Quanto guadagna un benzinaio in Italia: ecco lo stipendio mensile del 2023

Quanto guadagna un benzinaio in Italia: ecco lo stipendio mensile del 2023

Con l’aumento del costo della benzina, capiamo quanto guadagna di media un benzinaio, la professione che non conosce crisi.

In questi giorni il tema carburante sta tenendo banco sui media italiani.

Dapprima per il mancato rinnovo del taglio delle accise sulla benzina, dichiarato quasi a reti unificate dalla premier Giorgia Meloni, poi con il dietrofront della stessa nelle scorse ore: l’extra-gettito Iva provocato dall’aumento del costo della benzina potrà essere utilizzato per abbassare il prezzo del carburante, attraverso una riduzione delle accise.

E se tutto questo è stato possibile grazie ad una norma del 2007 già utilizzata da Mario Draghi, ad essere sul piede di guerra non sono soltanto i cittadini alle prese con rincari e i costi alle stelle, ma anche i benzinai che hanno programmato uno sciopero per il 25 e 26 gennaio.

I benzinai, infatti, sono stati accusati, a vario titolo, di essere degli speculatori e di lucrare sul prezzo della benzina, aumentandone il costo alla pompa.

Alla luce di tutta questa bagarre viene da chiedersi: ma quanto guadagna un benzinaio in Italia? Qual è lo stipendio mensile nel 2023?

Innanzitutto, per rispondere alla domanda su quanto guadagna un benzinaio in Italia occorre fare un distinguo tra benzinaio impiegato e titolare di un distributore di benzina.

Come diventare benzinaio

Diventare benzinaio non presuppone aver frequentato un corso specifico o avere una qualche abilitazione particolare, anche se essere in possesso di un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico è uno dei requisiti più richiesti.

Per diventare benzinaio occorre inviare la propria candidatura presso i distributori italiani e la formazione avverrà direttamente sul campo, presso la sede di lavoro. Importante, anzi fondamentale, è apprendere le norme sulla sicurezza, specialmente in caso di incendio.

Tra i compiti di un benzinaio non c’è solo quello di saper fare benzina al servito, ma cambiare i filtri e l’olio ed essere in grado di fare piccoli lavori di manutenzione ordinaria del veicolo. Avere delle spiccate doti comunicative, dal momento che si ha a che fare con il pubblico, non guasta.

Quanto guadagna un benzinaio impiegato in Italia

Lo stipendio di un benzinaio impiegato presso un distributore di benzina varia a seconda degli anni di esperienza. Se si è alle prime armi, la busta paga è di circa 870 euro netti al mese che sale fino ad un massimo di 1.570 euro con almeno 20 anni di carriera alle spalle. Di media, lo stipendio si aggira sui 1.250 euro netti al mese.

Il benzinaio impiegato, tra le altre cose, dovrà sapere effettuare i vari rifornimenti, cambiare filtro e olio, lavare l’auto.

Quanto guadagna un benzinaio titolare in Italia

Il discorso stipendio cambia se si è titolare del distributore di benzina. Il guadagno deriva, infatti, dalla vendita di ogni singolo litro di carburante.

Prima di avventurarci in calcoli, bisogna precisare che il costo della benzina che paghiamo al distributore si divide in 3 parti:

  • Platts;
  • Tasse;
  • Guadagno del benzinaio.

Il platts è un’agenzia specializzata, con sede a Londra, che definisce il valore, in dollari americani, a cui una tonnellata di benzina o di gasolio può essere venduta dalle raffinerie.

In altre parole, è il costo della benzina venduta all’ingrosso al benzinaio, quindi il guadagno delle compagnie petrolifere. Questo pesa per circa il 30% sul prezzo.

A questo vanno aggiunte le tasse, comprese di accise e Iva che pesano per il 59%. Su ogni litro di benzina erogato, il guadagno del benzinaio è di circa il 10%.

Come aprire un distributore di benzina

Aprire un distributore di benzina non è semplice come si potrebbe pensare. Occorre seguire un iter burocratico che prevede:

  • Licenza petrolifera;
  • Attestazione del Comune riguardo l’idoneità dell’area;
  • Autorizzazione del progetto da parte dei Vigili del Fuoco;
  • Autorizzazione comunale sui carburanti venduti;
  • Verifica dell’Asl per le installazioni elettriche;
  • Collaudo dell’impianto con Asl e Comune.

Per avere la licenza petrolifera bisogna fare richiesta al proprio Comune di appartenenza, specificando il sito dove si vuole far sorgere il distributore, la dimensione delle aree di impianto, le distanze tra i vari impianti, la presenza di servizi integrativi.

Aprire un impianto ex novo comporta un investimento di almeno 500.000 euro. Conviene? Dipende se si è affiliati ad un marchio oppure no.

Generalmente, accanto ai distributori ci sono delle piccole aree ristoro, vendita ricambi o autolavaggio che servono ad incrementare i guadagni mensili.

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