Rinnovo di contratto, l’incontro dei sindacati con il Capo di SME

Rinnovo di contratto, l'incontro dei sindacati con il Capo di SME

Le Associazioni sindacali hanno incontrato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito per definire le posizioni in merito al rinnovo di contratto. Ecco com’è andata.

Fonte immagine: ResoluteSupportMedia su flickr.com

Martedì 7 maggio le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari hanno incontrato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Carmine Masiello, per presentarsi e confrontarsi sugli obiettivi da perseguire nella contrattazione per il rinnovo del triennio 2022-2024, con il primo incontro che è in corso proprio oggi.

Un momento fondamentale per rimarcare l’ufficializzazione delle Associazioni sindacali, che è anche servito per evidenziare i punti d’incontro rispetto alle necessità del personale militare. Le Associazioni hanno così colto l’occasione per porre l’attenzione sulle questioni più urgenti e prioritarie, che viste le premesse non saranno certo ignorate nelle trattative, al costo di rimandare il rinnovo.

L’incontro dei sindacati con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito

L’ASPMI (Associazione sindacale professionisti militari) ha colto con entusiasmo l’approvazione del Generale Masiello rispetto alle tematiche evidenziate durante l’incontro. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha infatti concordato sulla necessità di investire nel “fattore umano”. Il personale e il suo benessere sono le vere prerogative del sistema Difesa, per questo il Generale Masiello ha invitato a lavorare in sinergia, senza contrapposizioni controproducenti e utilizzando la forza sindacale a sostegno dei diritti dei militari, senza uscire dalla normativa. Ha così confermato il suo appoggio alle sigle.

Tra le questioni sollevate dall’ASPMI si trovano le problematiche su cui, coerentemente, l’Associazione si è già spesa con grande impegno:

  • la revisione della suddivisione delle risorse nel comparto Difesa, che anziché sul solo penalizzante criterio del reddito medio dovrebbe tenere conto del numero di personale impiegato;
  • l’abolizione o quanto meno la revisione della forfettizzazione dell’orario di lavoro, che si riflette in un compenso orario irrisorio;
  • la rimodulazione degli straordinari, in termini di distribuzione e valore economico, per l’equità dei compensi accessori rispetto alle altre Forze, soprattutto alla luce del largo impiego dei militari nell’Operazione Strade Sicure. Così, da tutelare i militari anche riguardo alla contribuzione per il pensionamento.

Per approfondire: Rinnovo di contratto, ASPMI chiede di intervenire su straordinari e indennità forfettarie

Punti chiave su cui le Associazioni concordano inevitabilmente, considerando le comprovate esigenze dell’Esercito Italiano che si riflettono nel funzionamento della Forza Armata, come di recente ci è stato ricordato anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto. In particolare, anche SAM (Sindacato autonomo militari) ha posto l’accento sul welfare del personale, le indennità forfettarie, gli straordinari e la suddivisione delle risorse che non tiene conto della specificità militare. Di seguito, il commento del Segretario generale Antonino Duca sull’incontro con lo Stato Maggiore dell’Esercito di ieri:

Un importante primo confronto con il Capo di Sme Gen C.A. MASIELLO e le associazioni professionali a carattere sindacale militare. Il S.A.M durante l’incontro in aula Diaz ha presentato i propri obiettivi strategici che puntano al miglioramento dei contenuti giuridici, economici e al benessere organizzativo dei soldati. Ha inoltre richiesto una supervisione a livello Stato Maggiore/Vertice d’area sulle condizioni di vita dei personale in attività sul territorio nazionale, soprattutto in riferimento al vitto e agli alloggi riguardante i colleghi impegnati nell’Operazione Strade Sicure.

Infine, ha ribadito l’importanza delle tre questioni fondamentali in riferimento all’attuale procedura negoziale per quanto concerne la suddivisione delle risorse, la questione sul lavoro straordinario e sulla forfetizzazione dell’orario di lavoro: non si può pagare un’ora a 3 euro. Un altro tassello nel consolidamento delle relazioni sindacali. Nel pieno rispetto dei ruoli, abbiamo accolto importanti segnali di apertura al dialogo su questi temi.

Non resta quindi che attendere la conclusione del primo incontro ufficiale per le trattative sul rinnovo di contratto, attualmente in corso, per capire quali punti sono stati affrontati e che accoglimento è stato riscontrato.