Bonus 150 euro, emissione speciale NoiPa: ecco quando verrà pagato

Bonus 150 euro, emissione speciale NoiPa: ecco quando verrà pagato

L’emissione speciale NoiPa per i dipendenti pubblici del bonus 150 euro potrebbe avvenire dopo il 20 novembre.

Il bonus 150 euro potrebbe essere erogato con un’emissione speciale dopo il 20 novembre 2022. È un’indiscrezione che sta facendo il giro del web e che ha trovato terreno fertile nei tanti gruppi Facebook collegati al mondo della scuola.

La possibilità che si tratti di un’informazione con delle fondamenta nasce dal fatto che la data dell’eventuale erogazione è in linea con l’emissione speciale del bonus 200 euro, accreditato dopo il 15 del mese scorso.

Come abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi tempi, la platea del bonus 150 euro e quella dell’una tantum 200 euro è diversa. Tra i requisiti di cui bisogna disporre per avere accesso al bonus, uno su tutti è la soglia di reddito che è di 20mila euro, a differenza dei 35mila euro di prima.
Allora chi potrà beneficare dei 150 euro in più?

Bonus 150 euro: a chi è destinato

Abbiamo già anticipato che la platea per beneficiare del bonus 150 euro si è ristretta. Lo riceveranno in automatico solo i lavoratori dipendenti con un reddito di 20 mila euro annui.

A questi si aggiungono: pensionati; colf e disoccupati; dottorandi; assegnisti di ricerca e co.co.co.; percettori del reddito di cittadinanza; autonomi senza partita Iva; autonomi. Saranno quasi 22 milioni di italiani a ricevere a novembre il bonus 150 euro, con un’indennità stanziata totale di circa 3,2 miliardi di euro.

I lavoratori dipendenti per poter ricevere l’emissione speciale dopo il 20 novembre, devono possedere i seguenti requisiti:

  • Avere una retribuzione lorda imponibile previdenziale per il mese di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro, limite che taglia fuori, di fatto le Forze dell’Ordine;
  • Avere un rapporto di lavoro sussistente nel mese di novembre.

L’indennità viene riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore è interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS (congedi ferie malattia).

È bene precisare che il bonus 150 euro:

  • Non costituisce reddito ai fini fiscali;
  • Non rileva ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali;
  • Non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile.

Bonus 150 euro: quando verrà erogato

Le indiscrezioni suggeriscono che l’accredito del bonus avverrà tramite emissione speciale NoiPa dopo il 20 novembre. Il bonus è una tantum e quindi spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro.

Bonus 150 euro: sarà rinnovato?

Al momento è difficile esprimersi su questo punto. È probabile però che il bonus 150 euro non venga rinnovato, vista anche la carenza di risorse a cui ha fatto riferimento il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Va detto, però, che potrebbe cambiare qualcosa rispetto al bonus com’è ora concepito.

Le novità potrebbero venire dal Decreto Aiuti ter, dall’8 novembre in discussione alla Camera per la successiva conversione in legge. Però, già gli esponenti di maggioranza mettono le mani avanti, dicendo che la mancanza di fondi non consente di mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale.

Su Money.it, Maurizio Leo, esponente di Fratelli d’Italia, aveva parlato non solo del rinnovo del bonus, ma si era spinto ben oltre, facendo riferimento ad un aumento, ritenendolo necessario.

Bonus 150 euro: come potrebbe essere modificato

Insomma, l’8 novembre potremmo trovarci dinnanzi ad eventuali modifiche al bonus 150 euro, rivedendo i limiti di reddito, che a oggi prevedono l’erogazione del bonus solo per chi ha un reddito inferiore ai 20mila euro. Inoltre, le modifiche potrebbero essere:

  • Ampliamento dell’indennità anche a stagisti e tirocinanti;
  • Aumento dei limiti di reddito per erogare il bonus, che amplierebbe la platea dei beneficiari.

Le tesi che virano verso un mancato rinnovo sono tante. La preoccupazione per la penuria di fondi è la ragione principale per cui il bonus del governo Draghi è destinato a rimanere nel 2022.

I soldi lasciati dalla Nota di Aggiornamento al Decreto di Economia e Finanza (9,4 miliardi euro) serviranno per la legge di Bilancio, che comunque dovrà avere al proprio interno uno scostamento per poter far fronte alle spese.

Salvaguardare e mettere più soldi possibili nella legge di Bilancio è la priorità del governo Meloni per evitare un aumento del deficit nel 2023.

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