppo generoso.

Nella puntata di domenica 13 novembre 2022, alle 20:30 su Italia Uno, Le Iene con “Inside” tornano a parlare del caso di Carlo Gilardi, l’anziano 92enne che dal 2020 è rinchiuso in una RSA contro il suo volere e non può vedere parenti ed amici.

Sebbene sia lucidissimo, e voglioso di tornare a casa, Gilardi sconta la colpa di essere stato troppo generoso. Infatti, il suo “internamento” nella RSA è dovuto proprio al suo ingente patrimonio fatto di denaro contante e immobili, senza eredi diretti a cui lasciarli.

Nel novembre del 2020, Le Iene hanno trattato per la prima volta la storia del signor Carlo. Nella vicenda sono coinvolti l’RSA, la sorella di Gilardi, il suo badante e altri personaggi. Una faccenda che non si è ancora risolta e che ora Le Iene ripercorrono con nuove importanti rivelazioni.

Chi è Carlo Gilardi

Carlo Gilardi è un ex professore in pensione, nato ad Ariuno, in provincia di Lecco, il 4 dicembre 1910 ed è un signore molto benestante. Perché facciamo cenno alle sue finanze è presto detto: sono proprio i soldi e la sua generosità le cause che hanno portato l’uomo ad essere rinchiuso in una RSA contro il suo volere.

Gilardi, lucidissimo, conosce 4 lingue ed è considerato in Paese un benefattore. Non si è mai sposato e non ha parenti in vita se non un’anziana sorella ricoverata in un centro di riposo. Ha accolto in casa e nella sua vita Ibrahim, quello che era il suo badante. Il ragazzo aveva solo 8 anni quando arrivò in Italia.

Il patrimonio e la generosità

Che Gilardi fosse generoso era risaputo in tutta la comunità di Ariuno. Nella sua casa di campagna dava ospitalità a chiunque ne avesse bisogno. Di recente, aveva donato un defibrillatore, contributi per la realizzazione di un parcheggio per l’asilo nido del suo comune e tre appartamenti ad una sua amica, sua ex domestica.

La pensione da insegnante, la vita modesta e qualche risparmio non fanno di certo di Gilardi un uomo ricco, sebbene la famiglia agiata di origine. Il suo status sociale cambia nel 2017, quando Gilardi riceve una grossa eredità da una defunta sorella.

Voci del paese dicono che è stato in quel momento che il patrimonio dell’ex insegnante ha attirato l’attenzione di terze persone. Ma chi sono?

Gli amministratori di sostegno

Saputo della cospicua somma, la sorella ancora in vita, forse per paura che qualcuno potesse approfittarsi di lui, chiede per il fratello l’affiancamento di un amministratore di sostegno, dal momento che lei ritiene che l’uomo non sappia gestire il suo patrimonio.

L’anziano però (Le Iene hanno mandato in onda diversi videomessaggi) ha vissuto la presenza dell’amministratore di sostegno come una intrusione difficile da sopportare e pur rispettando le regole ha più volte manifestato il suo malessere. Un amministratore di sostegno che per altro è stato denunciato dallo stesso Gilardi e infine sostituito.

Nel corso degli anni, dal 2017 in poi, infatti, si alternano ben 5 amministratori, tutti cambiati dal professore.

L’uomo si è anche sottoposto di sua spontanea volontà ad una perizia psichiatrica che ha dimostrato che “il pensiero è privo di alterazioni”.

Nonostante questo, Gilardi lascia la sua casa, non consona per un anziano, e si trasferisce dal badante Ibrahim fino al trasporto nell’RSA.

È stata proprio l’ultima amministratrice di sostegno, l’avvocato Elena Barra, a disporre il trasferimento nella struttura. All’epoca dei fatti, l’avvocatessa, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecco, aveva detto che il racconto delle Iene era lacunoso.

Il trasferimento nell’RSA

Carlo Gilardi aveva denunciato la sua ex amministratrice di sostegno accusandola di manovre poco chiare. Secondo il professore volevano dichiararlo incapace di intendere e di volere e intascarsi il suo patrimonio.

Più volte, il signor Carlo ha ribadito “io voglio la mia libertà che mi avete sottratto!”. Fatto sta che questo non è bastato e Gilardi vive ormai da due anni nell’RSA di Lecco. In tutto questo tempo sono pochissime persone e il sindaco del paese Alessandro Paolo Milani sono riuscite a vedere Carlo.

Dal video delle Iene, le testimonianze degli amici rivelano di non essere riusciti mai a vederlo. Quando Carlo aveva capito che sarebbe stato messo in una RSA aveva scritto molte lettere, denunciato l’ex amministratrice di sostegno Adriana Lanfranconi che, a detto di Gilardi, aveva prelevato 40.000 euro dal suo conto corrente ad un nominativo a lei conosciuto.

Questa estate, un amico di gioventù di Carlo è riuscito ad infilarsi nella casa di riposo, confondendosi con gli altri anziani. Ha incontrato Carlo nella capella e gli ha scattato una foto.

L’uomo, che preferisce rimanere anonimo, ha dichiarato che Gilardi era molto felice di rivederlo e gli ha anche scattato una foto. L’amico è riuscito a fare anche un piccolo video, poi interrotto da una suora. Nel filmato Carlo dice: “ Io sono stato messo qui da mia sorella purtroppo. Perché se potessi uscire torno ancora libero. Sono ancora con la testa a posto ”.

Il processo

Il processo ai cinque extracomunitari accusati di circonvenzione di incapace ai danni di Carlo Gilardi si farà. Alla sbarra: Abdelmalak Rougui, 40 anni, marocchino, si sarebbe fatto prestare denaro, mai restituito; Hichem Horroun, 45, algerino, sarebbe stato beneficiario di ingenti somme; Khalifa Mejbri, 40 anni, tunisino, si sarebbe prestare 100mila euro per beneficenza e per l’acquisto di un’auto; Nedal Abushunar, 49, Israele, in carcere di Bollate per altra causa, avrebbe beneficiato in comodato d’uso di un immobile e Abdellatif Ben Mustapha Hamrouni, 53 anni, tunisino, avrebbe ottenuto soldi.

Il processo è fissato per il 21 novembre 2022.

Il caso Gilardi in Parlamento

I parenti di Carlo, un gruppo di cugini, si sono rivolti all’avvocato Mattia Alfano e hanno fatto ricorso alla Corte per i diritti dell’uomo, ricorso che è stato accolto.

La storia di Carlo ha innescato un moto di solidarietà non solo nella comunità di Airuno, ma in tutta Italia. La sua situazione è arrivata fino in Parlamento e la premier Giorgia Meloni, che quando era deputata aveva presentato un’interrogazione parlamentare, ha chiesto alle Iene di farle avere tutto il materiale raccolto sul caso Gilardi per sottoporlo al ministero della Giustizia.

Nessuno può sostituirsi ad un altro nella presa di decisioni che riguardano la vita di quell’altro” ha ribadito l’avvocato Michele Capano, presidente dell’associazione diritti alla follia e a stabile questo concetto è l’Onu.

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