Polizia Stradale e auto in fuga: stop agli inseguimenti, la circolare della dirigente Rucci

Polizia Stradale e auto in fuga: stop agli inseguimenti, la circolare della dirigente Rucci

Chi non si ferma al posto di blocco non verrà inseguito dalla Polizia lombarda. Verranno prese solo targa, tipo e modello dell’auto.

Con la circolare n. 220009900/220.19, destinata a far ancora discutere, la dirigente della Polizia Stradale della regione Lombardia, Maria Dolores Rucci, ha chiesto agli agenti dell’intera regione di operare col “massimo livello di prudenza e di accortezza” quando le auto non rispettano l’alt al posto di blocco.

In poche parole, gli inseguimenti in strada sono vietati. Una decisione presa qualche tempo fa, ma non sempre rispettata dagli agenti della Polizia di Stato in servizio di pattuglia, a cui è stato indirizzato l’ammonimento.

Sul piede di guerra i sindacati. Il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) stigmatizza la decisione come “davvero mortificante”.

Polizia Stradale e auto in fuga: la decisione della dirigente Rucci

Il 12 marzo 2021, la dirigente della Polizia Stradale lombarda, Maria Dolores Rucci, aveva posto uno stop agli inseguimenti in strada da parte delle pattuglie, qualora le auto non si fermassero al posto di blocco della Polizia. Una decisione ribadita nuovamente, dal momento che gli inseguimenti si verificano ancora all’interno della sua area di competenza.

Rucci spiega che la pattuglia, in caso di fuga dell’automobilista, dovrà limitarsi ad annotare la targa, il tipo e il modello di auto, informazioni che verranno segnalate via radio “a tutte le altre Forze di polizia presenti sul territorio per il rintraccio dei fuggitivi”.

Quello che occorre tenere conto, secondo l’ulteriore dispaccio rilasciato da Rucci è “salvaguardare la sicurezza di tutte le persone che circolano su strada”.

Nel caso in cui un’auto non si fermasse al posto di blocco, occorre procedere “con la dovuta cautela”, senza dimenticare

“le possibili responsabilità penali e disciplinari determinate da un comportamento imprudente, evidenziando il profilo etico correlato alle conseguenze di ordine morale che scaturiscono dal ferimento o dal decesso di persone direttamente coinvolte o estranee”.

A tutto questo, si aggiunge l’attenzione verso la volante. Se a causa di inseguimenti (vietati dalla circolare), la vettura della Polizia dovesse riportare dei danni, questi verranno pagati dagli agenti che non hanno rispettato gli ordini.

Polizia Stradale e auto in fuga: la reazione dei sindacati e del mondo politico

Con ogni probabilità, dietro le disposizioni della dirigente Rucci c’è qualche episodio spiacevole verificatosi nel corso di un inseguimento, oppure il semplice invito alla prudenza, prudenza che sembra non convincere le sigle sindacali del mondo della Polizia di Stato che hanno accolto il richiamo certamente non con la calma che Rucci chiede ai suoi agenti.

Gianpiero Timpano, segretario nazionale del SAP, ha bollato la circolare come “mortificante, vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne”. D’accordo con lui anche il segretario provinciale di Lecco, Rodolfo Ratti.

“Questa logica operativa non accrescerà certamente l’autorevolezza della Polizia di Stato, ma solo la consapevolezza dell’impunità per chi delinque e compie reati anche ben più gravi di quelli previsti dal Codice della strada”

hanno aggiunto Timpano e Ratti.

Domenico Pianese del COISP (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) ha giudicato il provvedimento “singolare e decisamente non in linea con i compiti della Polizia di Stato”, ricordando che in alcuni casi chi forza un posto di blocco lo fa perché “è un latitante o perché ha appena commesso una rapina, un omicidio o ha l’auto piena di droga”.

Su posizioni più morbide, ma allo stesso tempo ferme, Antonio Attanasio dell’USIP (Unione Sindacale Italiana Poliziotti), evidenziando che in discussione non è tanto l’attenzione a tutti gli utenti che si trovano in strada, quanto “il richiamo alla responsabilità”, invocando una maggiore sinergia tra i reparti.

Di tutt’altro tenore, il commento di Daniele Bena del SILP-CGIL che si mostra favorevole alla direttiva:

“richiama una normativa che già esiste, di buon senso, perché tutela gli operatori: bisogna calibrare ogni intervento, che è ben diverso dal dire di non inseguire. Poteva senz’altro essere scritta in maniera diversa, ma il senso è quello lì”.

Il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, ha chiesto un’interrogazione urgente al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese; mentre, il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta, presenterà un’interrogazione all’assessore Riccardo De Corato, responsabile della Sicurezza della regione Lombardia.