Assegno unico marzo, cambia ancora l’importo: ecco come e quando arriva

Assegno unico marzo, cambia ancora l'importo: ecco come e quando arriva

L’Importo dell’assegno unico di marzo può cambiare ancora. Scopriamo come e quando arriva il pagamento.

Gli arretrati dell’assegno unico sono stati pagati la settimana scorsa, quando l’Inps ha disposto l’accredito a quelle famiglie che rientrano nei requisiti per ottenere il beneficio.

Nei prossimi giorni si procederà, invece, con i pagamenti riguardanti la mensilità di marzo e per alcune famiglie potrebbero esserci delle novità non piacevoli.

Infatti, queste potrebbero essere soggette al nuovo ricalcolo della rata dell’assegno unico.

Il risultato del ricalcolo sarà noto tra qualche giorno, quando l’Istituto per la previdenza procederà alla liquidazione del pagamento riferita alle nuove mensilità.

Di seguito, vi forniremo le informazioni necessarie circa il calendario dei pagamenti e vedremo quali famiglie potrebbero risentire del ricalcolo al ribasso e quali, invece, potrebbero beneficiare del ricalcolo al rialzo.

Assegno unico marzo: la data di pagamento

Sulla data di pagamento dell’assegno unico di marzo ci sono dei dubbi, dovuti a voci discordanti che disorientano i beneficiari.

C’è chi ritiene che la rata verrà versata questa settimana, entro il 15 marzo 2023, ma c’è chi non è d’accordo. Infatti, l’erogazione dipende molto da quando si è presentata la domanda:

  • Se inviata entro il 28 febbraio 2022, il pagamento avverrà, generalmente, nella seconda settimana del mese, quindi dal 13 al 17 marzo;
  • Se inviata successivamente al 28 febbraio 2022, è probabile che l’accredito avvenga la prossima settimana, quindi dal 20 al 24 marzo.

Per i percettori del Reddito di cittadinanza, l’assegno unico verrà accreditato il 27 marzo. Per il momento si tratta di un’integrazione, ma con il MIA l’assegno verrà pagato per intero.

Assegno unico marzo: come cambia l’importo

A marzo, l’assegno unico verrà ricalcolato sulla base del nuovo Isee che doveva essere presentato entro il 28 febbraio.

Per coloro i quali non l’hanno fatto, l’importo dell’assegno si riduce notevolmente, poiché viene accreditato il valore minimo che quest’anno è pari a:

  • 54,10 euro per i figli minorenni;
  • 27 euro per i figli maggiorenni.

Ai suddetti importi vanno aggiunte le maggiorazioni che corrispondono a:

  • 21,60 euro, in caso di mamma under 21, poiché l’importo non è collegato all’Isee;
  • 16,20 euro per i figli successivi al secondo (rispetto al massimo di 91,90 euro).

Discorso diverso per chi ha presentato l’Isee entro la scadenza. Queste persone avranno un assegno unico ricalcolato rispetto ai nuovi valori.

Un miglioramento della situazione economica derivante da un Isee maggiore rispetto al 2022 comporterà una riduzione rispetto all’ultima mensilità percepita (anche se in parte la decurtazione viene limitata dalla rivalutazione).

Per la stessa ragione, chi ha un Isee più basso nel 2023 rispetto al 2022 avrà, con ogni probabilità, un aumento.

Non sono previste né riduzioni né aumenti sebbene ci sia una variazione dell’Isee, purché si rimanga dentro la prima fascia di reddito, quella in cui spetta il massimo dell’importo, che va da 0 a 16.215 euro nel 2023 (prima il limite era di 15.000 euro).

In alcuni casi, l’Inps ha provveduto al ricalcolo dell’assegno unico già nel mese di febbraio, ma solo nel caso in cui l’Isee aggiornato risultasse già inserito a sistema nel momento in cui è stata elaborata la mensilità.

Il ricalcolo verrà effettuato a marzo per chi ha rinnovato l’Isee nella seconda metà di febbraio, dal momento che le altre famiglie è stato effettuato nel mese scorso.