Guido Scavazzin - 25 giugno 2024
Sindacati dei Carabinieri contro il Comandante Luzi, "Non parteciperemo più alle convocazioni"
Dura protesta dei sindacati dei Carabinieri contro il Generale Luzi. C’è insoddisfazione per come vengono interpretate le norme relative alle Associazioni militari a carattere sindacale.
In un gesto di forte protesta, le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM) - SIM, USIC, UNARMA, NSC, SIULCC e USMIA - hanno inviato una lettera al Comandante Generale dei Carabinieri, il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, esprimendo il loro profondo rammarico e l’intenzione di non partecipare più alle convocazioni del Comando Generale. La decisione, motivata dall’insoddisfazione verso l’interpretazione delle norme di legge relative alle Associazioni militari a carattere sindacale, segna un punto di svolta nei rapporti tra il Comando e le APCSM.
Nella lettera, le APCSM hanno denunciato come le norme di legge vengano spesso disattese o, nel migliore dei casi, interpretate in modo unilaterale dallo Stato Maggiore. Un esempio citato è l’interpretazione dell’articolo 1479 bis relativo ai trasferimenti dei dirigenti sindacali. Questo atteggiamento ha portato le Associazioni a decidere di non partecipare più alle riunioni convocate dal Comando Generale, dall’Ufficio Relazioni Sindacali e dall’Ufficio Trattamento Economico, preferendo interfacciarsi direttamente con la “Funzione Pubblica”.
Che fine hanno fatto le promesse di Meloni?
Le APCSM hanno anche espresso preoccupazione per il silenzio del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che sembra aver dimenticato le promesse fatte durante la campagna elettorale. Questo silenzio, secondo le Associazioni, è un ulteriore segnale di disinteresse verso le problematiche del comparto militare.
La lettera prosegue suggerendo al Comandante Generale di rivedere l’approccio con le parti sociali, prendendo esempio dai sindacati della Polizia di Stato, che hanno saputo gestire le problematiche emerse durante l’organizzazione del G-7 a Brindisi. Le APCSM sottolineano la necessità di una coesione improntata al rispetto reciproco delle funzioni e a un’apertura mentale che, secondo loro, manca nell’attuale amministrazione militare.
I Carabinieri si sentono abbandonati
La protesta delle APCSM nasce da una convinzione disinteressata, mossa da passione e spirito istituzionale, ma anche da una profonda delusione per i diritti e le tutele dei Carabinieri, che si sentono sempre più disorientati e abbandonati da una gerarchia formale e talvolta dispotica.
Concludendo la lettera, le Associazioni hanno ribadito che la loro azione è volta esclusivamente al benessere e alla tutela dei militari, invitando a un cambiamento di atteggiamento da parte dello Stato Maggiore per evitare ulteriori frizioni e malcontenti all’interno del corpo.
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