Marta Zanierato - 22 febbraio 2022
Scontro in Ucraina: cosa farà l’esercito italiano?
Le mosse che il presidente russo Putin ha avviato in questi giorni non permettono di perdere tempo. Oltre alle altre potenze, anche l’Italia dispiega le forze.
Le intenzioni di Putin non sembrano avere freno. A causa dell’avanzata dell’esercito russo che in questi giorni ha valicato i confini ucraini con la scusa di un peace-keeping, la NATO e tutta l’Unione Europea sono costrette a rispondere a tono e a procedere con soluzioni ancora più stringenti.
Una scacchiera che tiene tutti con il fiato sospeso. Le intenzioni del governo di Mosca sembrano più che chiare, ma l’Ucraina e le altre potenze si trovano con le mani legate perché avanzare contro la Russia prima che questa dia inizio a un vero e proprio conflitto, violerebbe diversi accordi, tra cui quello di Minsk.
Così la Russia, l’Unione Europea e gli Stati Uniti procedono una battuta alla volta, mantenendo uno stato di apparente tranquillità.
Come interviene l’esercito italiano?
In un precedente articolo avevamo già raccontato di come l’Italia, insieme al resto dell’Unione Europa, si era dichiarata propensa a intervenire per partecipare alla salvaguardia della sovranità e dell’indipendenza ucraina. Per tale motivo lungo i confini dell’Europa Orientale sono stati dispiegati assetti militari terrestri, aerei e navali.
Tra le truppe impiegate in Afghanistan e altri militari impegnati in Kosovo, richiamati per l’occasione, i militari italiani deputati a ottenere una resa da parte della Russia sono circa un migliaio.
Con l’arrivo dell’esercito russo nelle repubbliche di Donetsk e Luhansk, è il momento per l’Italia di definire l’assetto e il piano è quello di procedere attraverso lo schema degli Euro Battle Group. Un Battle Group è composto mediamente da 1.500 soldati variamente armati e addestrati per poter essere schierati entro una decina di giorni.
Per la crisi Ucraina-Russia, l’Italia ha per ora disposto i propri militari in questo modo:
- ci sono 1.000 militari fra alpini e bersaglieri con le camionette Lince e le autoblindo Puma;
- 4 coppie di caccia fra Eurofighter ed F35;
- la portaerei Cavour, che durante la preparazione si è esercitata con le la portaerei "Uss Harry S. Truman" e la francese "Charles de Gaulle" nel mar Ionio;
- il Comando operazioni aerospaziali di Poggio Renatico;
- gli specialisti nella cyberguerra sono stati potenziati.
I veicoli militari italiani schierati nell’Europa orientale: ecco tutti i dettagli
Di certo uno schieramento con i connotati giusti. Una formazione di questo tipo lascia intendere che le intenzioni della Russia non sono affatto sottovalutate. Parliamo di una delle più grandi e potenti nazioni del mondo e allora, via con le carte migliori fin da subito.
- L’IVECO Lince, è una camionetta denominato VTLM Lince dall’Esercito Italiano (Veicolo Tattico Leggero Multiruolo), ed è un veicolo di ultima generazione che permette una protezione ampia verso IED, mine e armi leggere;
- le autoblindo Puma, sono veicoli pensati per combattimento e per il trasporto dei reparti di cavalleria militare che vanno in esplorazione tattica;
- l’Eurofighter è un caccia intercettore molto più agile rispetto a qualsiasi altro aereo, progettato per il combattimento aereo;
- gli F35, è un caccia simile all’Eurofighter, ma mentre questo serve per la difesa aerea, l’F35 è pensato più per l’attacco al suolo;
- la portaerei Cavour è una portaerei STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) italiana, costruita da Fincantieri, ed entrata in servizio per la Marina Militare italiana nel 2009;
- carro Ariete, composto da uno scafo e da una torretta, è utile sotto il profilo tattico e operativo perché è in grado di sparare anche in movimento sfruttando la stabilizzazione della linea di mira e gli asservimenti di elevazione e brandeggio elettro idraulici. Per ora, l’Ariete non è compreso nel gruppo di veicoli militari previsti per il possibile avanzamento in Russia;
- carro Centauro, è ricognitore tattico che però, grazie al suo cannone da 120/45 mm, può ingaggiare il combattimento con qualsiasi carro armato.
Qual è il costo dello schieramento militare italiano?
L’esplosione del conflitto tra le due parti è tutt’altro che certo, ma anche secondo il governo italiano è meglio prevenire che curare, ed ecco la disposizione appena descritta. Una squadra niente male, che, si sospetta, costi un bel po’ alle tasche dell’Italia.
78 milioni di euro per la precisione, secondo quanto rilevato da Milex, l’Osservatorio sulle spese militari italiane. Sostenere le azioni della Nato ha il suo prezzo. In particolare:
- l’emissione di forze aeree ha comportato 33 milioni di euro già stanziati nel 2022;
- le missioni navali che prevedono un totale di 200 uomini di equipaggio, sono state finanziate nel 2021 con 17 milioni di euro;
- Infine 200 alpini della Brigata Taurinense verranno schierati, in caso di conflitto, nelle foreste lettoni, e il costo di tale missione è di 17 milioni di euro.
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