Cosa rischia chi presenta un certificato medico falso?

Cosa rischia chi presenta un certificato medico falso?

Falsificare il certificato medico è reato. Ecco cosa rischia chi lo fa.

Presentare e falsificare un certificato medico è un reato.

Lo scopo è quello di ottenere benefici, che possono essere permessi derivanti dalla legge 104, periodi di malattia o esenzioni dal lavoro, ma non ci si rende conto che nel momento in cui si altera un certificato emesso dal medico, si va incontro alla contraffazione o all’alterazione.

Le conseguenze non ricadono solo nell’ambito del penale, ma si può anche perdere il posto di lavoro se si viene scoperti, dal momento che il datore di lavoro può far prevalere il licenziamento per giusta causa.

Insomma, ecco tutti i casi in cui falsificare un certificato medico è reato e quindi non va mai fatto.

Falsa malattia

Presentare un certificato medico falso o alterarlo falsificandolo è un reato che può portare a conseguenze penali e alla perdita del posto di lavoro.

L’assenza da lavoro per motivi di salute viene retribuita dal datore di lavoro e dichiarare il falso equivale a commettere un reato, oltre a ledere il rapporto di fiducia.

Questi, infatti, può far scattare il licenziamento per giusta causa, senza obbligo di preavviso. Ma c’è di più. Come confermato dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 11697/2020, il datore di lavoro può avvalersi di un investigatore privato per seguire il dipendente sospettato di reato.

Rientra nella casistica di accusa per falsa malattia, e di conseguenza si può essere licenziati, anche se il lavoratore che si dichiara malato, usa quel tempo lontano dal lavoro per svolgerne un altro, incompatibile con la patologia dichiarata (Cassazione civile, sentenza n. 7641/19).

Reato di truffa

Il reato di truffa si configura quando il lavoratore dichiara una patologia inesistente ed incassa assegni, indennità e altri benefici che vengono erogati dall’Inps.

In questo caso scatta il reato di truffa aggravata (art. 640 del Codice penale) che corrisponde fino a 5 anni di carcere e al risarcimento del danno causato all’Istituto per la previdenza.

Cosa rischia il medico per certificato falso

Il reato di “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico” avviene quando il medico redige un certificato falso, diagnosticando nel paziente una malattia, che non ha, in seguito ad una visita.

Il reato viene punito da 1 a 6 anni di carcere, come stabilito dall’ex articolo 476 del Codice penale. Le sanzioni per il medico sono più aspre perché egli rappresenta a tutti gli effetti un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni.

Cosa rischia il lavoratore che altera il certificato medico

Ci sono casi in cui il medico non ha nessuna responsabilità e a falsificare il certificato è il lavoratore per ottenere esenzioni e benefici.

Chi viene scoperto ad alterare, modificare, falsificare un certificato medico per averne un vantaggio personale commette il reato di “Falsità materiale commessa da privato” - articolo 482 del Codice penale - e può essere condannato a due anni di reclusione (Cassazione penale n. 55385 del 22 ottobre 2018).

Il suddetto reato si verifica anche quando il cittadino scrive di suo pugno una ricetta su di una carta in bianco intestata dal medico. In genere, si fa quando il paziente vuole ottenere farmaci con principi attivi di natura stupefacente, psicofarmaci, che senza la ricetta non verrebbero venduti dalle farmacie.

Come scoprire se il certificato medico è falso

L’arma in dotazione all’azienda per scoprire se il certificato medico presentato all’azienda è falso è quello di mandare al lavoratore che si è finto malato la visita fiscale.

Il medico inviato potrà appurare la situazione e riferire all’azienda circa la veridicità del malessere del lavoratore.

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