Soldi in meno sulla Postepay: perché sta succedendo?

Soldi in meno sulla Postepay: perché sta succedendo?

Si stanno verificando nuovamente delle operazioni di addebito non autorizzate per i possessori di Postepay, probabile lo zampino del pishing. Cosa fare se si cade nella trappola?

Sembra che gli utenti possessori di Postepay stiano affrontando un bel grattacapo. Migliaia di utenti stanno ricevendo delle notifiche di addebiti di pagamento che però non sono stati autorizzati.

L’allarme è scattato verso la metà del 2021. Molti titolari della Postepay si sono trovati il proprio conto prosciugato a colpi di piccole operazioni di circa 4,20 euro più 5 centesimi di commissioni per operazioni non fatte o richieste da loro.

I prelievi non autorizzati sono effettuati a nome di Google Play, anche se i malcapitati non hanno fatto nessuno acquisto sullo store di Google.

Dopo l’allarme estivo, si stanno verificando nuovamente episodi del genere per i titolari di Postepay in tutta Italia.

Colpa del pishing?

Una risposta al giallo delle Postepay potrebbe essere il pishing. Il phishing è un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari e/o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione di tipo digitale.

Quindi, per prima cosa, è utile comprendere quali sono i messaggi fake ricevuti in merito al conto o alla prepagata posseduta dall’utente.

Ma cosa fare se si è finiti nella trappola?

Blocco della carta e querela alle forze dell’ordine

In primis, si deve scollegare la carta di debito o prepagata dagli store di GooglePay o ApplePay, qualora sia associato.

Subito dopo, come per qualsiasi illecito subito una carta di credito, di debito o prepagata, quando si scoprono delle operazioni non autorizzate sulla Postepay, la prima cosa da fare è bloccare la carta segnalando l’accaduto all’apposito numero verde di Poste Italiane.

Da questo momento, non sarà più possibile compiere operazioni con essa. Subito dopo bisogna andare in una stazione dei Carabinieri o in un commissariato di Polizia per effettuare la relativa querela.

Richiedere il cashback

Chi scopre presunte operazioni non autorizzate sulla propria Postepay deve avviare, dopo aver presentato denuncia alle autorità competenti, la procedura di cashback, cioè la richiesta a Poste Italiane del rimborso delle somme indebitamente prelevate dalla carta dai malfattori.

La responsabilità dell’istituto, in questo caso Poste Italiane, viene meno solo nel momento in cui si riesce a dimostrare che il prelievo non autorizzato è avvenuto perché il titolare della carta non ha custodito correttamente le credenziali di accesso.

In caso contrario, il possessore della carta ha il diritto di riavere i soldi trafugati da terzi. A tal fine, bisogna presentare alle Poste la copia della querela rilasciata dalle autorità e chiedere, con un’apposita diffida la restituzione del denaro. Si ricorda di allegare l’estratto conto alla diffida.

Prevenire è meglio che curare

Ci sono, comunque, alcune pratica con le quali è possibile evitare di rimanere vittima di una truffa di questo tipo. Ad esempio:

  • tenere sempre la carta nel portafogli o, comunque, in un posto protetto;
  • Poste italiane non chiede mai informazioni via e-mail: se arriva qualche comunicazione tramite e-mail non rispondere in nessun caso, Poste Italiane notifica via e-mail ma non chiede;
  • collegarsi al sito Internet delle Poste e attivare la procedura di sicurezza web.

Nell’era digitale che caratterizza il mondo moderno tutto quanto si svolge tramite il web. Questa sorta di progresso ha dei pro e dei contro. I pro, sono tutti i vantaggi in termini di tempo e di risparmio di denaro per via di dover far tutto comodamente seduti da casa. I contro, anzi, il contro, è la scarsità in termini di sicurezza: con l’evoluzione tecnologica bisogna prevedere anche l’evoluzione dei sistemi di sicurezza per garantire un servizio efficace ed efficiente.