Riordino delle carriere, novità: concorso interno per diventare sovrintendenti dopo il 28° anno di servizio

Riordino delle carriere, novità: concorso interno per diventare sovrintendenti dopo il 28° anno di servizio

Riordino delle carriere: potrebbero essere riviste le modalità per l’accesso al concorso interno per sovrintendenti. Ecco le possibili novità.

Tra le ultime proposte per i correttivi da applicare al riordino delle carriere ce n’è una che sta facendo particolarmente discutere tra le forze di Polizia: è quella presentata dal sindacato NSP il quale - tramite una nota pubblicata sul proprio sito Internet - ha ufficializzato la sua proposta riguardante i concorsi interni per l’accesso al ruolo di sovrintendente.

Ma facciamo un passo indietro per capire meglio la questione: come noto il Governo in carica si è preso come impegno nei confronti degli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia quello di approvare correttivi e integrazioni all’ultimo riordino dei ruoli e delle carriere, così da risolvere i problemi lasciati in eredità dalla precedente amministrazione. A tal proposito entro il 30 settembre 2019 bisognerà approvare l’apposita delega governativa, con la quale i sindacati sperano saranno accolte la maggior parte delle loro richieste.

Tra le proposte dei sindacati c’è appunto quella presentata da NSP riguardante l’avanzamento al ruolo di sovrintendente; la procedura descritta dal testo del riordino, infatti, ha comportato delle esclusioni eccellenti - visto che il personale appartenente alla fascia d’età media è stato tagliato fuori dalla possibilità di prendere parte ai concorsi interni per diventare sovrintendente - e quindi va assolutamente rivista adesso che se ne ha l’occasione.

Diventare sovrintendenti: cosa prevede il riordino

Il riordino delle carriere ha previsto per l’accesso alla qualifica di vice sovrintendente (che il sindacato intende eliminare) dei concorsi che secondo l’NSP rappresentano un’offesa alla meritocrazia dal momento che sono caratterizzati da modalità per nulla imparziali e da procedure che mortificano “costantemente la dignità di migliaia di Agenti di Polizia”.

Se i concorsi previsti dalla fase transitoria non sono per nulla soddisfacenti, andrà persino peggio una volta che il riordino entrerà a regime: qui, infatti, il 70% dei posti a disposizione per il ruolo di sovrintendente sarà assegnato per mezzo di uno scrutinio di tipo comparativo, mentre il restante 30% tramite dei concorsi interni riservati agli agenti di Polizia con un’età non superiore ai 40 anni, così da escludere coloro che appartengono alla fascia media, ossia chi vanta un’anzianità di servizio compresa tra i 15 e i 30 anni.

La proposta del sindacato

Per risolvere le storture del riordino delle carriere il sindacato Polizia NSP ha presentato una proposta alternativa per il concorso per diventare sovrintendenti; nel dettaglio, questi hanno proposto di prevedere come unico requisito per prendere parte alla selezione l’anzianità di servizio che deve essere superiore ai 28 anni.

A questo requisito si è arrivati dopo un attento esame riguardante l’attuale situazione dell’organico delle Forze di Polizia: questo, infatti, è il giusto compromesso per far sì che tutti gli assistenti capo coordinatori possano concorrere alla qualifica di sovrintendente e successivamente aspirare al ruolo apicale - sovrintendente capo coordinatore - una volta superato il 35° anno di carriera, senza però mettere in difficoltà l’amministrazione.

Una crescita graduale che comporterebbe diversi vantaggi, come il costante miglioramento del parametro retributivo e il miglioramento dell’aspetto motivazionale visto che i poliziotti andrebbero ad acquisire certezze maggiori sul loro futuro con una consapevolezza delle aspettative e delle responsabilità che li aspettano.

Prevedere una soglia più bassa del 28° anno di servizio non sarebbe stato invece possibile, dal momento che anticipando di qualche anno l’accesso al ruolo di sovrintendente sarebbe successo che in pianta organica questi sarebbero stati più degli agenti stessi, provocando una situazione “insostenibile” e disfunzioni tali da svilire il significato e l’importanza della qualifica superiore.