Cessione quinto stipendio, cambiano le regole: ecco cosa dice il messaggio Inps

Cessione quinto stipendio, cambiano le regole: ecco cosa dice il messaggio Inps

La novità del messaggio Inps dà indicazioni sulla trasferibilità della cessione del quinto dello stipendio sulla pensione Inps.

L’Istituto per la previdenza sociale (Inps) ha diramato il messaggio n.4537/2022 con il quale illustra il nuovo regolamento valido per il triennio 2023-2025 per quel che riguarda la cessione del quinto dello stipendio sulla pensione.

Nelle nuove disposizioni c’è anche lo schema di convenzione a cui banche e intermediari potranno aderire a partire dal 1° dicembre 2022.

Vediamo nel dettaglio cosa dice il messaggio Inps e quale sistema viene adottato per la concessione di finanziamenti tramite la cessione del quinto dello stipendio.

Cessione quinto stipendio: la nuova convenzione

A partire dal prossimo anno i lavoratori dipendenti potranno trasferire i prestiti finanziati con la cessione del quinto dello stipendio sulla pensione.

A dare la notizia è l’Inps che ogni triennio aggiorna le modalità tramite le quali i pensionati possono ottenere dalle banche e da intermediari finanziari prestiti personali da restituire tramite prelievo, che viene fatto direttamente dall’Istituto, sulla pensione nei limiti di un quinto della stessa, fatto salvo il trattamento minimo che è pari a circa 525 euro al mese.

La novità contenuta nel messaggio n. 4537/2022 è che c’è la possibilità, nel triennio 2023-2025 di trasferire sulla pensione la restituzione dei prestiti originariamente stipulati con cessione del quinto dello stipendio.

La novità risiede nel fatto che questa facoltà era fino ad oggi esclusa dal momento che la durata del finanziamento non poteva eccedere quella del contratto di lavoro.

Adesso, invece, il lavoratore, che alla cessione del servizio consegue la titolarità di una pensione “cedibile” (vale a dire superiore al trattamento minimo Inps), potrà trasferire le trattenute residue direttamente sulla pensione.

Aumentano gli oneri

Il nuovo servizio prevede un aumento dei costi per il servizio prestato dall’Istituto nel prossimo triennio. Per le banche e gli istituti intermediari che aderiranno alla convenzione sono previsti oneri calcolati in misura pari a 2,04 euro Iva esente per ciascuna estrazione di rateo pensionistico dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Discorso diverso nei confronti delle Banche e degli Intermediari Finanziari che non sottoscriveranno la convenzione, operando, quindi, in regime di accreditamento. Per loro, l’onere sarà pari a 106,08 euro, IVA esente, in ragione d’anno per ogni contratto di cessione ed a 8,84 euro (dagli attuali 7,50 euro) a fronte di ciascuna estrazione di rateo pensionistico, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.

L’Inps provvederà a detrarre gli importi dovuti dall’ammontare complessivo delle rate di ammortamento oggetto di versamento. Gli oneri per il 2024 e 2025 saranno oggetto di successiva comunicazione.

Quando ci si può convenzionare

Le banche o gli intermediari finanziari possono convenzionarsi dal 1° dicembre 2022, se l’istanza viene formalizzata da questa data prima del 31 dicembre 2022, allora l’efficacia della convenzione sarà a partire dal 1° gennaio 2023.

Se l’istanza di convenzionamento sia formalizzata a partire dal 1° gennaio 2023, la data di perfezionamento e di efficacia dell’accordo è quella in cui l’INPS viene a conoscenza, al termine della positiva conclusione dell’iter di convenzionamento, dell’avvenuta sottoscrizione della convenzione medesima.