Cosa fa e quanto guadagna un assistente (portaborse) parlamentare

Cosa fa e quanto guadagna un assistente (portaborse) parlamentare

Tutto quello che c’è da sapere su come diventare portaborse e qual è lo stipendio.

Il lavoro dell’assistente parlamentare, o meglio conosciuto come portaborse, è un impiego impegnativo tanto quanto quello del politico che affianca. Richiede abnegazione, sforzi, e una serie di diverse ed approfondite competenze.

Oltre ai requisiti strettamente legati all’aspetto lavorativo, ci sono anche quelli umani che non possono e non devono mancare, come ad esempio l’empatia, lo spirito di gruppo, la fiducia, la positività. Quello del portaborse non è un incarico con delle mansioni specifiche, è un po’ una sorta di tuttofare del politico o del ministro.

Infatti, l’assistente lo affianca nella compilazione dei dossier, nella produzione di documenti, nelle relazioni esterne ed interne. Senza contare le mansioni di segreteria, consulenza, gestione e coordinamento dell’ufficio. Insomma: una persona multitasking.

Dal momento che ricopre tanti ruoli e variegati tra loro, è bene prestare attenzione a qual è lo stipendio dell’assistente parlamentare e a quanto è difficile esserlo e ci potremmo stupire nel constare che diventare un portaborse non è semplice e allo stesso tempo renderci conto che quanto guadagna un assistente parlamentare non è poi così tanto.

Assistente parlamentare: guida per diventare portaborse

Quella dell’assistente parlamentare è una figura che supporta il deputato alla Camera o al Senato e svolge diversi compiti, impegnativi e articolati tra di loro. In Italia, il ruolo di portaborse non è del tutto regolamentato.

A differenza del collaboratore parlamentare europeo, l’assistente parlamentare affianca un politico anche con forma di lavoro volontario.

Tra gli incarichi che svolge un portaborse ci sono:

  • Redigere report;
  • Preparare fascicoli;
  • Gestire la posta elettronica e l’agenda;
  • Accogliere delegazioni interne ed esterne al Parlamento;
  • Organizzare trasferte, riunioni, incontri con le Istituzioni e molto altro.

Per assolvere appieno a tutte queste attività che hanno a che fare con la segreteria, la consulenza e la gestione dell’ufficio, i requisiti di un buon assistente parlamentare devono essere:

  • Flessibilità;
  • Capacità di trasmettere fiducia e positività;
  • Formazione e laurea in Relazioni internazionali o Scienze politiche;
  • Competenze informatiche, economiche, sociali, giuridiche o altre che consentono di sviluppare competenze di organizzazione e dialogo con Istituzioni, Enti ed imprese.

Assistente parlamentare: quanto guadagna

Lo stipendio di un assistente parlamentare varia a seconda delle competenze e delle mansioni che si è chiamati a svolgere. Il lavoro è costante ed impegnativo, alle volte anche 7 giorni su 7. Alcuni lavorano in forma volontaria, nella speranza poi di fare carriera, ma ci sono anche delle occasioni di lavoro retribuito.

Si parte da un minimo di 370 euro mensili ad un massimo di 1.200 euro ogni 30 giorni.

Diversa è la condizione in cui si trova un assistente parlamentare europeo. Innanzitutto, la sua posizione è diversa dal momento che ha un contratto di lavoro regolare che gli garantisce tutta una serie di benefici che vengono preclusi al portaborse in Italia.

Gli stipendi di un assistente parlamentare europeo possono arrivare tranquillamente fino a 7.000 euro al mese.

Più che il lavoro della vita, quello del portaborse è un investimento sul futuro. Nel senso che, sebbene non guadagni chissà quanto ed abbia una consistente mole di lavoro, senza un contratto regolamentato, l’assistente parlamentare può entrare in politica dalla porta principale.

Per lavorare come portaborse si può rispondere ad annunci, a richieste dirette da parte di un politico o prendere parte ad una selezione pubblica.

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