Forze Armate e Polizia, aumento stipendio dell’1,5%: quanto si guadagnerà di più quest’anno

Forze Armate e Polizia, aumento stipendio dell'1,5%: quanto si guadagnerà di più quest'anno

Il personale delle Forze armate e di Polizia potrà beneficiare dell’una tantum solo per il 2023.

Il personale delle Forze armate e di Polizia, da quest’anno, potrà guadagnare di più grazie all’incremento una tantum dell’1,5% che porterà un aumento di stipendio.

Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2023, il personale militare e i dipendenti pubblici potranno godere di diversi bonus contributivi come quello del 2%, disposto dal decreto Aiuti bis del governo Draghi e riconfermato da Meloni per tutto il 2023, applicato sulle buste paga di importo inferiore a 2.692 euro, ovvero 35.000 euro spalmati su 13 mensilità, e del 3% per i redditi sotto i 25.000 euro, per chi percepisce una retribuzione da 1.932 euro.

Tuttavia, se per il bonus contributi del 2% e del 3% si dovrà rispondere a determinati requisiti per averlo (e se la circolare Inps che ne indica l’applicazione non verrà pubblicata entro la metà di gennaio gli stipendi saranno più bassi e i tempi più lunghi) per l’incremento dell’1,5% dello stipendio tabellare non ci sono limiti per accedere al beneficio.

Il bonus dell’1,5% riguarda i dipendenti pubblici, comprese le Forze armate e di Polizia, in attesa di rinnovo contrattuale 2022-2024. Dal momento che il tavolo di confronto è ancora di là da venire, la legge di Bilancio 2023 ha riconosciuto loro un incremento lordo dello stipendio tabellare proprio pari all’1,5%.

La differenza tra bonus contributi (2 e 3%) e incremento una tantum è sostanziale. Mentre in busta paga può essere applicato o il taglio del 2% o quello del 3% e i due bonus contributivi non sono cumulabili tra loro; diverso discorso si fa per il bonus dell’1,5% che viene applicato a tutti, e si va ad aggiungere a quello del 2 o del 3%, e quindi cumulabili.

Aumento stipendio dell’1,5%: i beneficiari

L’emolumento aggiuntivo una tantum previsto per i dipendenti pubblici è compatibile e cumulabile con il bonus contributi.

A differenza del bonus contributi che riduce, mediante lo sgravio, l’aliquota contributiva a carico del dipendente, il bonus 1,5% è a tutti gli effetti un vero e proprio aumento sullo stipendio lordo.

Il bonus straordinario del +1,5% viene riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici indipendentemente dall’importo dello stipendio, vale a dire senza limiti di busta paga.

Nel testo della manovra si legge che l’una tantum verrà erogata limitatamente al 2023 e verrà corrisposta per 13 mensilità, con effetti al solo trattamento di quiescenza.

Di quanto aumenta lo stipendio per Forze armate e Polizia nel 2023

Di quanto aumenta lo stipendio per Forze armate e Polizia da gennaio 2023? Sulla base di quanto affermato nel paragrafo precedente, il personale in divisa ha diritto ad un incremento di stipendio una tantum pari all’1,5%.

Tale beneficio viene riconosciuto dal momento che il rinnovo contrattuale 2022-2024 non è stato ancora siglato, mentre solo a maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il rinnovo 2019-2021.

Quindi, in attesa che si apra il tavolo concertativo tra governo e sindacati di settore, la legge di Bilancio ha disposto un incremento dell’1,5% per ottemperare al ritardo, ritardo che, si presume, dovrebbe essere azzerato quest’anno, dal momento che l’emolumento una tantum è limitato al 2023.

Facciamo alcuni esempi pratici per capire di quanto aumenta lo stipendio del personale delle Forze armate e di Polizia con l’una tantum dell’1,5%.

Un agente della Polizia di Stato che guadagna 20.882,91 euro lordi l’anno (13 mensilità), ha un guadagno mensile di circa 1.600 euro lordi. Nel 2023 avrà un incremento di stipendio pari a 24 euro, quindi l’importo mensile sarà di 1.624 euro lordi.

Un Caporal Maggiore Scelto dell’Esercito guadagna 1.655,98 euro lordi al mese (su 13 mensilità). L’incremento è di 24,83 euro che si aggiunge allo stipendio tabellare e dà la cifra di 1.680,81 euro lordi al mese.

Un maresciallo dei Carabinieri avrà un aumento pari a 26,36 euro che si aggiungono allo stipendio tabellare mensile di 1.757,53 euro lordi, per un importo totale di 1.783,89 euro lordi al mese.

Un capitano della Guardia di Finanza che percepisce uno stipendio lordo annuo di 29.861 euro (13 mensilità), avrà un incremento sullo stipendio mensile (2.297 euro) di 34,45 euro. Quindi la sua busta paga sarà di 2.331 euro lordi.