Militari senza scarpe, scene che hanno dell’incredibile all’Aeroporto di Napoli

Militari senza scarpe, scene che hanno dell'incredibile all'Aeroporto di Napoli

I controllori diventano controllati: ha dell’incredibile quanto successo nelle scorse ore all’Aeroporto di Napoli, militari senza scarpe e soggetti a controlli alle mani. Tra lo stupore dei passanti.

L’Associazione Sindacale Professionisti Militari (ASPMI) tramite un comunicato stampa ha espresso indignazione per l’umiliante trattamento riservato ai militari dell’Esercito Italiano all’Aeroporto di Napoli, durante i controlli di sicurezza prima della loro partenza per un campo addestrativo in Sardegna.

Addestramenti fondamentali per garantire la sicurezza interna ed esterna del Paese. I militari coinvolti, appartenenti ai reparti Bersaglieri di Cosenza e Guide di Salerno, si sono regolarmente identificati ed erano in divisa, ma sono stati trattati con una mancanza di rispetto e considerazione che ha suscitato sconcerto tra i passanti.

Secondo le testimonianze ricevute, i militari sono stati costretti a togliersi le scarpe, sotto lo sguardo attonito delle altre persone presenti al controllo di sicurezza che hanno ripreso la scena con i loro telefoni. Questa situazione è stata estremamente imbarazzante per i militari coinvolti, che si sono trovati a dover camminare scalzi in aeroporto come se fossero presunti terroristi.

Non solo, ma sono stati anche sottoposti a controlli estremamente invasivi sulle mani, con l’obiettivo di verificare la presenza di materiale esplosivo. Un controllo lecito, ma non di fronte a tutte le altre persone di sicuro. Questo trattamento è del tutto inaccettabile e rappresenta un vero e proprio oltraggio alla dignità di coloro che stanno servendo il Paese. Comprendiamo l’importanza dei controlli di sicurezza, ma ciò che è accaduto va oltre il necessario zelo. È evidente che l’Esercito Italiano non riceve il rispetto e la considerazione che merita, almeno da parte di alcune società civili esterne incaricate dei controlli di sicurezza.

Ci chiediamo se questa sia stata una decisione presa sul momento da parte di personale non adeguatamente preparato o istruito, oppure se sia il risultato di regolamenti che prevedono un trattamento discriminatorio nei confronti del personale in divisa.

ASPMI si aspetta che chiunque sia responsabile di questo trattamento, sia interno che esterno, si esponga pubblicamente e chieda scusa ai militari coinvolti.

La dignità dei militari, che dedicano le proprie vite alla difesa e alla sicurezza del nostro Paese, non può essere calpestata in questo modo. A tal proposito, l’Associazione ha chiesto un’indagine approfondita su questo episodio e che vengano prese le necessarie misure affinché non si ripeta mai più.

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